Il ruolo dell'allergologo e l'importanza delle sue visite

Il ruolo dell'allergologo e l'importanza delle sue visite
Le malattie allergiche sono un problema molto frequente nella società odierna; si stima infatti che circa 3 persone su 10 ne siano affette. Queste malattie hanno un impatto importante sulla qualità della vita causando notti insonni, mancanza di respiro e perdita di molti giorni di lavoro e/o di scuola. 

Come riconoscere e difendersi da queste malattie che coinvolgono un numero così alto di persone? Ne parliamo con il dottor Giuseppe Timoncini, allergologo di San Pier Damiano Hospital di Faenza, dove effettua visite e prove allergiche per la diagnosi, la prevenzione ed il la cura delle malattie allergiche.
 

Qual è il ruolo dell’allergologo?


L’allergologo è uno specialista  poco noto al pubblico, nonostante la elevata diffusione di queste malattie. Questo avviene, a parer mio, sia  per la sua recente introduzione tra le specialità che soprattutto per il modo di presentarsi delle malattie allergiche. Infatti queste patologie si manifestano con sintomi provenienti da organi diversi e davvero poco collegati tra di loro.  

Questa scarsa conoscenza porta i pazienti spesso a peregrinare tra vari specialisti prima di avere una diagnosi e una terapia. 

L’allergologo quindi non è uno specialista  di un organo specifico ma potremmo definirlo il medico che tratta il sistema immunitario che è distribuito appunto in tutte gli organi e le funzioni del corpo umano.
 

In linea generale come è possibile sospettare un inizio di allergia? 


Gli organi più frequentemente colpiti sono la pelle, il naso, i bronchi, la congiuntiva e tutta la mucosa dell’ intestino, a partire dalla bocca. I sintomi, quasi sempre caratterizzati da prurito, “parlano” il linguaggio dell’organo più interessato dalla malattia: per gli occhi, lacrimazione ed arrossamento; per il naso  scolo e chiusura; per i bronchi, tosse e catarro; per i polmoni, difficoltà di respiro e sibili; per la pelle, prurito, gonfiori ed arrossamenti; per l’intestino, edemi, gonfiori alla bocca, vomito, gonfiore e dolore addominale, diarrea. 

Nel caso di allergia acutissima (che chiamiamo shock anafilattico) la situazione porta a collasso circolatorio. I sintomi sono spesso apparentemente non correlati tra di loro ed Il lavoro dell’allergologo è soprattutto di tipo investigativo. La diagnosi dipende da un attento ascolto del racconto del paziente, per questo la mia visita impegna molto tempo.  
 

Quali esami diagnostici prescrive un allergologo?


Gli esami diagnostici di approfondimento variano da paziente a paziente, solitamente ritroviamo esami del sangue e test allergici. Maggiori indagini vengono prescritte ovviamente i caso in cui il professionista lo ritenga utile.
 

Nonostante la variabilità di sintomi è possibile suddividere la casistica in grandi gruppi?


Data la variabilità di sintomi e di organi coinvolti è evidente che ogni paziente ha una sua personale reazione ad una malattia e di conseguenza una sua risposta in caso di allergia, che può essere molto differente da quella di un altro.

A mio parere però, per semplificare, è possibile suddividere i paziente di in quattro gradi gruppi. Il primo è quello del paziente allergico che non sa ancora di esserlo. Queste persone soffrono in silenzio e rischiano spesso complicanze.  
Un esempio di questo tipo è il  bambino con naso chiuso, russamento e starnuti frequenti in cui la scoperta dell’allergia avviene solo quando compare  una malocclusione dentaria. In questo caso è l’odontoiatra, che consiglia una visita allergologica quando da mesi e forse da anni il bimbo presenta allergia ad acari. 

Il secondo è il paziente allergico che ha avuto una precedente gravissima reazione (shock anafilattico da alimenti, punture di insetti, farmaci ecc.) che ha messo a rischio la sua vita. Questo tipo di paziente solitamente ha una qualità di vita molto scadente perché continuamente terrorizzato dalla possibilità di avere altre crisi. 

Il terzo tipo è il paziente passivo, ormai arreso, convinto che l’allergia colpisca tutti e che quindi ci si debba convivere. Un classico esempio è la diagnosi dell'allergia alla polvere, vista come comune a molti, collegata soltanto ad una responsabilità nel non tenere in ordine  la causa vera spesso va ricercata nella coibentazione e in altri fattori costruttivi della casa che in parte possono essere difficili da migliorare. Altri sono quelli allergici al polline che gestiscono la malattia da soli con prodotti “da banco“, ritenuti privi di effetti collaterali, mentre in realtà alcuni sono più dannosi di quelli che necessitano di prescrizione medica. Purtroppo in questo gruppo ci sono anche molti asmatici, tra cui molti adolescenti che si espongono a rischi consistenti. 

Il quarto tipo, sono i pazienti consapevoli della propria allergia, coloro che la prevengono e curano con precisione e senza effetti collaterali.
 

Per prenotare una visita allergologica a San Pier Damiano Hospital chiama il numero 0545 671111 o scrivi al form contatti.

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