Dieta chetogenica: cos'è e per chi è indicata

Dieta chetogenica: cos'è e per chi è indicata
L’obesità è una condizione complessa, in cui l’aumento di peso si intreccia con la comparsa di alterazioni del metabolismo, disturbi cardiovascolari o difficoltà respiratorie. Il primo passo per riportare l’organismo a una situazione di benessere è la perdita di peso: un obiettivo non sempre facile per chi ci ha già provato in passato, senza successo.

La dieta chetogenica rappresenta una valida alternativa alle diete più classiche e può essere utile non solo per favorire una rapida perdita di peso nelle persone obese, ma anche per ricalibrare il metabolismo e favorire il mantenimento dei risultati raggiunti.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Cecilia Ragazzini dell'Endocrinologia di Primus Forlì Medical Center - Day Surgery con poliambulatorio privato e con la dietista Nicole De Sario che hanno avviato un percorso dedicato alla dieta chetogenica.

Che cos'è la dieta chetogenica e per chi è indicata?

La dieta chetogenica è una dieta a bassissimo contenuto calorico usata per indurre un calo del peso in un tempo relativamente breve. Questa strategia è proposta per i pazienti in cui l’alto indice di massa corporea (o BMI) si associa all’innalzamento nel sangue della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi.

«Si tratta di una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati» spiega la Dottoressa Ragazzini «e questo è ciò che costringe l’organismo a cercare una via metabolica alternativa, in particolare i chetoni: l’obiettivo è quindi quello di indurre una sorta di reset del metabolismo». I chetoni sono molecole che l’organismo produce quando inizia a utilizzare intensamente i grassi come fonte di energia, un processo che però non è immediato – richiede almeno 3-5 giorni – e che deve essere mantenuto nel tempo per poter dare risultati apprezzabili.
Questa dieta è inoltre molto attiva sul modellamento, perché favorisce la perdita di massa grassa e l’acquisizione di massa magra: una caratteristica che la distingue da altre diete, che invece portano a una perdita generalizzata di grasso e di muscoli. In particolare, la dieta chetogenica prevede un basso contenuto di carboidrati (30-50 g/giorno) e solo un leggero aumento dell’apporto di grassi e proteine: «non si tratta quindi di una dieta iperproteica, che è un tipo di strategia che dà risultati immediati ma difficilmente costanti nel tempo e che, per di più, può danneggiare la funzione renale in persone predisposte» precisa la Dottoressa Ragazzini.

In che cosa consiste il protocollo di dieta chetogenica?

La dieta si articola in tre fasi:

Prima fase (8-12 settimane) - innesco della chetogenesi. In questa fase la dieta prevede al massimo 800 kcal/giorno e non più di 50 g di carboidrati al giorno. In questo breve periodo, si cerca di raggiungere un calo di circa l’80% dell’obiettivo finale di perdita di peso del paziente. In questa fase è importante bere acqua in abbondanza e assumere integratori di vitamine e minerali.

Seconda fase (circa 1 mese) - reintroduzione di carboidrati e rieducazione nutrizionale. Vengono reintrodotti alcuni alimenti, come frutta e latticini, legumi, pasta, pane e cerali. Durante questa fase, i pazienti ricevono indicazioni su come praticare una regolare attività fisica (che è sconsigliata nella prima fase, visto il ridotto apporto calorico).

Terza fase (durata variabile in base al paziente) - mantenimento. In questa fase il paziente ha già appreso come gestire in modo autonomo l’alimentazione ma ha bisogno di mantenere le nuove abitudini e lo stile di vita acquisito (per esempio, imparando a non indulgere in ripetuti spuntini tra un pasto e l’altro).

Come si svolge il percorso del paziente?

«Già nella prima visita il paziente riceve delle indicazioni precise su come impostare la dieta, che deve essere seguita come una vera e propria terapia», spiega la Dottoressa De Sario. L’obiettivo di tutto il percorso è che «il paziente cambi stile di vita: questo è fondamentale per non ricadere nelle stesse abitudini e vanificare tutto il percorso fatto».

Il percorso di dieta chetogenica è impostato in modo personalizzato per andare incontro alle esigenze del paziente: oltre a seguire il programma di pasti sostitutivi, sono importanti gli incontri con l’Endocrinologa e la dietista, che aiutano ad aggiustare progressivamente a il piano nutrizionale.
L’incontro con entrambe le referenti è inoltre fondamentale per mettere in luce eventuali controindicazioni: la dieta chetogenica non è per tutti ed è controindicata, per esempio, per le persone con insufficienze renali o epatiche, in caso di gravidanza e allattamento oppure in caso di diabete di tipo 1 (mentre è compatibile con il diabete di tipo 2).
In seguito al primo incontro, si monitora con incontri regolari l’effetto della dieta e si tengono sotto controllo eventuali sintomi che possono insorgere soprattutto nelle prime settimane di dieta, come mal di testa, stanchezza o debolezza. In seguito, gli incontri sono consigliati ogni volta che il paziente è pronto per passare alla fase successiva della dieta.

Come vengono organizzati i pasti?

La dieta chetogenica si può fare sia con prodotti freschi, che però sono meno controllabili dal punto di vista del contenuto nutrizionale, sia con preparazioni già pronte con un apporto calorico predeterminato. In particolare, queste preparazioni contengono sempre una quantità prestabilita di proteine, grassi e carboidrati consigliate per ogni pasto: una caratteristica che aiuta i pazienti ad attenersi al protocollo.

Per ottenere risultati apprezzabili e duraturi, la dietista De Sario sottolinea anche l’importanza di tenere traccia di tutto ciò che si assume durante il giorno: «anche assumere farmaci che contengono zucchero può andare a influire sulla produzione di corpi chetonici, inibendo la chetogenesi e ostacolando il caso ponderale. Un altro errore comune è bere caffè d’orzo o ginseng, che comunque contengono carboidrati. Al paziente questi possono sembrare abitudini da tenere in minima considerazione, ma in realtà hanno un effetto importante sull’esito della dieta». La parola d’ordine è sempre totale trasparenza e dialogo tra paziente, medici e dietista.
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