G.B. Mangioni Hospital / 18 gennaio 2023

Diarrea diabetica: perché si presenta e come si tratta

disturbo intestinale
Le persone che soffrono di diabete hanno frequenti disturbi intestinali e allo stomaco. Il dottor Sergio Brunati della Gastroenterologia di G.B. Mangioni Hospital - struttura accreditata SSN di Lecco - ci spiega le possibili cause di una delle principali conseguenze intestinali nei pazienti diabetici: la diarrea che è infatti presente nel 20% circa di chi soffre di diabete e per i 2/3 colpisce pazienti di sesso maschile con diabete insulino-dipendente mal controllato e di lunga durata.

"Ricordiamo la struttura del piccolo intestino o intestino tenue - introduce il dottore - che è in realtà l'organo più lungo di tutto l'apparato digerente, da 7 a 9 metri e il suo diametro è di 2,5 cm. È la prima parte dell’intestino e viene distinto in tre porzioni: duodeno, digiuno e ileo. A livello ileale è ripiegato su se stesso, formando “una matassa” ed  è completamente avvolto dal peritoneo che lo tiene ancorato alla parete addominale posteriore. All’interno dell’intestino tenue - evidenzia sempre Brunati - si completa la scomposizione chimica degli alimenti e avviene l'assorbimento di quasi tutte le sostanze nutritive."

Come si manifesta la diarrea diabetica?

"La diarrea si presenta anche in orario notturno con una frequenza fino alle 20 evacuazioni al giorno" - specifica il dottore. "Peggiora dopo il  pasto. Nel 75% dei casi si manifesta con la steatorrea cioè con l'aumento del contenuto di sostanze grasse. Frequentemente il diabetico sente un continuo stimolo a evacuare con contrazione anale secondaria (tenesmo rettale).

L’evacuazione può essere preceduta da distensione addominale e borborigmi (rumori addominali) e t
ipicamente la diarrea diabetica è ciclica, con episodi che durano giorni o settimane.

Tra i disturbi associati al diabete, oltre alla diarrea si può arrivare anche all'incontinenza fecale."

Quali sono i meccanismi agiscono su questo disturbo?

I principali meccanismi alla base della diarrea diabetica sono:
  • neuropatia autonomica viscerale
  • eccessiva proliferazione batterica
  • malassorbimento di acidi biliari
  • insufficienza pancreatica esocrina (il pancreas non riesce a produrre o trasportare abbastanza enzimi digestivi all'intestino)
  • alterata produzione di ormoni intestinali.
"Il trattamento ha lo scopo di controllare le alterazioni di liquidi ed elettroliti (minerali presenti nei liquidi del corpo, che hanno una carica elettrica positiva che favorisce l’assunzione dei nutrienti e la produzione di scarti alimentari), di controllare il diabete e di ripristinare lo stato nutrizionale e il peso" - specifica il dottore.

Neuropatia viscerale, cosa si intende

La neuropatia viscerale è il maggior fattore patogenetico. Provoca una alterazione del trasporto ionico di acqua ed elettroliti e un disturbo della motilità intestinale. La perdita di regolazione e di autonomia del trasporto ionico, secondaria alla scomparsa dei recettori enterocitici (alfa 2 adrenergici) del tenue, impedisce l’assorbimento di cloruro di sodio. Inoltre inibisce la secrezione di bicarbonato, necessario per determinare un riassobimento netto di acqua e di ioni. 

Quando si parla di proliferazione batterica

Il microbiota è costituito da milioni di batteri che abitano il tratto gastrointestinale e generano una relazione di mutuo beneficio tra batteri e organismo. Partecipano al metabolismo dei carboidrati e grassi, e aiutano a prevenire infezioni e malattie.
Una moltiplicazione anormala nei batteri può portare alla comparsa di alterazioni, inclusa la diarrea: nel dettaglio, fino all’80% delle persone diabetiche che soffrono di diarrea si presenta una crescita eccessiva del microbiota intestinale.

Una proliferazione batterica eccessiva può portare alla formazione di micelle di grasso con la deconiugazione degli acidi biliari, il che spiega la presenza di steatorrea (eccesso di grasso). Inoltre la secrezione, da loro effettuata, di sostanze infiammatorie influenza l’assorbimento del cibo. 

Probabilmente vi è la presenza di batteri anaerobi (bacteroidi, enterococchi, clostridium): si diagnostica con i breath test 14C-xilosio con sensibilità e specificità >90%.

In cosa consiste il malassorbimento di acidi biliari?

Il malassorbimento di acidi biliari comporta una diminuzione di sali biliari. Contribuisce anch’esso alla diarrea con un accelerato transito nel tenue.

E il sorbitolo?

L’eccessivo consumo di alimenti contenenti sorbitolo può provocare diarrea. Molto spesso chi lo consuma non è consapevole della sua presenza negli alimenti come gomma senza zucchero, noci tostate, derivati della carne, glasse, condimenti, derivati del latte, bevande, zucchero di canna ecc.  La diarrea è correlata alla quantità ingerita, quindi maggiore è il consumo, maggiore è la probabilità di sviluppare l’effetto collaterale.

Un altro meccanismo evidenziato è l’insufficienza pancreatica. Di cosa si tratta?

Parliamo di insufficienza pancreatica esocrina che consiste in una insufficiente secrezione di enzimi pancreatici, dovuta a lesioni delle cellule pancreatiche causate dal diabete. L'insufficienza pancreatica è una patologia comune tra i diabetici. I sintomi più comuni sono meteorismo e/o gonfiore addominale, dolore addominale, crampi, diarrea, perdita di peso inspiegabile.

Ormoni intestinali, farmaci e celiachia: come interagiscono con il diabete?

Con il diabete, c’è un’alterata produzione di ormoni intestinali poiché le cellule endocrine intestinali variano in corso sia la localizzazione che il contenuto ormonale.

Per quanto concerne i farmaci per diabetici, l’assunzione di alcune sostanze può avere, tra gli effetti collaterali, la diarrea. Questo può essere il caso della metformina, utilizzata nel trattamento del diabete di tipo 2,  a causa del rilascio di istamina nell’intestino e dell’aumento dei sali biliari.

La diarrea come effetto collaterale della metformina di solito compare all’inizio del trattamento, è lieve e si risolve da sola dopo pochi giorni. 

Infine la diarrea può essere dovuta alla celiachia in seguito all’assunzione di glutine.

Come si tratta la diarrea diabetica

"Il trattamento dipende proprio dal meccanismo alla base del disturbo, che varia per ogni paziente" - approfondisce il dottor Brunati.

"In caso di neuropatia autonomica viscerale il trattamento può essere a base di clonidina, un agonista specifico dei recettori alfa2-adrenergici. Stimola l’assorbimento mucosale di liquidi ed elettroliti ed inibisce la secrezione di anioni. Ha prodotto la diminuzione della diarrea in studi non controllati. I principali effetti collaterali (ipotensione ortostatica, sedazione, secchezza fauci) sono poco frequenti nei diabetici.

Se la diarrea è provocata da una proliferazione batterica si prescrivono antibiotici orali, che coprano anche i batteri anaerobi. Generalmente la profilassi è la seguente: metronidazolo, chinolonico, cefalosporina, tetraciclina per una settimana al mese a rotazione per evitare lo sviluppo di resistenza batterica.

Quando vi è un'insufficienza pancreatica, il paziente deve assumere enzimi pancreatici.

In tutti i casi possono essere utilizzati dei farmaci antidiarroici aspecifici con difenossilato, loperamide, codeina.

Se la terapia convenzionale risulta inefficace, in genere si ricorre a somatostatina e octeotride (50-75 mcg x 2 x gg, anche associato all’insulina) per inibire l’eccessiva secrezione acquosa, con un aumento della capacità assorbitiva dell'intestino e la soppressione degli ormoni intestinali che provocano la diarrea.

Bisogna seguire un’alimentazione particolare?

Suggerisce il dottore: "Occorre ridurre il consumo di alcune sostanze nella dieta. Tra queste:
  • caffè
  • alcolici
  • lattosio
  • fibre, che solitamente abbondano nella dieta del paziente diabetico
  • fruttosio, contenuto nella frutta ( esempio ciliegie, pere, uva, datteri, fichi secchi)
  • sorbitolo."
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Revisione medica a cura di: Dott. Sergio Brunati

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