Salus Hospital / 02 agosto 2016

Chirurgia endovascolare senza precedenti a Salus Hospital: aneurisma dell’arteria succlavia sigillato con tecnica mininvasiva

Chirurgia endovascolare senza precedenti a Salus Hospital: aneurisma dell’arteria succlavia sigillato con tecnica mininvasiva
Paziente operato in anestesia locale e dimesso dopo un giorno. E’ il primo caso descritto in letteratura

 
Per la prima volta in assoluto a Salus Hospital di Reggio Emilia è stato eseguito con tecnica mininvasiva un intervento di chirurgia endovascolare volto ad eliminare l’endoleak comparso a seguito di un aneurisma dell’arteria succlavia. 

L'endoleak è la persistenza, anomala, di sangue all'interno del lume del vaso colpito da aneurisma (dilatazione patologica dell’arteria) nonostante l’innesto di una protesi il cui obiettivo è proprio quello di escluderlo dal restante circolo sanguigno.

In anestesia locale e sfruttando una via d’accesso dal secondo spazio intercostale, il Professor Gioachino Coppi, specialista in Chirurgia Vascolare tra i più autorevoli a livello internazionale, ha raggiunto l’aneurisma utilizzando un approccio, mai concepito e ipotizzato prima, ottenuto dall’arteria mammaria. Altre metodiche, valutate assieme al cardiochirurgo, risultavano infatti impossibili e troppo pericolose. 

“Questa nuova via d’accesso - commenta il Professor Coppi - ha trasformato un intervento ad alto rischio in una procedura sicura e molto efficace. Il paziente è stato dimesso nell’arco di sole 24 ore”. 

“L’uomo, un ligure di 67 anni, affetto da Sindrome di Marfan, era già stato operato per la dissezione dell'aorta ascendente e sostituzione della valvola aortica; presentava inoltre un aneurisma dell'aorta addominale e un caso, piuttosto critico, di aneurisma dell’arteria succlavia destra che aveva richiesto il reimpianto dell’arteria vertebrale sulla carotide comune, un bypass (ponte) tra carotide e succlavia, la legatura arteriosa a valle dell'aneurisma e un’endoprotesi sull’arteria anonima estesa alla carotide comune destra. La somministrazione di farmaci anticoagulanti ha però favorito un endoleak sull’arteria anonima e il deflusso di sangue verso la mammaria destra. Noi abbiamo isolato quest’ultima arteria; l’abbiamo incannulata per via retrograda e siamo arrivati - tramite cateteri ad hoc - alla sacca aneurismatica chiudendola una volta per tutte con l’impiego di apposite spirali e colla di fibrina”. 
 

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