Il
Salus Hospital di
Reggio Emilia organizza un
Open Day dedicato a
coloro che soffrono di patologie degenerative o problematiche specifiche dell’anca.
Sabato 19 maggio
CONSULTO GRATUITO
dalle ore 9:00 alle ore 13:00
Durante la giornata il
dott. Ivo Tartaglia e il
dott. Calogero Giaimo, chirurghi ortopedici
dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia del
Salus Hospital, saranno a disposizione per un
consulto gratuito con eventuale - se necessaria -
radiografia gratuita all’anca. Non è necessaria la prenotazione, è sufficiente presentarsi al Salus Hospital durante l’orario indicato. Qualora fossero necessarie svolgere eventuali altre indagini diagnostiche con l’ausilio di
TAC o
Risonanza Magnetica, saranno applicate delle tariffe agevolate.
“L’anca – spiega il
dott. Tartaglia – è una delle più importanti articolazioni che sorreggono il nostro corpo, ha il compito di congiungere il tronco, nello specifico la regione pelvica, alla coscia e quindi agli arti inferiori. L’articolazione dell’anca, nota come
articolazione coxo-femorale, è costituita dalla cosiddetta “cavità acetabolare”, ovvero l’incavo laterale dell'osso iliaco del bacino, e dalla testa del femore, che va a inserirsi in tale cavità. La cartilagine svolge la funzione di rendere levigate e scorrevoli le superfici ossee che partecipano alle articolazioni, minimizzando gli attriti durante i movimenti”.
“Proprio a causa della sua grande mobilità e dato che è un'articolazione che sopporta carichi notevoli, la coxo-femorale è sottoposta a continue sollecitazioni e può andare incontro ad un graduale processo di usura, riscontrabile soprattutto in età più avanzata. Ciò si può verificare come conseguenza di traumi acuti o della presenza di difetti congeniti. In altri casi, soprattutto dopo i 50-60 anni, a determinare dolore all’anca possono essere problemi legati a patologie degenerative quali
coxartrosi – o artrosi dell’anca – osteoartrosi e
artrite reumatoide. Queste malattie si sviluppano in modo graduale, consumando progressivamente la cartilagine che riveste le ossa dell’articolazione. I segnali caratteristici sono dolore, rigidità e gonfiore”.
“Come tutte le forme di artrosi, anche quella dell'anca è una malattia ad evoluzione cronica, che consuma a poco a poco le cartilagini articolari. In particolare, nella
coxoartrosi viene colpito lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità dell'anca in cui si articola, l’acetabolo. Per far fronte a queste patologie e ridurne i sintomi, le opzioni terapeutiche sono quelle di utilizzare farmaci anti-infiammatori, evitare sforzi fisici e ridurre il peso corporeo. Tuttavia, i farmaci non sono in grado di limitare né tantomeno invertire il danno articolare”.
“Nelle fasi più avanzate dell’artrosi – continua il
dott. Tartaglia – il dolore non è più controllabile e i normali movimenti sono ormai compromessi, rendendo difficili anche semplici attività quotidiane come camminare, allacciarsi le scarpe o salire e scendere le scale. La
chirurgia protesica dell’anca è in grado di curare efficacemente la patologia degenerativa dell’articolazioni. L’impianto di una protesi mira a ristabilire la funzionalità dell’arto sottoposto ad intervento, consentendo un risultato duraturo in termini di risoluzione della sintomatologia dolorosa, restituzione della normale funzionalità dell’articolazione e quindi il recupero di
un’elevata qualità di vita”.
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