Ospedale Santa Maria, centro di riferimento per la riparazione degli aneurismi della aorta addominale

Ospedale Santa Maria, centro di riferimento per la riparazione degli aneurismi della aorta addominale

L’Unità operativa di Chirurgia Vascolare di Ospedale Santa Maria ha raggiunto alti livelli di specializzazione negli interventi finalizzati alla riparazione degli aneurismi della aorta, anche mediante nuove tecniche “ibride” o mininvasive particolarmente indicate per i pazienti più fragili e con rischi operatori più importanti,  dovuti a pregresse patologie e con una condizione generale di salute compromessa.
 
L’ultimo intervento in ordine di tempo ha riguardato un paziente di 78 anni a cui è stata sostituta l’aorta quasi per intero nel corso di due distinti e ravvicinati interventi chirurgici. “Il paziente partiva da una condizione difficile, in quanto aveva tre aneurismi di voluminose dimensioni, uno dell’arco aortico, uno della aorta toracica discendente e un altro ancora della aorta addominale soprarenale – spiega il Dottor Roscitano, responsabile della Chirurgia Vascolare di Ospedale Santa Maria -  nel corso del primo intervento per sternotomia abbiamo eseguito il debranching dei vasi epiartici, una metodica che consiste nella trasposizione dei vasi che nascono dall’arco dell’aorta. Il giorno seguente in secondo intervento sono state inserite due endoprotesi dall’arteria femorale che hanno escluso l’aneurisma dell’arco e quello della aorta toracica discendente”. A distanza di alcune settimane è stata sostituita l’aorta addominale.
 
Stando all’ultima classifica stilata da Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), la chirurgia vascolare dell’Ospedale Santa Maria a Bari occupa il  primo posto in Puglia e il 24° su scala nazionale (270 le strutture sanitarie considerate) negli interventi riservati alla riparazione degli aneurismi (non rotti) dell’aorta addominale,  con una percentuale di mortalità pari allo 0% (il dato di riferimento per bassa mortalità è </=1%). Il dato fa riferimento all’anno 2016 e la statistica è stata elaborata su 53 interventi eseguiti con nessun decesso ad un mese esatto dall’esecuzione della protesica vascolare.  
 
L’ambito di specializzazione della Unità Operativa diretta dal responsabile riguarda l’aneurisma, dilatazione permanente di un’arteria, in particolare quello dell’aorta addominale (AAA) che è il più comune, la cui rottura è associata ad una mortalità solo di poco inferiore a quella riscontrata nel cancro della prostata e della mammella.
 
L’intervento chirurgico rappresenta l’unica soluzione terapeutica e mira ad evitare la rottura dell’aneurisma. “Grazie alle nuove protesi impiegate e alle tecniche chirurgiche ibride introdotte di recente – conclude il dottor Roscitano – siamo in grado di intervenire anche in casi complessi su pazienti anziani con morbilità significative. Possiamo dire che oggi la chirurgia vascolare ha compiuto importanti passi in avanti, come testimoniato dai risultati ottenuti negli ultimi anni”.

 

Per maggiori approfondimenti leggi l’articolo su www.cardiochirurgia.com

 
 

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