Naso chiuso, mal di testa, brividi di freddo: se questi sintomi sono accompagnati da dolori articolari e febbre improvvisa anche sopra i 38°C, allora
non è un semplice raffreddore ma si tratta di influenza.
Questa patologia stagionale arriva al
picco di diffusione proprio nei mesi più freddi dell’inverno, tra dicembre e febbraio. In questo periodo si contrae più facilmente, dal momento che virus e batteri si diffondono meglio in ambienti chiusi e affollati come mezzi pubblici, scuole, uffici, cinema, locali.
Come affrontare l’influenza? Ecco una lista di 15 suggerimenti utili, in tutte le fasi: dalla prevenzione alla cura, passando per la convalescenza, redatti insieme alla
dottoressa Marinella Mazzone,
Responsabile U.O. di Medicina Interna presso Villa Tiberia Hospital a Roma.
Cinque consigli di prevenzione
Per cercare di prevenire l’influenza e limitare il contagio verso gli altri, si dovrebbe:
- Evitare il contatto con chi ha già contratto il virus;
- Aprire frequentemente le finestre di uffici, aule, case e altri luoghi affollati per permettere il ricambio di aria;
- Lavare spesso le mani e il viso;
- Coprirsi la bocca e il naso durante i colpi di tosse o gli starnuti;
- Vaccinarsi, soprattutto se si svolgono lavori a contatto col pubblico o se si è un soggetto a rischio, per il quale l’influenza può avere conseguenze anche severe.
Cinque consigli per affrontare l’influenza
Se si contrae l’influenza, è opportuno seguire questi cinque suggerimenti:
- Restare a riposo, trascorrendo del tempo a letto e al caldo;
- Alimentarsi bene, preferendo cibi contenenti la vitamina C (come frutta e verdura) e reintegrando i liquidi persi con la sudorazione. Un buon alimento è il brodo di pollo, proteico ma leggero;
- Assumere farmaci antipiretici per abbassare la temperatura corporea. Gli antinfiammatori, invece, servono per contrastare i dolori articolari. Se all’influenza è associata la tosse, si può ricorrere a suffumigi e aerosol per decongestionare le vie respiratorie, ai mucolitici per la tosse grassa e ai sedativi per la tosse secca (da non prendere se c’è catarro: ne impedirebbero la corretta espulsione). In caso di sintomi gastrointestinali, si consiglia di assumere fermenti lattici e, se necessario, farmaci antivomito e antidiarroici. Per quanto riguarda gli antibiotici, vanno usati con cautela, esclusivamente sotto prescrizione medica, rispettando i dosaggi e i tempi dei trattamenti che vengono indicati;
- Cercare di limitare il contagio verso gli altri: detergere con la candeggina ciò che si tocca, specialmente le posate e i bicchiere; non tossire e starnutire senza coprirsi la bocca; evitare di stare vicino a soggetti deboli per i quali l’influenza comporta un rischio;
- Se la febbre alta dura più di tre giorni, con temperature superiori ai 39°C e sintomi come vomito, cefalea, dermatiti, dolore o immobilità della nuca, allora può essere bene rivolgersi al medico per degli accertamenti.
Cinque consigli per recuperare al meglio
Durante la convalescenza è frequente continuare a sentirsi deboli e spossati. Per riprendersi al meglio dall’influenza, è preferibile:
- Bere molta acqua;
- Evitare per qualche giorno gli sforzi fisici eccessivi, incluso lo sport;
- Non sostare troppo a lungo in luoghi freddi o in spazi affollati;
- Cercare di riposare più del solito per permettere al corpo di recuperare dopo lo stress subito;
- Preferire cibi ad alto contenuto di vitamine e sali minerali, come frutta e verdura, e carboidrati per recuperare le energie. Soprattutto se è stata contratta un’influenza gastrointestinale, evitare cibi pesanti o difficili da digerire.
Il vaccino: chi dovrebbe farlo?
Presso gli ambulatori di
Villa Tiberia Hospital a Roma è disponibile il servizio di
vaccinazione antinfluenzale trivalente, che cioè copre i tre ceppi ritenuti più contagiosi nell’anno in corso.
Il vaccino è
strettamente consigliabile ai pazienti che rientrano nelle seguenti categorie:
- over 65;
- adulti con patologie che aumentano il rischio connesso all’influenza, sia croniche che acute, a carico dell’apparato respiratorio (per esempio asma, BPCO, fibrosi cistica), cardiocircolatorie (per esempio cardiopatie congenite o acquisite); obesi con BMI >30; pazienti con insufficienza renale o surrenale cronica oppure con patologie dell’apparato linfoematopoietico (leucemie, emofilia, linfomi); soggetti con tumori in corso; pazienti con patologie al fegato e neurologici;
- pazienti con immunosoppressione o immunodepressione (per esempio, affetti da HIV, trapiantati renali o cardiaci, persone in terapia con immunosoppressori);
- persone che hanno in programma interventi chirurgici o trapianti;
- donne in gravidanza all'inizio della stagione epidemica;
- lungodegenti;
- categorie di lavoratori o care-giver come: il personale sanitario e medico; i famigliari di pazienti ad alto rischio; pazienti che lavorano a contatto con gli animali che potrebbero favorire un contagio (allevatori, addetti alla nettezza urbana, macellai, veterinari); donatori di sangue; dipendenti della Pubblica Amministrazione che svolgono incarichi a contatto col pubblico.
Per maggiori informazioni 06.82098040 oppure tramite form contatti