Maria Cecilia Hospital / 30 maggio 2017

Reflusso gastroesofageo, diverticoli, neoplasie: prevenzione e cura delle patologie dell'esofago

Reflusso gastroesofageo, diverticoli, neoplasie: prevenzione e cura delle patologie dell'esofago
Le malattie dell’esofago  possono essere di natura benigna o maligna. Tra quelle benigne esistono patologie molto diffuse, come il reflusso gastroesofageo che colpisce circa il 20% delle persone sopra i 40 anni, e altre invece molto rare, come ad esempio l'acalasia.

"Fra i tumori maligni, nelle nazioni dell’Occidente negli ultimi 15 anni si è verificato il netto aumento dell’adenocarcinoma, che ha ampiamente sopravanzato in frequenza il tumore epidermoidale, causato dall’abuso di alcool e dal tabagismo. E' Interessante notare - ci spiega il professor Sandro Mattioli Coordinatore del Centro per le malattie dell'esofago di Maria Cecilia Hospital - Ospedale privato di Alta Specialità accreditato S.S.N. di Cotignola (RA) - quanto le regole dietetiche e le abitudini di vita possano influire sulla genesi dei tumori. Sono aumentate le tipiche patologie "del benessere" che inducono ad esempio l’abuso alimentare cui conseguono l’obesità e la malattia da reflusso gastroesofageo, riconosciute quali concause in alcuni sottotipi di adenocarcinoma dell’esofago".

Approfondiamo il discorso con il prof. Mattioli che vanta oltre 700 pubblicazioni scientifiche, prevalentemente in campo internazionale, sulle malattie dell'esofago ed è tra i massimi esperti di queste patologie, con oltre 2500 interventi di chirurgia maggiore sull’esofago. E’ coordinatore del Centro di Studio e Ricerca sulle Malattie dell’esofago dell’Università di Bologna e direttore della Unità Operativa di Chirurgia toracica di Maria Cecilia Hospital.

La malattia da reflusso gastroesofageo è sempre più diffusa. Come trattarla correttamente?

Con reflusso si indica la risalita del contenuto dello stomaco nell'esofago. È causato da diversi fattori, alimentari, anatomici, funzionali, ormonali e farmacologici. Se la quantità e la durata del reflusso superano una determinata soglia, si verifica la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
Il trattamento viene attuato  per gradi: la terapia iniziale prevede un'adeguata educazione alimentare e dello stile di vita, segue la prescrizione di alcune classi di farmaci, fino ad arrivare alla chirurgia. La tecnica utilizzata attualmente è la chirurgia laparoscopica: con cinque piccole incisioni il chirurgo ricrea una barriera efficace tra stomaco ed esofago. Questa barriera viene ottenuta avvolgendo parte dello stomaco attorno alla giunzione esofago-gastrica. I vantaggi della tecnica laparoscopica sono costituiti dalla  precoce mobilizzazione, rapida ripresa dell'alimentazione orale, ridotto dolore postoperatorio, precoce ripresa delle normali attività. I risultati soddisfacenti  a lungo termine sono superiori al 90% se la chirurgia vene eseguita da chirurghi con adeguata esperienza, nell’ambito di un gruppo multi specialistico. Per ottenere buoni risultati, stabili nel corso dei decenni ( stiamo parlando di patologia funzionale che spesso insorge in pazienti giovani), è indispensabile “confezionare un abito su misura”, sulla base di una attenta valutazione pre e intra operatoria della situazione anatomica e funzionale. Ad esempio, al gruppo di formazione anglosassone e nord americano  in cui mi sono formato, è ben chiaro che se non si riconosce una condizione di vero esofago corto (presente nel 20% dei pazienti che vengono operati) , il rischio di recidiva dell’ernia e del reflusso è molto elevato. Eppure sono pochi i centri in Europa che seguono correntemente questi principi.

L'altro lato della medaglia delle patologie benigne è rappresentato da condizioni rare. In questi casi a maggior ragione è necessario rivolgersi a Centri specializzati?

In generale tutte le patologie che riguardano l'esofago devono essere trattate in Centri dedicati. Ciò vale a maggiore ragione per le patologie meno frequenti o rare. La terapia dei diverticoli dell’esofago cervicale - diverticolo di Zenker, toracico e quelli del tratto terminale dell’esofago, è solo chirurgica. Non esiste alcun farmaco in grado di risolvere un danno anatomico. L’atto chirurgico non consiste solo nella resezione del diverticolo; il tempo chirurgico più complesso riguarda la correzione delle alterazioni funzionali causa del diverticolo. La terapia dell’acalasia esofagea è esemplificativa. Per una sequenza fisiopatologica ancora oggi non del tutto chiarita, i nervi dell’esofago vengono definitivamente danneggiati per cui il paziente non può deglutire normalmente i cibi solidi e spesso anche quelli liquidi. Si tratta di pazienti di ogni età, spesso anche bambini, del tutto sani al di fuori dell’acalasia.
Nel tempo e soprattutto negli ultimi 20 anni sono state proposte diverse soluzioni terapeutiche, farmacologiche ed endoscopiche, alcune solo sperimentali, i cui risultati sono oggetto anche di forti critiche come nel caso della POEM endoscopica. In realtà il paziente può avvalersi di due tecniche: una endoscopica, la dilatazione pneumatica, l’altra chirurgica, che possono portare al ripristino di una ragionevole o ottima qualità di vita. Posso dire con soddisfazione che la tecnica chirurgica che proposi alla fine degli anni ‘70 con il mio Maestro, l’intervento di miotomia extra mucosa associato alla plastica anti reflusso secondo Dor, è oggi adottata dal 78% dei chirurghi che pubblicano articoli sulla chirurgia dell’acalasia in lingua inglese. Questa tecnica consiste nella abolizione della “porta” che non funziona con un sistema intelligente che consente il passaggio del cibo ma impedisce il reflusso gastro-esofageo (la plastica anti reflusso di Dor). Si tratta di chirurgia molto delicata, che noi eseguiamo da 40 anni con controllo manometrico intra operatorio per calibrare con misure oggettive sia la miotomia che la forza della plastica anti reflusso. I risultati da noi ottenuti in questo arco di tempo, dal 1994 con tecnica laparoscopica, sono nettamente migliori di quelli mediamente ottenuti con la dilatazione pneumatica endoscopica, che pure rappresenta una valida soluzione.

 L'ultimo grande capitolo riguarda invece le neoplasie. Che percorso viene proposto ai pazienti?

Nel mondo il carcinoma esofageo è l’ottavo per frequenza. Esistono due tipi di carcinoma, quello squamoso e l'adenocarcinoma più frequente in Italia ed in genere nei paesi occidentali. Uno dei principali problemi di questi tumori è la diagnosi tardiva che può ostacolare la cura efficace. Il sintomo più frequente delle neoplasie dell’esofago è la disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire associata a un senso di arresto del bolo mentre si mangia. Se questo sintomo si ripete costantemente o addirittura peggiora, ci si deve rivolgere quanto prima al Medico di famiglia. La diagnosi e cura dei  tumori esofagei richiede le competenze di Centri specializzati. Le indicazioni della letteratura scientifica  in questo senso sono molto chiare. In alcune nazioni europee, ad esempio nel Regno Unito d’Inghilterra, da tempo sono stati costituiti Centri specializzati su base regionale. In tutto il mondo nei Centri di riferimento le complicanze e la mortalità peri operatoria sono minori e la qualità della cura è migliore. Anche per la terapia dei tumori dell’esofago ed in particolare dell’adenocarcinoma,  il nostro centro vanta grande esperienza e risultati in linea con quelli migliori pubblicati nella letteratura internazionale.

condividi o salva l'articolo

Le informazioni contenute nel Sito, seppur validate dai nostri medici, non intendono sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Prenotazioni e appuntamenti nel palmo della tua mano

La nuova app MyGVM ti permette di trovare il tuo medico preferito, prenotare visite, controllare l’esito degli esami direttamente dal tuo telefonino! Scaricala ora:
anni