Con il termine
prediabete non si fa riferimento a una patologia, quanto piuttosto di una condizione da interpretare come un campanello d'allarme, un segnale inviato dal corpo per correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
I pazienti con prediabete hanno un rischio 5 volte maggiore di sviluppare
diabete mellito tipo 2 (DM2) rispetto ad una persona sana. In Italia sono oltre 3 milioni 200 mila le persone che dichiarano di essere affette da diabete (il 5,3% dell’intera popolazione) e circa 1 milione non sa di essere affetto da tale patologia (
dati ISTAT).
Ma cos'è il prediabete, e soprattutto si può prevenire e curare? Ne abbiamo parlato con la
dott.ssa Nadia Cremonini,
endocrinologa di
Clinica Privata Villalba di Bologna .
Dott.ssa Cremonini, che cos'è il prediabete?
Quando parliamo di “prediabete”, termine improprio in quanto non è detto che il
diabete venga sviluppato, ci si riferisce a condizioni di alterata glicemia, causate da insufficiente compenso da parte della β-cellula delle insule pancreatiche di uno stato di insulino-resistenza, che nella maggioranza dei pazienti è indotto da eccesso ponderale. Condizioni che devono essere attentamente valutate in quanto identificano soggetti a rischio di
diabete mellito tipo 2 e di malattie cardiovascolari:
- Alterata glicemia a digiuno: o IFG (Impaired Fasting Glucose). Valori di glicemia nel sangue a digiuno superiori al valore normale, ma inferiori alla soglia che ci fa porre diagnosi di diabete mellito: i valori della glicemia ematica che oscillano tra i 100 e i 125 mg/dl identificano l’IFG.
- Alterata tolleranza al glucosio: o IGT (Impaired Glucose Tolerance). Se lo specialista si ritrova di fronte a questo quadro, potrà indicare al paziente di sottoporsi anche al test di carico orale di glucosio (OGTT): se il dosaggio di glicemia dopo due ore dall’assunzione del glucosio (75 gr) da valori < 140 mg/dl indica una normale tolleranza al glucosio, mentre se risulta tra 140 e 199 mg/dl fa porre diagnosi di alterata tolleranza al glucosio.
- Sindrome metabolica
Quali sono le principali azioni di prevenzione?
Innanzitutto, è bene chiarire che esistono delle categorie di soggetti più predisposti allo sviluppo del
diabete mellito tipo 2, ad esempio chi ha familiari di 1° grado con DM2, persone obese o in sovrappeso, persone sedentarie,ipertese o dislipidemiche, persone con malattie cardiovascolari, donne che hanno presentato diabete gestazionale o con sindrome dell’ovaio policistico. Ma il diabete mellito tipo 2 può colpire tutti se vengono meno alcune azioni di prevenzione.
Una volta appurato che si rientra in una condizione prediabetica le regole auree sono due:
- Sana alimentazione volta a tenere sotto controllo il peso corporeo, o a dimagrire in caso di obesità o sovrappeso
- Svolgimento di una moderata attività fisica, almeno 3 ore alla settimana.
E’ scientificamente provato che consumare cibi ricchi di fibre e poveri di grassi saturi, ridurre gli zuccheri semplici (zucchero, dolci, bibite zuccherate etc), oltre che mangiare poca carne rossa e molto pesce, abbatte notevolmente il rischio di sviluppare
DM2. Lo stesso si può dire per l'attività fisica, che riduce la produzione di insulina e nel contempo aumenta l’utilizzo muscolare di glucosio e, protratta, riduce i livelli di glucosio ematico. Poiché anche il prediabete aumenta il rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica è imperativo nei soggetti che ne sono affetti valutare anche l’assetto lipidico e i valori pressori, e se non a target, iniziare le terapie specifiche.
Quando procedere con le cure?
Non vi sono farmaci approvati con l’indicazione per la terapia del prediabete, ma
metformina e
acarbosio riducono del 25-30% il rischio di progressione a
diabete mellito tipo 2 nei pazienti con prediabete. Questi farmaci sono in genere ben tollerati e sicuri e possono avere anche un effetto favorevole sul rischio cardio-vascolare.
In presenza di prediabete e con rischio intermedio-elevato di sviluppare diabete, ad esempio parenti di 1° grado con DM2, obesità grave, passate esperienze di diabete gestazionale ed età avanzata, in aggiunta alle modifiche dello stile di vita il medico potrà prescrivere questi farmaci, e quello con i benefici maggiori è la metformina .
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