È considerata la quarta rivoluzione negli ultimi 35 anni per la cardiologia dopo il 'palloncino' e i due stent, medicati e non. Anche a Bari è stato applicato per la prima volta lo stent riassorbibile in massimo due anni, nuova metodica di cura delle patologie cardiovascolari. Indicata per i più 'giovani', la nuova tipologia di stent costituita non più da metallo (acciaio o lega cromo-cobalto) ma di acido polilattico, non lascia più traccia nelle arterie - che diventa più 'elastica' - consentendo così nuovi interventi, ad esempio bypass, diversamente non consentiti.
Dopo un caso elettivo e programmato trattato all’ospedale 'San Paolo', lo stent riassorbibile è stato applicato l’altro giorno in un caso di urgenza dall’équipe di Cardiologia interventistica di Anthea Hospital (direttore dott. Marchese, insieme a Iorio e Palmiotto), struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale e nella rete del 118, nonchè punto di riferimento per la Cardiolchirurgia e la Cardiologia nel sistema sanitario regionale pugliese.
Interessata dalla nuova protesi medicata una paziente 50enne, allergica ai metalli e affetta da un infarto dell’arteria anteriore con biforcazione.