Città di Lecce Hospital / 20 giugno 2017

Una sala operatoria ibrida con nuove tecnologie per gli interventi al cuore

Una sala operatoria ibrida con nuove tecnologie per gli interventi al cuore
 
 Il Dipartimento di Malattie Cardiovascolari di Città di Lecce Hospital – centro di eccellenza  riconosciuto  a livello nazionale  in Cardiochirurgia e Cardiologia  interventistica  – può contare oggi su una sala operatoria tecnologicamente molto avanzata che consente di effettuare sia interventi di chirurgia cardiaca e vascolare  tradizionali che  procedure cardiologiche interventistiche ed endovascolari  nel medesimo ambiente operatorio.  
 
La sala ibrida, questo il suo nome, unica di questo genere in Puglia,  grazie alla concomitante dotazione di sofisticate apparecchiature di diagnostica radiologica e di tutta la tecnologia presente in una sala operatoria di cardiochirurgia  tradizionale, consente di effettuare interventi di chirurgia cardiaca, vascolare e di emodinamica interventistica ad elevata complessità.  Una delle apparecchiature presenti è un angiografo collegato a un braccio robotizzato che produce immagini radiologiche anche tridimensionali in tempo reale e che consente agli operatori di seguire ogni step dell’intervento.
 
Ma che cosa è una sala ibrida?
 
A spiegare nel dettaglio le caratteristiche di questa sala operatoria tecnologica e i tanti vantaggi per i pazienti, è il dottor Renato Gregorini, cardiochirurgo, Responsabile del Dipartimento di Cardiochirurgia di Città di Lecce Hospital.
 
“La novità vera della sala ibrida consiste nella possibilità di far lavorare a stretto contatto diverse professionalità: cardiochirurghi, emodinamisti, radiologi, chirurghi vascolari e anestesisti. Si viene, pertanto, a creare un approccio multidisciplinare  in cui il processo decisionale terapeutico è affrontato con una visione globale ad indiscusso vantaggio del paziente”.
 
“Le procedure che ora possiamo eseguire con maggiore sicurezza nella sala ibrida sono l’impianto transcatetere di valvola aortica (TAVI), la rivascolarizzazione miocardica chirurgica e percutanea, il debranching aortico chirurgico con concomitante  impianto di protesi endovascolare ed il trattamento di ogni tipo di vasculopatia  di interesse chirurgico ed endovascolare”.
 
“La sala ibrida nasce per ritagliare sul singolo paziente l’approccio terapeutico più idoneo. I pazienti sono oggi sempre più complessi, anziani e fragili; la possibilità di effettuare interventi “ibridi” che riducono il rischio di complicanze consente di dare ulteriori chance terapeutiche. La scelta di investire in una tecnologia così importante come la sala ibrida è orientata alla maggiore sicurezza dei pazienti che si sottopongono agli interventi al cuore, con la possibilità di ridurre anche costi e ospedalizzazioni”.
 

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