Anthea Hospital - Bari / 11 aprile 2017

Allergie stagionali in anticipo: evitare i rimedi “fai da te”

Allergie stagionali in anticipo: evitare i rimedi “fai da te”

In Italia, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, il 35% della popolazione è colpita da allergie, che a loro volta, occupano il quarto posto tra le patologie più diffuse nei paesi industrializzati.
I cambiamenti climatici repentini accompagnati da sbalzi di temperatura sono fattori che contribuiscono a favorire l’aumento delle allergie stagionali, quelle cioè che si manifestano in un preciso momento dell’anno, in concomitanza con la fioritura di alcune piante come graminacee, paritarie, ontano, betulla, nocciolo, cipresso e olivo.
 
Le allergie sono reazioni del sistema immunitario scatenate dai pollini che si sprigionano nell’aria. Quest’anno – soprattutto a causa delle temperature ballerine - il picco più alto dei disturbi si verificherà a metà aprile, in anticipo rispetto al passato. I soggetti allergici avvertiranno quindi prima del solito sintomi fastidiosi come naso chiuso o che gocciola acqua, starnuti, prurito nasale, rossore, fastidio e lacrimazione agli occhi, e ancora difficoltà respiratorie e possibile fiato corto.
 
Tuttavia quasi la metà dei soggetti allergici non sanno di esserlo: spesso si confondono i sintomi o si sottovalutano, con il rischio di sviluppare patologie più serie, ad esempio l’asma. “In questo campo purtroppo c’è scarsa informazione  - conferma la dottoressa Maddalena Vacca, responsabile del servizio di Allergologia di Anthea Hospital di Bari, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research – spesso i pazienti ricorrono ai rimedi fai da te e, pur di sentirsi meglio, corrono in farmacia ad acquistare il classico “antistaminico” che però potrebbe servire solo da palliativo decongestionante o si affidano ad Internet per improbabili cure”.
 
Una patologia allergica può progredire e peggiorare nel tempo. E’ importante in primis fare subito la diagnosi che si basa principalmente sullo Skin Prick Test (SPT). “Questi test si eseguono ponendo sulla cute del paziente, precedentemente disinfettata con etanolo al 70%, una goccia di estratto allergenico – spiega la dottoressa Vacca - poi con l’utilizzo di una lancetta sterile dotata di una punta di un millimetro di lunghezza, si punge la cute attraversando la goccia così da permettere la penetrazione dell’allergene negli strati superficiali del derma e vedere la reazione dopo un tempo di circa 15-20 minuti. Tali test possono essere utilizzati per diagnosticare anche allergie respiratorie e alimentari”.
 
Una vera e propria prevenzione per le allergie stagionali non esiste. “Chi è allergico ai pollini non può certo chiudersi in casa né assumere farmaci ad hoc – conclude l’esperta – ma può solo evitare di vivere in zone di campagna a contatto con fiori e piante. Il consiglio è di rivolgersi sempre ad uno specialista specie quando i sintomi perdurano nel tempo e rintracciare l’origine della allergia il prima possibile per il trattamento terapeutico più adatto”.



 
 

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