San Pier Damiano Hospital / 01 agosto 2016

Gimnopodismo: benefici e controindicazioni del camminare a piedi nudi

Gimnopodismo: benefici e controindicazioni del camminare a piedi nudi

Camminare a piedi nudi implica tanti benefici per il nostro organismo, sia da un punto di vista articolare che circolatorio. Il gimnopodismo (in inglese barefooting) è diventata infatti una tecnica impiegata anche nei percorsi di riabilitazione motoria successivi ad un intervento chirurgico o ad un trauma.

La dottoressa Zoe Visaggi, podologa di San Pier Damiano Hospital spiega nel dettaglio quali sono i vantaggi del tenere i piedi nudi per terra ma anche possibili controindicazioni.

Dottoressa Visaggi, perché camminare scalzi fa bene? Quali sono i benefici?

“Stare a piedi nudi è senz’altro salutare. Il beneficio più grande per il nostro organismo è lo stimolo della propriocettività, ossia la capacità di recepire la posizione del corpo inserito nello spazio. A livello sottocutaneo, ci sono dei recettori sotto i piedi che ci conferiscono particolare sensibilità grazie ai quali percepiamo lo spazio e il movimento che stiamo compiendo. Questo favorisce una corretta postura, ci fa rispondere meglio alle alterazioni che riscontriamo nella deambulazione, c’è un maggiore controllo del piede e se abbiamo una buona propriocettivita, abbassiamo anche i rischi di andare incontro a distorsioni o fratture”.


Per i bambini è indicato il movimento a piedi nudi?

“Camminare scalzi aiuta, soprattutto i bambini, a strutturare i muscoli dei piedi e l’arcata plantare, di conseguenza contribuisce allo sviluppo adeguato della andatura, della postura e della colonna vertebrale. Fino a 4 anni, il bambino ha il piede piatto fisiologico, non ha i muscoli tutti formati e quindi l’appoggio del tallone è scorretto. Se però tali alterazioni persistono anche dopo, è bene consultare uno specialista”.


Tutti possono deambulare senza scarpe?

“Non tutti possono praticare questa attività, ad esempio è sconsigliata ai pazienti affetti da diabete, per via della estrema sensibilità della cute che è più esposta al rischio di lesioni. Vanno evitate passeggiate a piedi nudi anche per chi soffre di patologie articolari croniche, come la tallonite.


Si può camminare ovunque?

“Le superfici naturali, come sabbia o erba, sono le più indicate. Tenere i piedi su un piano di appoggio naturale permette di ammortizzare gli urti e scaricare parte del peso corporeo direttamente nel terreno. Mentre quando la superficie è rigida, questo non è possibile perché il carico è maggiore e il peso rimane tutto sul piede. Meglio quindi evitare di farlo sul pavimento di casa”.


Cosa succede quando lo si fa in acqua?

“Quando teniamo i piedi per terra in acqua, questa sinergia comporta un ritorno benefico per le vene e per la circolazione in generale. Lo stimolo idrico sotto la pianta del piede è un contributo a migliorare l’afflusso sanguigno”.


Quali sono le controindicazioni?

“Camminare scalzi non deve essere un’abitudine troppo costante, basta un’ora al giorno. Si possono verificare dolori, disagi e alterazioni cutanee (callosità) che incidono anche sull’aspetto estetico”.


Per evitare disturbi nella deambulazioni, quali misure adottare?

“Una consulenza podologica può essere uno strumento valido per poter valutare la possibilità di stare scalzi o al contrario limitare o rinunciare a questa attività. E ‘ un tipo di visita che a cui tutti possono accedere senza particolare prescrizioni”.
 

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