La
medicina moderna è sempre più “
di genere”, ovvero improntata ad indagare sulle relazioni esistenti tra l’appartenenza di genere sessuale e la manifestazione di determinate malattie e sulla differente risposta, alle terapie impiegate per il loro trattamento, da parte dell’uomo e della donna.
Una delle branche d’applicazione di tali concetti è la
Cardiologia, e oggi esistono figure mediche specialistiche dedicate al “cuore delle donne”. E’ il caso di
D’Amore Hospital di Taranto, dove è stato concretizzato un
percorso all’avanguardia di prevenzione, diagnosi, cura e follow-up delle malattie cardiovascolari “in rosa”.
A spiegare nel dettaglio in cosa consiste tale percorso è la
Dott.ssa Maria Rosaria Nardelli, Specialista in Medicina Interna indirizzo Malattie Cardiovascolari.
“L
’infarto miocardico, l’
angina pectoris e le aritmie cardiache – spiega la dott.ssa Nardelli - nelle donne possono manifestarsi con
sintomi e segni diversi da quelli dell’uomo; questo dipende in parte da fattori anatomici e in parte da
fattori ormonali, enzimatici e psicologici, che influenzano tanto lo sviluppo delle patologie quanto la loro gravità e la loro guarigione o il viraggio verso l’invalidità.”
Le differenze tra paziente uomo e paziente donna possono sussistere anche per le terapie: “Il trattamento con
angioplastica e bypass nelle donne può essere più complicato – prosegue la dottoressa – in quanto la metodica delle procedure è sempre la stessa, ma le coronarie o le carotidi delle donne sono più sottili, più fragili e tortuose”.
Spesso va differenziato anche l’impiego dei
farmaci. “Lo stesso farmaco usato negli uomini e nelle donne deve essere somministrato con un dosaggio più basso nelle donne per la diversa e minore superficie corporea, e quindi per i tempi e i volumi di diffusione diversi all’interno dell’organismo”.
“Per tutti questi motivi - prosegue la Dott.ssa Nardelli – l’approccio alle pazienti che fanno riferimento al nostro ambulatorio di Cardiologia è a 360°, affinchè in tempi rapidi si giunga ad una
diagnosi clinico-laboratoristico-strumentale certa, e a terapie sicure, efficaci ed innovative, anche in collaborazione con le altre strutture cardiologiche e cardiochirurgiche pugliesi del Gruppo GVM”.
“Il tempo è cuore – conclude la Dott.ssa Nardelli –
prima si fa la diagnosi e più possibilità ci sono di trattare le malattie con esito positivo. Nel caso delle donne, che notoriamente presentano quadri clinici più complessi e severi, gravati da elevati tassi di mortalità ed invalidità permanente, questo concetto ha un significato ancora più “forte”.
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