Tiberia Hospital / 25 gennaio 2022

Gli esami strumentali per le patologie urologiche

Gli esami strumentali per le patologie urologiche
Presso l’Ambulatorio di Urologia di Tiberia Hospital è possibile usufruire di diversi esami di diagnostica strumentale sulla base della condizione clinica di ciascun paziente. “Le metodiche utilizzate sono sia quelle classiche che di ultima generazione”, spiega il Dott. Danilo Dini, Coordinatore della Divisione. Scopriamo assieme all’urologo quali sono le funzionalità degli esami principali e i casi specifici per cui sono indicati.

Uroflussometria

“L’uroflussometria è l’indagine urodinamica più semplice che ci consente di studiare il flusso di urina del paziente tracciandone il profilo minzionale. È un esame utile e indolore, perché permette di evidenziare se è presente o meno un’ostruzione significativa ed è indicato in tutti quei pazienti che riferiscono sintomi della fase dello svuotamento vescicale - getto debole, prolungato gocciolamento post-minzionale, frequenza e urgenza minzionale, sensazione di svuotamento vescicale incompleto - con alterazioni di flusso generalmente associate all’ipertrofia prostatica”.
 
L’esame non è invasivo e ha una durata di circa un quarto d’ora. Consiste nell’urinare in un contenitore simile a un imbuto che, connesso ad una strumentazione, esegue il tracciamento del getto urinario. 

Esame urodinamico

“L’esame urodinamico è un’indagine che studia le funzionalità del basso tratto urinario, vescica ed uretra, sia nella fase di riempimento che di svuotamento. L’indagine si divide in due momenti: la prima parte è dedicata all’uroflussometria, la seconda consiste nell’eseguire diversi test per verificare la pressione endovescicale. Generalmente, viene prescritta in presenza di sintomi quali incontinenza urinaria, minzione dolorosa, difficoltà nello svuotare completamente la vescica ed è indicata nei casi di ipertrofia prostatica e tutte le volte in cui si sospetta un’alterazione dello svuotamento vescicale. La scelta di quali test urodinamici eseguire - cistometria, elettromiografia, studio pressione-flusso - dipende dalla sintomatologia e dalle condizioni riferite dal paziente”.
 
L’esame è minimamente invasivo e ha una durata di circa un’ora. Dopo l’esame, il paziente può avvertire bruciore o malessere al momento della minzione per una durata massima di 24 ore. 

Ecografia dell'apparato urinario 

“L’ecografia dell’apparato urinario consente la valutazione di reni, vescica e prostata e viene eseguita quando ritenuta necessaria per un approfondimento diagnostico. È indicata soprattutto nei casi in cui si sospetta la presenza di calcolosi delle vie urinarie con sintomi legati al dolore nella parte inferiore dell’addome. L’obiettivo dell’esame è diagnosticare la presenza di eventuali condizioni patologiche, analizzando la morfologia e le funzionalità dell’apparato urinario”. L’esame è minimamente invasivo e ha una durata di circa 15-20 minuti. 

Biopsia prostatica con tecnica fusion

“La biopsia prostatica con tecnica fusion è una metodica di recente ideazione che integra le immagini della risonanza magnetica multiparametrica con quelle dell’ecografia, permettendo di avere una maggiore capacità di colpire la zona sospetta e, dunque, di cogliere eventuali tumori della prostata. Un tempo la biopsia era eco-guidata e si eseguiva andando a cercare i punti di interesse in modo casuale, a meno che non fosse ben evidente un nodulo all’ecografia. Oggi, questa metodica ci consente di colpire un target specifico, con un minor numero di prelievi sul paziente e, dunque, un disagio inferiore”.
 
L’esame comporta il prelievo di tessuto prostatico e ha una durata di circa 30 minuti. Può essere svolto in regime ambulatoriale e in convenzione con SSN. 
 
Tutti gli esami indicati devono essere accompagnati da una visita specialistica eseguita dall’urologo.
Per informazioni e prenotazioni compila il form di richiesta.  
 
 
Revisione medica a cura di: Dott. Danilo Dini

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