09 marzo 2017

Biopsia Fusion per la diagnosi del tumore alla prostata, oggi il corso ECM a San Pier Damiano Hospital

Biopsia Fusion per la diagnosi del tumore alla prostata, oggi il corso ECM a San Pier Damiano Hospital
Si tiene oggi a partire dalle ore 17 a San Pier Damiano Hospital di Faenza (Ravenna) l'incontro dedicato alla Biopsia Fusion, una metodica di ultima generazione per una lotta più mirata al tumore alla prostata.

Un evento formativo gratuito, che ha come responsabile scientifico il dottor Giuseppe Severini, specialista in Urologia di GVM Care & Research e responsabile scientifico dell’evento, che sottolinea ancora una volta come l’ospedale di Faenza sia un punto di riferimento per i pazienti e per gli stessi medici per la diagnosi e la prevenzione della neoplasia più frequente riscontrata dalla popolazione maschile over 50.

San Pier Damiano Hospital si propone di rispondere alla necessità di organizzare gli esami preoperatori per la diagnosi di carcinoma prostatico in tempi brevi ed in un’unica soluzione, garantendo massima professionalità ed efficacia diagnosticaspiega il Dottor Severini - L’obiettivo dell’incontro ”La tecnica Fusion nella diagnostica e nella clinica del carcinoma prostatico”, accreditato ECM per 3,9 crediti formativi, è quello di condividere le conoscenze scientifiche e le indicazioni cliniche, rispondendo anche a tutte le domande dei medici di Medicina Generale e dei clinici locali in merito all’applicazione della Biopsia Fusion”.

Nella lotta al tumore della prostata la Biopsia Fusion rappresenta una metodica all’avanguardia e mirata. Pur seguendo lo stesso percorso praticato nel recente passato, si avvale d’immagini potenziate, grazie all’integrazione con la Risonanza Magnetica Multiparametrica capace di evidenziare le zone sospette come veri e propri bersagli da cui estrarre il materiale per l’analisi al microscopio (analisi istologica). Confrontando i riscontri della biopsia ecoguidata standard con la tecnica Fusion si osservano una riduzione dei prelievi prostatici, dei casi falsi-negativi, delle più comuni complicanze da biopsia transrettale - quali sangue nelle urine, nel liquido seminale e nel retto, infezioni urinarie dovute al potenziale passaggio di germi dal retto alla prostata e prostatiti acute.

Uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza del carcinoma alla prostata è dato dall’età: mentre le possibilità di ammalarsi prima dei 40 anni sono piuttosto scarse, due terzi dei tumori vengono trattati in soggetti con più di 65 anni. Altro fattore non trascurabile è la familiarità: la percentuale è pari al doppio in chi ha un parente stretto con precedenti per lo stesso tipo di cancro.
Non esiste una prevenzione primaria specifica per il contrasto della patologia – precisa il Dottor Giuseppe Severini - piuttosto il rispetto di alcune regole e stili di vita basilari come un maggior consumo di frutta, verdura e cereali integrali; un’alimentazione meno ricca in grassi animali; un’attività fisica moderata ma costante nel tempo; il calo ponderale in condizioni di obesità; un periodico controllo urologico, dopo i 40 anni, specie in caso di fastidi urinari o di familiarità per tumore prostatico”.

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