Formicolii: come funziona questo fenomeno?

Formicolii: come funziona questo fenomeno?
Il formicolio è un sintomo aspecifico, ovvero non è ascrivibile a nessuna patologia in particolare.

Durante il lockdown però diverse persone hanno lamentato un aumento dei formicolii. Questi sono legati all’inattività prolungata quanto agli elevali livelli di stress.

Ci spiega in che cosa consistono il Dott. Simone Taralli, Cardiologo a Clinica Santa Caterina da Siena di Torino.
 


Cosa succede al nostro corpo quando è sotto stress?


La parte primordiale del cervello è quella che fin dagli albori serviva all’uomo primitivo per riconoscere la paura, che permetteva di vedere il pericolo e di prepararsi alla fuga. Questa parte del cervello esiste ancora e ha tutt’oggi l’obiettivo di farci reagire davanti a situazioni di reale pericolo (paura) o di pericolo ipotetico (ansia).

Il cervello comanda diverse ghiandole, in particolare, in caso di pericolo reale o potenziale, dà il comando ai surreni di produrre alcuni ormoni come adrenalina e cortisolo.
L’adrenalina in particolare agisce sui ricettori del cuore e sui vasi sanguigni: quella in circolo richiama più sangue al cuore sottraendolo dagli arti, causando così il formicolio. Questo ormone determina infatti la vasocostrizione di alcuni distretti per dare la “precedenza” all’apparato muscolare. Quindi gli arti e gli organi periferici, come la cute, e anche tutti i vasi e gli organi intestinali vedono una riduzione della circolazione sanguigna.
“Sono sbiancato di paura” si dice non a caso: con stress e paura la superficie del nostro corpo riceve meno sangue, che viene destinato ai muscoli per prepararli ad una reazione. Quando però viene a mancare il sangue nella sottocute, si percepisce il formicolio, cosa che succede ad esempio anche quando fa freddo, perché il sangue viene reclutato principalmente per la funzionalità degli organi interni.

L’aumento di ormoni stimolanti, ma anche cortisolo, determinano un aumento della frequenza cardiaca, con conseguente contrazione della vascolarizzazione dell’intestino, perché il flusso sanguigno viene diretto principalmente verso il cuore e questo porta ad un aumento della pressione.
 


Cosa comporta uno stress prolungato?


Uno stress prolungato può facilitare il manifestarsi di problematiche cardiache che magari prima erano latenti.

A livello gastrointestinale, l’adrenalina, oltre a rallentare la digestione, inibisce anche alcuni enzimi deputati a produrre il muco protettivo che riveste lo stomaco. Una condizione di stress prolungato è infatti legato a gastriti, ulcere e problematiche gastro intestinali.

A livello di circolazione sanguigna, l’adrenalina aumenta la coagulabilità del sangue: sempre seguendo meccanismi primordiali di sopravvivenza, il cervello pensa “se combatto e mi ferisco non devo morire dissanguato” e quindi l’adrenalina prodotta rende le piastrine più adesive. Chi soffre già di problemi alle coronarie, che magari sono leggermente ostruite, dopo mesi e mesi di stress può subire la formazione di coaguli che possono essere causa d’infarto.

A lungo termine, potrebbero insorgere anche danni cerebrali: il cervello che vede un potenziale pericolo può auto-danneggiarsi, perché può darsi la sensazione che il pericolo perduri oltre il necessario.

La postura, in uno stato emotivo più “teso”, piccoli dolori articolari, contratture e formicolii possono presentarsi più frequentemente: il formicolio è dovuto qui all’aumento della contrattività dei muscoli, perché il corpo è teso o in posture prolungate rispetto alla nostra quotidianità a cui non è abituato.

Gambe accavallate quando si è seduti o posizioni con arti bloccati, come ad esempio quando ci si addormenta su un braccio, provocano un effetto di compressione dell’arto sia a livello dei fasci nervosi che di vene e arterie di carico più grosso. Questo riduce la vascolarizzazione e dà il via al formicolio. In più insieme ai vasi passano tutti i nervi sensitivi, ed ecco che abbiamo una stimolazione delle terminazioni nervose che danno il segnale che qualcosa non va.
 


Quando il formicolio rischia di essere un campanello d’allarme?


Quando questi formicolii avvengono in modo isolato senza altri sintomi, c’è sicuramente un elemento di postura che determina la compressione, ad esempio quando si comprimono i fasci nervosi nel fare determinati movimenti.

Quando questo formicolio si ha in movimento, la cosa è insolita perché normalmente non ci sono fenomeni di compressione di fasci sanguigni. In questi casi potrebbe esserci un’ernia oppure potrebbe dipendere da un difetto della vascolarizzazione, ad esempio un’arteria un po’ ostruita, che non permette un circolo corretto del sangue.

Il formicolio è sintomo di qualcosa di più quando è accompagnato da altri sintomi. Formicolio al braccio sinistro, con dolore, fatica a respirare, nausea, sudore freddo possono essere i sintomi di un infarto. Tuttavia questi sintomi possono presentarsi anche durante una crisi di panico: da qui l’importanza di conoscere se stessi o il paziente.

 
Per maggiori informazioni contatta Clinica Santa Caterina da Siena allo 011.8199211 oppure tramite form contatti
Revisione medica a cura di: Dott. Simone Taralli

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