29 marzo 2011

Conversazione imprenditoriale con Bernhard Scholz e Ettore Sansavini: “Fare impresa: persona, responsabilità, innovazione”

Conversazione imprenditoriale con Bernhard Scholz e Ettore Sansavini: “Fare impresa: persona, responsabilità, innovazione”

Sala Convegni del Maria Cecilia Hospital gremita da oltre centocinquanta persone, ieri sera, per la "conversazione imprenditoriale" con Ettore Sansavini voluta dalla Compagnia delle Opere. Ettore Sansavini, Presidente del Gruppo Villa Maria - Gvm Care & Research, ha raccontato la sua storia imprenditoriale, sottoponendosi poi alla domande di Bernhard Scholz, Presidente nazionale della Compagnia delle Opere, il tutto sotto il coordinamento di Eugenio Dal Pane, Presidente della CdO Ravenna e Ferrara.

« Io ed i miei fratelli restammo orfani molto presto di nostro padre ed ognuno di noi fu chiamato a crescere in fretta - ha iniziato Sansavini - Mi diplomai come analista chimico ed iniziai subito a lavorare, prima in un'industria petrolchimica, poi in una cooperativa, quindi in una clinica privata forlivese, Villa Igea, come factotum. Mi diplomai ragioniere frequentando le scuole serali, iniziando intanto a comprendere che la sanità in Italia necessitava di nuovi modelli organizzativi e gestionali. Decisi nel 1973 di lasciare Villa Igea per un nuovo incarico, diventando il direttore amministrativo e generale di una clinica in fase di costruzione, Villa Maria di Cotignola, struttura a vocazione generica, di proprietà di diversi investitori. Ottenni subito la convenzione con le Mutue, riempiendo i 187 posti letto di Villa Maria. Ma appena l'anno dopo entrò in vigore il Servizio Sanitario Nazionale e Lugo divenne distretto deputato alla sua sperimentazione. Ci trovammo all'improvviso in piena difficoltà. Dai suoi 187 pazienti convenzionati, passammo a 10 ricoverati paganti. Villa Maria fu ribattezzata "Villa Moria", perché c'erano soltanto alcuni pazienti anziani nella parte terminale della loro vita».

Un colpo duro, che poteva abbattere tutte le speranze del giovane imprenditore Sansavini. Invece... «Fu allora che, da piccolo azionista della clinica, avendo investito tutta la mia liquidazione del lavoro precedente, circa tre milioni di lire, decisi di ricorrere ai prestiti delle banche ed iniziai quell'opera che ancora oggi costruisco giorno dopo giorno. Iniziai ad investire nell'Alta Specialità, soprattutto nella cardiochirurgia, a quei tempi ancora poco presente. Contemporaneamente, puntai verso accordi con alcuni Paesi extraeuropei per il ricovero e la cura di cittadini stranieri. Ricordo che per ottenere la convenzione con la Libia andai a Roma e rimasi "chiuso" dentro l'ambasciata libica per cinque giorni, fin quando l'ambasciatore finalmente si accorse di me e firmò l'accordo. Furono anche i pazienti libici a salvare Villa Maria».

Nel frattempo, Sansavini andava a bussare alle porte dei più illustri talenti della cardiochirurgia italiana, portandoli nella clinica di Cotignola. «La cardiochirurgia nel privato in Italia è nata qui. Ed è nata dall'analisi del fabbisogno dei cittadini; è nata pensando ai viaggi della speranza che tanti italiani compivano per farsi curare all'estero. Nel 1988 diventai azionista di maggioranza di Villa Maria e l'anno successivo avviai il progetto di un Gruppo, con l'acquisizione di Villa Maria Beatrice di Firenze, cui seguirono nei anni successivi Maria Teresa Hospital e Pergolino Hospital. Oggi siamo una Holding con 38 società ed oltre quattromilaseicento dipendenti. Abbiamo anche società di servizi, come la Gvm Engineering, che progetta e realizza ospedali "chiavi in mano", e l'Eurosets di Medolla, che costruisce devices biomedicali con all'attivo 35 brevetti di nostra proprietà. E siamo presenti anche all'estero, in Francia con l'Hôpital Européen de Paris GVM Care&Research e la Polyclinique d'Aubervilliers, in Albania, a Tirana, dove ha sede Vila Maria Spital, in Polonia dove abbiamo tre centri di cardiologia interventistica ad Ostrowiecz Swietokrzyski, Sanok ed Oswiecim. Stiamo poi portando avanti nuovi progetti in Romania e Tunisia».

Al termine della "conversazione" sono arrivate le considerazioni di Bernhard Scholz: «E' indubbio che quella di Ettore Sansavini è una storia imprenditoriale straordinaria, sul tipo di quegli americani che iniziano come lavapiatti e diventano proprietari di uno impero industriale - ha detto il Presidente nazionale della Compagnia delle Opere - Alla base del successo di Sansavini credo ci sia innanzitutto il "gusto dell'intraprendere". Egli non si è mai fermato davanti alle difficoltà, affrontando sempre con passione le sfide che gli si sono presentate di fronte. Altro aspetto da sottolineare è la sua perseveranza nella ricerca delle opportunità di lavoro. Chi avrebbe mai pensato, negli anni Settanta, di andare a cercare pazienti in Libia? Lui lo ha fatto. Un elemento interessante è anche la sua capacità di trasmettere "la bellezza del lavoro" a chi gli sta intorno. Spesso il lavoro viene affrontato come un grosso peso, quasi una schiavitù. Invece al Gruppo Villa Maria, che punta da sempre sull'Alta Specialità, tutte le persone sono chiamate ad operare nel miglior modo possibile e perciò valorizzate, dal grande cardiochirurgo, fino alle donne delle pulizie. Infine, l'ultimo fattore che da sempre contraddistingue Sansavini è la chiarezza dello scopo: sa cosa vuole e persegue quell'obiettivo con persistenza».

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