Giovedì 17 maggio ricorre la
14esima Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa, una malattia che ancora oggi è fra le
prime cause di decesso in tutto il Mondo. Nell’ambito di questa ricorrenza internazionale,
GB Mangioni Hospital organizza con
il supporto della Croce Rossa Italiana una
giornata dedicata alla prevenzione di una patologia spesso trascurata. L’attività si inserisce nel
Progetto Cronici della Regione Lombardia che ha come
obiettivo migliorare la gestione e la presa in carico dei pazienti affetti da
patologie croniche, che presentano specifiche esigenze e per tanto necessitano di percorsi di cura dedicati.
Dalle ore 10.00 alle 15.00 verrà allestita una
postazione nell’area di entrata della struttura dove saranno
accolti i cittadini per lo
svolgimento dei controlli della
pressione in forma del tutto
gratuita. “Sarà un
momento di formazione e di
informazione. Il nostro personale sanitario – spiega la
dottoressa Martina Rosticci responsabile di struttura per il Progetto Cronici al GB Mangioni Hospital –
effettuerà misurazioni della pressione arteriosa e somministrerà un
questionario,
in forma anonima, dove verranno raccolte e discusse con il cittadino le
informazioni base sul corretto stile di vita e sul grado di consapevolezza di questo importante fattore di rischio.
Almeno Il 30% degli italiani - continua la dr.ssa Rosticci –
sono ipertesi ma non sanno di esserlo.
La Giornata pertanto assume una
connotazione divulgative e formativa. La misurazione deve diventare una consuetudine più diffusa per tutti: anche se in buona salute,
i pazienti devono imparare a controllare regolarmente la propria pressione”.
Imparare a conoscere e quindi a controllare la propria pressione arteriosa, che è proprio la finalità della Giornata Mondiale dell’Ipertensione arteriosa, è quindi un momento importante. Ma come si misura la pressione? “Esistono diversi accorgimenti di cui non tutti sono a conoscenza – denota la dottoressa Rosticci – come la posizione corretta da assumere, stando seduti con la schiena appoggiata e il braccio all’altezza del cuore in condizioni di riposo da almeno 5 minuti, mentre l’utilizzo del bracciale deve essere di dimensioni adeguate al proprio braccio. Bisogna effettuare almeno due misurazioni consecutive con apparecchio validato”.
“Si tratta di un fattore di
rischio globale,
tra i più importanti – sottolinea – presente nella quasi totalità delle diagnosi di malattie cardiovascolari, tra cui
l’infarto cardiaco,
l’ictus cerebrale, lo
scompenso cardiaco, la
fibrillazione atriale. Ogni anno in Italia muoiono per malattie cardiovascolari dovute alla pressione alta 280 mila persone e nel mondo ben 8,5 milioni”. Più del 30% della popolazione italiana adulta, continua la dottoressa Rosticci “è affetta da ipertensione arteriosa e questa percentuale aumenta in maniera significativa, quasi a raggiungere l’80% se prendiamo in considerazione gli over settantenni, ma il dato ancor più preoccupante è che quasi il 10% dei bambini e degli adolescenti italiani sono affetti da questa patologia”.
Negli ultimi quindici anni, in Italia, grazie all’impegno della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e dei suoi centri accreditati si è passati da un controllo dei valori pressori pari al 28% nel 2004 a più del 60% nel 2018. “La divulgazione serve: è la strada giusta” conclude la dottoressa Rosticci.
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