San Pier Damiano Hospital / 16 giugno 2015

Patologie della tiroide: come riconoscerle e affrontarle correttamente

Patologie della tiroide: come riconoscerle e affrontarle correttamente

Ti è mai capitato di subire sbalzi di peso, avvertire stanchezza o spossatezza senza aver praticato attività fisica o sottoponendoti a sforzi fisici, soffrire di sbalzi dell’umore o di depressione? La tua tiroide potrebbe non funzionare correttamente e potresti manifestare uno o più di questi sintomi.

Un suo malfunzionamento potrebbe quindi alterare e peggiorare il tuo stato di salute fino a procurarti problemi cronici se la causa non viene individuata e la patologia trattata per tempo.

Ma cos’è la tiroide e come funziona? Si tratta di una ghiandola endocrina posta alla base del collo che regola molti processi dell’organismo influenzando significativamente funzioni corporee come peso, vista, battito del cuore, ciclo mestruale, cute e capelli.

Secondo quanto riferisce il dott. Nonni, Responsabile di Medicina Interna ed Ecografia internistica di San Pier Damiano Hospital di Faenza, la tiroide può essere colpita da due tipologie di disturbi: di natura funzionale oppure di natura strutturale.

Nel primo caso la tiroide non funziona correttamente e l’alterazione potrebbe essere determinata da infiammazioni della ghiandola tiroidea, meglio conosciute con il nome di tiroiditi. Se provocate da eventuali patologie virali o batteriche, le tiroiditi possono essere acute e si manifestano con dolori al collo più o meno forti, a volte localizzati a volte più sfumati. Spesso sono associate a febbre e malessere generale a causa del malfunzionamento della tiroide che può mettere in circolo ormoni tiroidei senza che ve ne sia la necessità causando fenomeni di ipotiroidismo (la tiroide funziona poco) o ipertiroidismo (la tiroide funziona troppo).
Molto più frequenti, specie nelle donne, le tiroiditi croniche che si caratterizzano da un decorso molto lento e con disturbi iniziali di lieve entità ma che possono progressivamente aggravarsi fino a sfociare nell’ ipotiroidismo. Si tratta di una patologia con caratteri d’ereditarietà che è possibile intercettare in tempo eseguendo gli opportuni accertamenti specialistici.

Quando si avverte un gonfiore al collo oppure un’ecografia rileva noduli o cisti siamo in presenza di problemi di natura strutturale. Sono la formazioni nodulari o cistiche a rappresentare la causa più comune di patologie della tiroide. I noduli, di natura benigna o maligna, possono essere numerosi e aggregarsi tra loro, andando a formare quello che si chiama gozzo multinodulare, oppure sono formazioni singole di piccola o grande entità ma a volte di dimensioni considerevoli tali da determinare problemi a nervi e trachea. Le cisti sono invece formazioni a contenuto liquido che possono raggiungere anche i tre centimetri di lunghezza ma raramente possono considerarsi preoccupanti.

A causa dell’aumento dei casi di disturbi che riguardano la tiroide il dott. Nonni, consiglia di effettuare le opportune indagini diagnostiche della ghiandola tiroidea per valutarne lo stato di salute generale, verificare la natura di lesioni sospette, anticipare la diagnosi di una patologia in fase iniziale.

Il primo accertamento da eseguire è il dosaggio ematico del TSH (l’ormone tireotropo o tireostimolante) un esame che, misurando la quantità di questo ormone nel sangue, verifica il corretto funzionamento della tiroide e individua eventuali sintomi di ipertiroidismo o ipotiroidismo. Si può decidere di effettuarlo anche quando si avverte la presenza di un gozzo o di una massa palpabile in corrispondenza della tiroide che possono rappresentare segnali di ipertiroidismo o di altre problematiche da indagare.

Si consiglia inoltre di sottoporsi a un’ecografia tiroidea, metodica indolore e non invasiva, utile ad accertare la presenza di noduli o cisti e di verificare la dimensione, la struttura e il corretto funzionamento della ghiandola individuandone possibili alterazioni. Il dosaggio ematico al TSH e l’ecografia tiroidea sono particolarmente indicati per coloro che presentano fattori di rischio come familiarità, esposizioni tipo ambientale o a radiazioni.

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