Arriva l’estate, prendiamoci cura della nostra pelle

Arriva l’estate, prendiamoci cura della nostra pelle
Ogni anno, in Italia, si registrano circa 7000 nuovi casi di melanoma e circa 1500 decessi dovuti a questo tumore della pelle. La maggiore incidenza si riscontra in persone giovani, nella fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Quando non viene identificato per tempo, il melanoma può diventare particolarmente aggressivo e difficile da trattare, soprattutto per la sua tendenza a creare metastasi a livello dei polmoni e del cervello: la parola chiave è quindi “prevenzione”. Agire d’anticipo può aiutare a identificare le lesioni tumorali molto precocemente e a rimuoverle prima che il tumore sia evoluto in una forma aggressiva.

Il 28 maggio si terrà presso Primus Forlì Medical Center una giornata dedicata alla prevenzione del melanoma, nel corso della quale i pazienti potranno sottoporsi a una visita dermatoscopica e ricevere una consulenza in caso di nei sospetti. La visita verrà eseguita dal Dott. Gianluca Mio, dermatologo presso Primus Forlì Medical Center, che in questa intervista ci spiega come si forma il melanoma e come prevenirlo.

 
Che cos’è il melanoma?

Il melanoma è un tumore maligno (carcinoma) che ha origine dai melanociti, le cellule che conferiscono il colore caratteristico alla nostra pelle. Nella maggior parte dei casi, questo tumore ha origine sulla cute, in corrispondenza di un neo pre-esistente (congenito o acquisito). Seppure più raramente, il melanoma può però comparire anche a livello delle mucose dell’occhio, della bocca e della zona genitale: per una corretta prevenzione è quindi importante che anche queste aree siano controllate periodicamente.
 

Quali sono i fattori di rischio principali del melanoma?

I fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma sono diversi e possono essere classificati in due categorie: i fattori individuali e quelli legati allo stile di vita della persona.
I fattori di rischio individuali riguardano:
  • la storia personale di melanoma: chi ha già avuto in passato il melanoma ha un rischio maggiore di svilupparne un altro;
  • il fenotipo cutaneo: si identificano 6 fototipi cutanei (classificati da 1 a 6, dal più chiaro al più scuro); i fototipi 1 e 2 sono quelli con un rischio maggiore di sviluppare melanoma;
  • la presenza di un numero molto elevato di nei, generalmente superiore a 50;
  • le ustioni solari pregresse;
  • alcune patologie genetiche, come lo xeroderma pigmentoso, che rende la cute particolarmente sensibile alla radiazione solare;
  • le terapie immunosoppressive;
  • le terapie dermatologiche fotodinamiche impiegate per il trattamento della psoriasi e di altre patologie della pelle.

Tra i fattori legati allo stile di vita i più importanti sono:

  • l’esposizione alla luce solare nelle ore più calde della giornata e senza un’adeguata protezione;
  • l’uso eccessivo di lampade abbronzanti, spesso senza protezione solare.
 

Come si può riconoscere un neo potenzialmente pericoloso?

Per prevenire l’insorgenza di melanomi, è utile seguire i criteri della cosiddetta regola ABCDE, in cui ogni lettera identifica una caratteristica dei nei che può dare indicazioni sulla natura benigna o maligna della lesione:
  • A: asimmetria o irregolarità nella forma di un neo;
  • B: bordi irregolari e frastagliati;
  • C: colore scuro, non uniforme oppure che si modifica nel tempo (per esempio, una lesione che da chiara diventa scura);
  • D: dimensione maggiore di 5-6 mm di diametro;
  • E: evoluzione della lesione nel tempo in termini di estensione del neo ed eventuale comparsa di emorragie.
 
Se anche uno solo di questi fattori subisce un’alterazione visibile, è consigliabile rivolgersi subito a un dermatologo specializzato per un controllo approfondito.
 

Quali tipi di prevenzione si possono attuare?

Esistono due tipi principali di prevenzione: primaria e secondaria.

La prevenzione primaria è quella che ciascuno di noi può mettere in atto modificando alcuni aspetti del nostro stile di vita per ridurre il rischio di sviluppare il tumore. Per esempio, dovremmo sempre ricordarci di evitare di esporci al sole durante le ore più calde, quando la radiazione solare è particolarmente intensa e dannosa. Inoltre, è fondamentale ricordarsi di usare sempre una protezione adeguata, che deve essere valutata in funzione del proprio fototipo e della propria storia individuale: «per chi ha fototipo 1 o 2 o ha una storia pregressa di melanoma, è importante usare una protezione solare 50 SPF; per i soggetti con fototipo più scuro e che non hanno una storia familiare di melanoma, si può usare una protezione 30 SPF», spiega il Dott. Mio.
Se si decide di fare uso delle lampade abbronzanti, ricordarsi sempre che anche in questo caso è necessaria una buona protezione. L’uso di schermi solari, anche a 30 o 50 SPF, non annulla la possibilità di abbronzarsi: «L’abbronzatura compare comunque anche con la protezione e, anzi, dura più a lungo nel tempo perché si forma in condizioni più blande e meno traumatiche per la cute: ci può volere qualche giorno in più per abbronzarsi, ma poi la colorazione compare, dura più a lungo e senza danni permanenti per la pelle».
 
La prevenzione secondaria del melanoma spetta invece ai dermatologi ed è quella basata sul controllo dei nei mediante il dermatoscopio, una lente che permette al medico di studiare nel dettaglio la morfologia dei nei: questo permette di identificare tempestivamente le lesioni sospette e di rimuoverle.
In genere è consigliabile ripetere il controllo dei nei ogni anno; in alcuni casi il medico può consigliare di ripetere il controllo un anno sì e uno no, ma solo se i fattori di rischio individuali lo permettono (numero di nei molto basso, nessuna familiarità per il melanoma, fototipo cutaneo superiore a 3, assenza di segni di fotodaneggiamento cutaneo da esposizione solare).
 
In generale, possiamo quindi riassumere così le regole base della prevenzione del melanoma:
- non esporsi mai al sole nelle ore più calde della giornata;
- usare sempre una protezione da 30 SPF a 50 SPF;
- sottoporsi annualmente a una visita dermatoscopica per il controllo dei nei.
 

Come vengono rimossi i nei sospetti?

L’intervento di rimozione consiste nell’asportazione chirurgica del neo e di una piccola porzione di cute (dello spessore di qualche millimetro) adiacente al neo: questo permette di eliminare eventuali cellule maligne che si sono già infiltrate nella cute e diminuisce la possibilità che il melanoma compaia di nuovo.  
L’asportazione dei nei sospetti viene eseguita in ambulatorio, senza bisogno di ricovero, e richiede solo la somministrazione di un anestetico locale.
 
Per maggiori informazioni o prenotare la giornata a tariffa agevolta del 28 maggio contatataci allo 0543 804311 oppure TRAMITE IL FORM
Revisione medica a cura di: Dott. Gianluca Mio

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