L’equipe di Chirurgia generale di Ospedale Santa Maria di Bari ha eseguito un sofisticato intervento di chirurgia addominale in mininvasiva per rimuovere la colecisti in una paziente con “situs inversus”, una anomalia anatomica rarissima che ha un’incidenza dello 0,01% nella popolazione mondiale.
A causa di tale condizione gli organi toracici e addominali sono in posizione speculare rispetto all’assetto classico: il fegato e il sistema biliare sono a sinistra (invece che a destra),la milza a destra (anziché a sinistra), il colon destro con l’appendice a sinistra (anziché a destra).
A rendere eccezionale l’intervento – eseguito dal chirurgo Angelo Centonze, sotto la guida del responsabile della Chirurgia generale, il Prof. Giuseppe Piccinni - la situazione anatomica della paziente, una donna barese di 40 anni che dalla nascita ha tutti gli organi addominali invertiti.
Nonostante questa anomalia, l’abilità e l’esperienza dei chirurghi hanno fatto sì che l’operazione si sia conclusa con un esito favorevole e con le dimissioni della paziente ad appena 48 ore dalla fine dell’operazione.
“Abbiamo eseguito l’intervento in laparoscopia – spiega il dottor Centonze - una tecnica chirurgica mininvasiva video - assistita che consente, senza aprire la parete addominale, l’asportazione della colecisti in questo caso e dei visceri addominali in generale, attraverso quattro piccole incisioni di poco meno di 1 cm di diametro ciascuna sulla parete addominale, l’induzione di pneumoperitoneo (ossia l’insufflazione di Co2 in cavità peritoneale) e l’introduzione di strumenti specifici per trattare la sede della patologia”.
L’equipe di Chirurgia generale dell’Ospedale Santa Maria esegue la quasi totalità degli interventi di chirurgia addominale in laparoscopia. Sono infatti molteplici i vantaggi che la tecnica offre: incisioni ridotte, assenza del dolore nel post operatorio, migliori risultati estetici, nonchè ripresa più rapida delle comuni attività quotidiane.
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