Maria Cecilia Hospital / 31 ottobre 2017

L’approccio endoscopico per curare l’acalasia: i benefici della tecnica Heller Dor

L’approccio endoscopico per curare l’acalasia: i benefici della tecnica Heller Dor
L’acalasia è una patologia rara in cui l’esofago ha difetti di motilità. I pazienti acalasici sottoposti a intervento chirurgico endoscopico in cui alla rimozione della valvola gastroesofagea difettosa non segue una plastica antireflusso, rischiano in un caso su due di sviluppare reflusso gastoesofageo che può favorire il cancro dell’esofago.
A lanciare l’allarme è il Prof. Sandro Mattioli, tra i massimi esperti a livello mondiale di patologie dell’esofago, direttore del Centro per le malattie dell’esofago di Maria Cecilia Hospital di Cotignola. Il Professore, tra i massimi esperti al mondo di patologie dell’esofago, ha infatti osservato 583 pazienti acalasici operati negli anni Sessanta e Settanta quando veniva eseguita la miotomia dell’esofago senza plastica anti reflusso, intervento questo assimilabile all’attuale metodica detta POEM (miotomia endoscopica orale). Secondo i dati raccolti la metà di questi pazienti ha sviluppato reflusso gastroesofageo cronico, che sembra predisporre a una condizione precancerosa (esofago di Barret) il 45% dei pazienti. Questa lesione evolve in cancro dell’esofago nel 12% dei casi. Per capire il peso di questi dati è bene ricordare che nella tipica malattia da reflusso l’esofago di Barret si forma con una prevalenza che va dal 5 al 15%
“Con la POEM – spiega con semplicità l’esperto – il chirurgo elimina la porta difettosa che divide esofago e stomaco risolvendo il problema dell’acalasia. Tuttavia, continua, non avere più tale barriera espone le pareti dell’esofago al continuo insulto acido dello stomaco. Per questo circa un paziente su due sviluppa esofagite o reflusso gastroesofageo dopo il trattamento”. Esiste tuttavia un’altra opzione chirurgica, proposta dallo stesso Mattioli già nel 1979 e attualmente impiegata dal 76% dei chirurghi che pubblicano su riviste internazionali. Si tratta dell’approccio Heller Dor. In questo caso alla miotomia (secondo Heller) segue l’impianto di una nuova “porta” (secondo Dor) per dividere stomaco e esofago. La porta funziona come quelle dei “saloon”, aprendosi e chiudendosi al passaggio del cibo e preservando l’epitelio dell’esofago dall’acidità dello stomaco. “Adottando questa tecnica chirurgica – spiega Il Prof. Mattioli – il nostro gruppo ha ottenuto risultati a lungo termine eccellenti nel 98% dei pazienti”.
I dubbi circa gli effetti secondari che un intervento di miotomia (come ad esempio è la POEM) può portare sono stati avanzati da diversi gruppi indipendenti di fama internazionale. Dopo i primi anni di entusiasmo per la POEM oggi gli specialisti di tutto il mondo si chiedono se per curare una malattia, la acalasia, non si crei una seconda malattia, il reflusso gastroesofageo.
Il Prof. Mattioli presenterà i risultati dello studio in anteprima durante il congresso internazionale della Società Europea per le Malattie dell’Esofago a Utrecht dall'8 al 10 novembre.

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