Capillari dilatati, inestetismi e macchie della pelle: la laserterapia KTP come soluzione definitiva

Capillari dilatati, inestetismi e macchie della pelle: la laserterapia KTP come soluzione definitiva

Prendersi cura della propria pelle. Eliminare fastidiosi inestetismi, evitando cicatrici e segni permanenti. Intervenire efficacemente sulle dilatazioni capillari delle gambe e del viso. Presso la Clinica Santa Caterina da Siena (Torino) l’unità ambulatoriale diretta dal Dottor Roberto Nobile*, coniuga le competenze in Chirurgia Dermatologica a quelle in Chirurgia Vascolare.

Per il trattamento delle patologie è disponibile un laser ad alta specificità: il laser KTP. consigliabile sottoporsi a sedute di laserterapia entro la fine di maggio ed evitare l’arco di tempo tra giugno a ottobre allorché l’irraggiamento solare raggiunge livelli eccessivi controproducenti all’obiettivo atteso e la normale pigmentazione da abbronzatura può persistere e costituire controindicazione.

Dottor Nobile, quali sono le peculiarità del laser KTP? Per quali patologie dermovascolari è indicato?
“Ogni laser funziona sulla base di una specifica lunghezza d’onda. L’utilizzo è dunque correlato a questa caratteristica. La peculiarità del laser KTP sta nell’identificare i pigmenti: in particolare, l’emoglobina (il rosso) e la melanina (il marrone). A livello ambulatoriale, trova impiego negli inestetismi come le macchie senili, quelle da gravidanza (cloasma), negli angiomi di varia natura (congeniti, piani, rubino) o per le patologie che non richiedono interventi dermatologici di vera e propria rimozione chirurgica - dermatofibromi, verruche, cheratosi, condilomi - per i quali è più indicato un altro tipo di trattamento. Nel caso delle dilatazioni capillari agli arti inferiori (teleangectasie), l’associazione tra laser KTP e tecnica sclerosante (l’iniezione di farmaci che provocano il collasso e la chiusura dei microreticoli) consente di risolvere situazioni altrimenti destinate all’insuccesso”.


Uno dei dei motivi di maggiore preoccupazione per chi si sottopone a sedute specialistiche consiste nella comparsa di cicatrici sulla pelle trattata mediante tecnologia laser. Come evitarli?
“I laser rilasciano una quantità d’energia termica di molto inferiore al tradizionale diatermo coagulatore. La cicatrice è sempre determinata da un danno tissutale, sia da calore (diatermo coagulatore), che da freddo (criochirurgia) o da acidi (vedi acido glicolico). Nel caso del laser KTP, la cute non viene intaccata. Il raggio attraversa la cute fino al pigmento sottostante; di conseguenza non si avrà formazione di cicatrice superficiale”.


Come si procede nella valutazione della diagnosi?
“L’approccio dello specialista non può e non deve essere esclusivamente di natura estetica, bensì clinico. Prima della seduta laser, occorre escludere la presenza di patologie sottoponendosi ad una visita specialistica preliminare, nel caso di patologie vascolari, e un approfondimento diagnostico strumentale mediante Ecocolor Doppler”.


In quanto tempo è possibile ottenere risultati più che soddisfacenti?
“Una volta accertato che il problema è di tipo estetico, con 2-3 sedute laser da circa 30 minuti solitamente si ottengono ottimi riscontri. Vanno comunque considerate le variabili soggettive e le differenze da pelle a pelle”.


Vi sono casi in cui il laser KTP rappresenta una valida alternativa a trattamenti inadeguati?
“Il laser KTP può essere impiegato con efficacia nelle terapie sclerosanti, cioè nei trattamenti dei capillari in evidenza negli arti inferiori. Il limite di queste terapie consiste nel calibro dell’ago con cui s’inietta il farmaco. Se il capillare è troppo sottile non si riesce ad introdurre il liquido, e si causa la rottura del vaso, percui il fenomeno irritativo indotto dalla sostanza faciliterà la comparsa di ulteriori capillari. Quando il trattamento sclerosante risulta inefficace si ricorre all’impiego del laser KTP, metodica veloce e non invasiva.”.

E’ necessaria una preparazione ad hoc?
“Nessun accorgimento di rilievo. E’ sufficiente non far uso di creme idratanti nelle ore precedenti il trattamento laser, poiché i cosmetici riflettono parte dell’energia luminosa che si deve concentrare sul pigmento e non essere riflessa. Nei 20 giorni successivi non bisogna esporre la pelle trattata ai raggi ultravioletti”.

*Specialista in Chirurgia Generale e Chirurgia Vascolare, il Dottor Roberto Nobile ha conseguito un master (3 anni) in Chirurgia Laser

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