Tecnologie di ultima generazione e professionalità mediche di competenza internazionale fanno oggi di D’Amore Hospital un centro oncologico di riferimento a livello regionale.
L’ospedale, appartenente a GVM Care & Research, è specializzato nel trattamento delle patologie neoplastiche. Eccezionali passi in avanti sono stati compiuti in particolare nella diagnosi e nella successiva cura dei tumori del colon retto con interventi chirurgici che migliorano la qualità della vita del paziente.
Pioniere di una metodica che guarda al futuro è il
dott. Severino Montemurro, oggi Responsabile del Servizio di Chirurgia Oncologica Maggiore dell’ospedale tarantino di GVM Care & Research. Dopo averla a lungo approfondita con studi cominciati 17 anni fa e dopo aver eseguito ben 1.000
impianti con successo, il Dottor
Montemurro adotta una tecnica basata sull’impiego di uno
strumento all’avanguardia, il “
No Coil”, utilizzato per evitare l’invasiva colostomia (procedura chirurgica che prevede la deviazione dell'intestino crasso verso un'apertura praticata sull'addome realizzata per collegarsi a una sacca che serve a consentire la fuoriuscita delle feci).
Il No Coil è un tubicino, del diametro di soli 2 centimetri che, inserito attraverso il canale anale, favorisce la congiunzione chirurgica tra colon e retto o - nei casi di tumori piuttosto estesi - tra colon e ano, una volta asportata l’intera massa neoplastica. Il piccolo tubo permette allo sfintere anale di continuare a funzionare anche dopo l’operazione.
Non si tratta di un innesto permanente: viene mantenuto per una settimana o poco più a seconda delle condizioni del paziente. Trascorso il periodo utile, il
device è rimosso; il soggetto può riprende le funzioni fisiologiche e tornare così a condurre una vita normale.
L’impianto rappresenta una soluzione alternativa per i pazienti che devono affrontare la colostomia: è semplice e non invalidante. Anche i costi bassi rientrano nei vantaggi del No Coil: la tecnica riduce i costi diretti e indiretti connessi all’intervento chirurgico e all’applicazione di protesi.
L’eccellenza in campo oncologico di D’Amore Hospital passa anche da
nuove tecnologie diagnostiche: prima fra tutte il
Mammografo con Tomosintesi, strumento capace di individuare anche i tumori più piccoli. Bastano pochi secondi all’apparecchiatura per elaborare una scansione completa ed evidenziare lesioni neoplastiche millimetriche. Il risultato è un esame mammografico digitale preciso, grazie al quale i medici possono scoprire anche tumori mascherati da tessuti sovrastanti o sottostanti. Circostanza, questa, che si verifica con maggiore frequenza nelle donne di età compresa fra i 40 e i 50 anni.
“La procedura è identica alla mammografia tradizionale ma permette di ottenere proiezioni in 3D (tridimensionali) favorendo il riconoscimento della lesione, confermandone la presenza e valutando correttamente le dimensioni”, spiega la
dott.ssa Rita Roberta Fella, responsabile del Servizio di Senologia Diagnostica.
Il Mammografo impiegato a D’Amore Hospital offre dunque una prognosi affidabile e questo significa che aumentano le possibilità di sopravvivenza per le pazienti.
La qualità della diagnosi va di pari passo con una
chirurgia moderna e attenta agli impatti psicofisici sui pazienti sottoposti ad intervento. La divisione Operativa di Chirurgia Generale adotta i più avanzati protocolli riconosciuti dalla FONCAM (Forza Operativa Nazionale Cancro della Mammella) che prevedono anche la localizzazione del cosiddetto linfonodo sentinella ed il completamento - ove possibile in un unico tempo operatorio - tramite la chirurgia ricostruttiva.
Gli ultimi investimenti tecnologici mirano ad esempio a tutelare l’estetica delle donne che hanno affrontato l’ asportazione dei tessuti aggrediti dal tumore o cicli di radioterapia.
Per migliorare e riparare le anomalie della mammella viene adottato il
lipofilling, un metodo naturale e sicuro che restituisce maggiore definizione al seno, prelevando grasso da zone come le cosce o l'addome, o da qualunque altra sede di prelievo disponibile.
Una delle strumentazioni innovative impiegate sia nella
chirurgia del seno sia nella
chirurgia della tiroide e della paratiroide è il
bisturi ad ultrasuoni che si avvale, nei casi più delicati e complessi, di protocolli per la sorveglianza della funzionalità del nervo ricorrente (collegato alle corde vocali). Questo speciale bisturi è utilizzato anche per il trattamento dei tumori benigni e maligni della parotide. Ridurre il volume elimina il rischio di complicazioni per il nervo facciale che possono degenerare in paralisi. Non a caso D’Amore Hospital, al pari di altre 3 sole strutture pugliesi, dispone di uno speciale presidio chiamato NIM (Monitoraggio intraoperatorio del nervo facciale) la cui applicazione permette la costante rilevazione nervale tramite un’apparecchiatura di ultima concezione.