Sarà un compleanno più sereno e un po’ più speciale del solito, quello che Giuseppe Bovino, 72 anni, ex maresciallo dei carabinieri, ora in congedo, festeggia oggi, 3 dicembre. La sua storia si intreccia a doppio filo con l’attività di Cardiochirurgia di Villa Torri Hospital (Bologna).
“Sono pugliese d’origine, della provincia di Bari, ma vivo in Emilia da oltre 20 anni. E qui, i medici e tutto lo staff della clinica mi hanno ridato la vita dopo un intervento molto complesso e difficile”.
“Nel 2006 - racconta - sono stato colpito da infarto. La soluzione di allora fu quella d’inserire due stent all’interno delle coronarie malate. Il periodo successivo a quell’episodio è trascorso abbastanza bene. Mi sottoponevo periodicamente ai controlli, assumevo i farmaci prescritti e dedicavo ogni energia disponibile alla famiglia – moglie e due figli ormai grandi -. Due settimane fa, il dolore improvviso al petto mi ha costretto ad una visita medica fuori programma proprio a Villa Torri Hospital: mentre si valutavano gli esiti degli esami, è insorto l’edema polmonare”.
Le condizioni di salute di Bovino richiedono alcuni approfondimenti d’urgenza: gli specialisti della struttura lo informano sulla necessità d’intervenire rapidamente, spiegando al paziente in cosa consisterà il delicato trattamento chirurgico - durato 8 ore - al quale sarà sottoposto.
“Conoscevo già Villa Torri Hospital per via di alcuni accertamenti di routine fatti in passato e ora mi ci trovano ricoverato in attesa dell’operazione. I problemi riscontrati erano a carico delle valvole cardiache: mitrale e aortica. La mitrale è stata sostituita, l’aortica riparata utilizzando la metodica della valvuloplastica. Contemporaneamente i cardiochirurghi hanno eseguito anche 4 bypass aorto-coronarici”.
Per il signor Giuseppe, il risveglio dall’anestesia (in Terapia Intensiva la dedizione riservata ai degenti la definisce un’eccellenza, ndr) ha coinciso con l’inizio del periodo riabilitativo. L’obiettivo era recuperare ogni giorno di più le forze per tornare in fretta alla sua vita in famiglia.
“Nei medici, nel personale infermieristico, nelle inservienti (tra cui Ester, un angioletto sceso dal cielo) ho trovato tante persone eccezionali, di grande disponibilità ed umanità. Sempre attenti ad ogni richiesta, ad ogni esigenza; non mi hanno mai lasciato solo. Durante la riabilitazione giornaliera ero seguito passo a passo da questa figura che non ti ‘mollava’ un istante. Si è via via instaurato un rapporto di reciproca fiducia molto stretto, importantissimo dal punto di vista relazionale”.
Come si sente ora?
“Mi sento bene; festeggio oggi il mio compleanno. Dovrò soffiare su 72 candeline. Sono già tornato in clinica per il percorso post-chirurgico. Presto farò un’ecocardiografia. Mi hanno ridato la vita accogliendomi in un ambiente di grande comfort e calore umano; non potevo davvero chiedere di meglio”.