Un recente studio elaborato da Anthea Hospital (Bari), ha dimostrato come nei soggetti sottoposti a trattamento cardiochirurgico - dal più semplice al più complesso -, in circolazione extracorporea (CEC) con metodica di monitoraggio continuo, la gestione del paziente “sia più sensibile e specifica nel trovare soluzioni utili a soddisfare le esigenze metaboliche”.
La miniaturizzazione di sistemi e software, unita alla costante innovazione tecnologica, consente oggi di avere, in ogni istante dell’intervento, una “mappa” completa dello status del malato in corso di CEC, ovvero quando la macchina cuore-polmone si sostituisce temporaneamente alle funzioni cardio-polmonari.
Il dispositivo biomedicale di ultima generazione Landing, messo a punto e realizzato da Eurosets (Medolla, Modena), utilizzato per la cardiochirurgia di Anthea Hospital, analizza in tempo reale 21 parametri vitali, migliorando le performance rispetto alla scelta tecnica convenzionale.
“Grazie all’hardware, semplice nella sua essenza, costituito da due sensori che sfruttano la spettrofotometria, un flussimetro ad ultrasuoni, un trasduttore di pressione e un display touch screen – spiegano gli specialisti della struttura sanitaria pugliese – è uno strumento ormai entrato nella pratica di routine. L’obiettivo dichiarato sta nella personalizzazione della procedura di circolazione extracorporea che rappresenta ancora un supporto meccanico in grado d’influenzare l’esito finale (outcome)”.
Una valida guida – mirata – che ha prodotto, sotto la supervisione dei tecnici di sala operatoria, risultati eccellenti in un “ambito in cui la CEC tende ad essere sempre più standardizzata. Grazie al Landing, possiamo offrire al malato, con l’ausilio del perfusionista, un approccio su misura, ritagliato in base a caratteristiche precise”.
I dati clinici disponibili, evidenziano inoltre una ripresa post-operatoria più rapida ed una qualità di vita superiore.