Maria Cecilia Hospital / 13 maggio 2015

Ecografia transtoracica e transesofagea, il Laboratorio di Imaging Cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital certificato ai massimi livelli europei

Ecografia transtoracica e transesofagea, il Laboratorio di Imaging Cardiovascolare di Maria Cecilia Hospital certificato ai massimi livelli europei

La Società Europea di Imaging Cardiovascolare (EACVI) ha certificato, accreditandone l’alta qualità espressa in termini di organizzazione complessiva, tecnologie disponibili, specializzazione del personale medico ed infermieristico, il Laboratorio di Imaging Ecografica Cardiovascolare dell’Unità Operativa di Cardiologia – diretta dal Dottor Stefano Bosi - presente a Maria Cecilia Hospital di Cotignola.

La valutazione, guidata dal team esterno dei verificatori EACVI, ha richiesto oltre un anno ed è stata completata esaminando, in modo molto approfondito, le dotazioni tecniche, la velocità d’esecuzione, l’accessibilità alla diagnostica ecocardiografica più avanzata (24 ore su 24, 7 giorni su 7), gli strumenti per il controllo dei processi, includendo inoltre la capacità di refertazione e d’integrazione clinica del Servizio.

“Il riconoscimento - spiega il Dottor Angelo Squeri, coordinatore – testimonia come gli elevati standard procedurali, offerti nei moduli dedicati all’indagine ecografica transtoracica e transesofagea, rappresentino l’eccellenza in metodiche ora ‘validate’ al più alto livello possibile. Solo altri 12 ospedali in tutt’Europa hanno raggiunto lo stesso traguardo, le cui risultanze proiettano il Laboratorio di Maria Cecilia Hospital nel novero delle strutture di riferimento internazionale, ponendo il centro di Cotignola ai vertici del gruppo di interlocutori privilegiati per quanto concerne l’attività scientifica, didattica e sanitaria”.

“All’interno del Laboratorio effettuiamo circa 4000 ecografie transtoraciche all’anno e circa 300 indagini transesofagee. Entrambe le opzioni utilizzano gli ultrasuoni con lo stesso principio dei sonar - la prima applicando la sonda sul torace, la seconda mediante un gastroscopio miniaturizzato introdotto nell’esofago - e vengono richieste per lo studio anatomico delle valvulopatie. Le indicazioni ottenute in sede d’esame, una volta elaborate e rese fruibili aiutano il cardiochirurgo e l’emodinamista nella definizione della terapia chirurgica (anche mininvasiva) o dell’interventistica percutanea finalizzate alla sostituzione-riparazione delle valvole cardiache malate. Allo stesso tempo svolgiamo un prezioso ruolo di consulenza territoriale, supportando gli specialisti - oppure i pazienti esterni e di altre province - nella fase precedente la scelta del trattamento e nel fornire una seconda opinione diagnostica”.

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