Maria Cecilia Hospital / 10 giugno 2016

La Cardiologia interventistica di Maria Cecilia Hospital come modello internazionale al Congresso EuroPCR di Parigi

La Cardiologia interventistica di Maria Cecilia Hospital come modello internazionale al Congresso EuroPCR di Parigi
Palloncini a rilascio di farmaci anti-proliferativi (antitumorali) per curare le gravi patologie degli arti inferiori così da scongiurarne l’amputazione nel caso di ischemia critica a carico del sistema circolatorio delle gambe e dei piedi. E’ solo uno dei punti di forza del Centro di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital che è stato indicato come esempio alla comunità medica internazionale, in quanto si distingue da altre realtà cardiologiche in virtù della sua capacità di valutazione e di approccio alle patologie cardiovascolari a più ampio raggio.

Durante il Congresso EuroPCR di Parigi - il più importante evento mondiale di Cardiologia Interventistica che si è tenuto lo scorso maggio e che riunisce ogni anno circa 12mila specialisti provenienti da tutto il mondo - Maria Cecilia Hospital è stato l’unico ospedale italiano scelto come Centro live dal Comitato Scientifico di EuroPCR.
 
“Maria Cecilia Hospital - spiega il Dottor Alberto Cremonesi, Responsabile del Centro - è stato l’unico in Italia, insieme ad altri 11 Centri internazionali, ad essere scelto nel 2016 per la trasmissione dal vivo di 3 interventi selezionati dal Comitato Scientifico dell’EuroPCR che rappresento in qualità di co-Direttore. Una scelta dettata dal riconoscimento del suo valore quale Polo specialistico attivo - a 360 gradi - nella prevenzione, nella diagnosi e nella terapia delle principali patologie cardiovascolari (sindrome coronarica acuta, infarto del miocardio, disfunzioni degli apparati valvolari, malattie del circolo periferico, stenosi della carotide e ictus).”
 
La moderna Cardiologia interventistica punta sempre più spesso a soluzioni terapeutiche, che hanno come obiettivo un approccio non chirurgico al problema. E ciò grazie all’adozione di tecniche esclusivamente endovascolari: le arterie danneggiate vengono guarite dall’interno. L’esperienza maturata dal Centro di Cardio Angiologia Diagnostica e Interventistica di Maria Cecilia Hospital (quasi 900 gli interventi endovascolari eseguiti ogni anno in fatto d’ischemia critica degli arti inferiori) ha dimostrato come l’applicazione locale e mirata di farmaci anti-proliferativi (antitumorali) con effetto anti-restenosi - in grado cioè di inibire, dove occorre, la proliferazione cellulare e quindi bloccare la ricrescita delle placche che restringono/chiudono il lume dei vasi – rappresenti un’efficace arma di contrasto al ripresentarsi della malattia in oltre il 60% dei pazienti affrontati, specie se diabetici.

Maria Cecilia Hospital è stato portato come modello a Parigi anche nell’ambito del trattamento delle patologie arteriose ostruttive in distretti vitali come il cuore ed il cervello che costituiscono, ancora oggi, un problema difficile e controverso. Nei pazienti complessi, la prevenzione dell’ictus cerebrale attraverso l’utilizzo di stent di nuova concezione deve integrarsi con la corretta strategia di rivascolarizzazione coronarica, sia essa interventistica (stent medicati) che chirurgica (by-pass aorto-coronarico).
 
“L’evoluzione della terapia interventistica nella prevenzione dell’ictus cerebrale – continua Cremonesi - ha fornito un contributo dettato dall’applicazione di protocolli terapeutici che sommano l’impiego di nuove e avanzate tipologie di stent nella risoluzione delle stenosi (restringimenti) della carotide, alle strategie di protezione tese a ridurre le possibili complicanze derivanti dall’impianto dei dispositivi endovascolari. Un mix di fattori che ha indubbie ed importanti ripercussioni sull’esito dell’intervento e sul futuro stato di salute del paziente. La prevenzione dello stroke (ictus) cerebrale con innesto, non chirurgico, di stent carotidei vede Maria Cecilia Hospital al 1° posto in Italia sia per esperienza complessiva che per numero di prestazioni: circa 250-300 ogni anno”. 

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