2 giugno, la Giornata Mondiale sui disturbi alimentari

2 giugno, la Giornata Mondiale sui disturbi alimentari
Nasce come iniziativa lanciata dall’Academy of Eating Disorders la Giornata organizzata per il secondo anno in Italia dalla SISDCA (Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare), insieme alle associazioni dei pazienti e dei familiari e in collaborazione con diverse società scientifiche del settore.

L'evento è nato per porre l'attenzione sull'attualità dei disturbi alimentari e sul loro impatto rilevante a livello sociale e sanitario. Secondo le stime ufficiali del Ministero della Salute il 95,9% delle persone colpite dai disturbi alimentari sono donne.  L’incidenza dell’anoressia nervosa è di almeno 8 nuovi casi per 100mila persone in un anno tra le donne, mentre per gli uomini è compresa fra 0,02 e 1,4 nuovi casi. 
Invece, per quanto riguarda la bulimia ogni anno si registrano 12 nuovi casi per 100mila persone tra le donne e circa 0,8 nuovi casi tra gli uomini.

"Si usa l’acronimo DCA - ci spiega la Dottoressa Brigida Stagno, Responsabile dell'Ambulatorio di Dietologia e Terapia nutrizionale dell'Ospedale San Carlo di Nancy di Roma - per richiamare i Disturbi del Comportamento Alimentare. Vere e proprie patologie come l'anoressia, la bulimia e il disturbo dell'alimentazione incontrollata che colpiscono in particolare i giovani."

"Parlare di dieta - precisa sempre la Dottoressa - significa spesso associare a questa parola concetti come sacrificio o restrizione. In realtà, dobbiamo tenere ben presente che dieta significa stile di vita nell’accezione più ampia che può avere questo termine. Riguarda tutte le sfaccettature che influenzano la nostra alimentazione: la scelta degli alimenti, la loro associazione, la preparazione e persino le modalità di consumo. Oggi tendiamo a consumare il cibo spinti da messaggi e mode che spesso hanno conseguenze gravi sulla nostra salute. La dieta, sinonimo di corretta alimentazione, diventa fondamentale per rimettere in equilibrio quei fattori nutrizionali che incidono negativamente sull’organismo e che possono appunto dare origine a patologie o aggravare malattie e disordini metabolici."

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