La medicina è sempre più a misura di donna. E' utile ricordare che oggi esistono p
rogrammi di diagnosi e di terapia differenziati nei due sessi che consentono alle donne di essere curate in modo più appropriato rispetto al passato, grazie alle evidenze documentate in ambito di medicina di genere che si occupa delle
differenze biologiche e socio-culturali esistenti tra i due sessi e della loro influenza sullo stato di salute e di malattia.
L’
Ospedale Santa Maria, in conformità alla legge 11 gennaio 2018, n.
3. Art.3 “Applicazione e diffusione della Medicina di Genere nel Servizio Sanitario Nazionale”, ha avviato un
progetto di comunicazione ed informazione sulla medicina di genere finalizzato a divulgare pratiche sanitarie capaci di migliorare la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni erogate.
A spiegare nel dettaglio il significato del progetto è la
Professoressa Annamaria Moretti, responsabile dell’
Ambulatorio di Malattie Respiratorie dell’ Ospedale Santa Maria, componente della commissione di esperti in medicina di genere presso l’Istituto Superiore di Sanità.
"Nei decenni passati lo sviluppo della medicina è stato basato su studi condotti quasi esclusivamente su maschi, secondo il pregiudizio scientifico che uomini e donne fossero equivalenti - spiega l'esperta - dagli anni Novanta, la medicina tradizionale ha subito una profonda evoluzione attraverso un approccio innovativo che mira a studiare l’impatto delle variabili biologiche, ambientali, culturali e socio-economiche sulla fisiologia, sulla patologia e sulle caratteristiche cliniche delle malattie. La necessità che la
Medicina di Genere costituisca
parte integrante dei percorsi formativi è convinzione condivisa dalla comunità scientifica. E’ fondamentale inserire nei piani formativi sanitari aziendali indicatori di genere, attuare una formazione continua del personale operante in sanità come strumento essenziale per il miglioramento professionale. L’OMS riconosce oggi il genere come uno dei determinanti fondamentali di salute e lo considera t
ema imprescindibile della programmazione sanitaria".
Evidenze scientifiche di differenze di genere sono oggi presenti in numerosi ambiti specialistici. “Nell’ambito delle malattie respiratorie – continua la Prof.ssa Moretti - sono descritte significative differenze di genere di tipo anatomico, sintomatologico, clinico e ormonale. E’ evidente una differente suscettibilità al
fumo di sigaretta e una diversa risposta alla terapia. Differenze di genere significative sono presenti in ambito respiratorio già nel corso dello sviluppo embrionale, e le manifestazioni cliniche in corso di malattie respiratorie soprattutto croniche sono diverse nei due sessi: le donne manifestano livelli più elevati di sintomatologia con maggiore evidenza di tosse, produzione di espettorato e difficoltà respiratoria”.
I sintomi presenti nell’i
nfarto del miocardio sono diversi nei due sessi: nell’uomo è presente dolore precordiale irradiato al braccio sn, mentre
nella donna può manifestarsi
dolore in sede epigastrica che si irradia al
dorso, al
collo e può essere accompagnato da
nausea, vomito, sudorazione, ansia e astenia.
Il
cancro del colon, nella donna si localizza più frequentemente nel colon ascendente, è
meno sintomatico nelle prime fasi della malattia e si caratterizza per la frequente negatività di sangue occulto nelle feci.
La medicina di genere pertanto riveste un ruolo fondamentale nella determinazione di
percorsi di prevenzione e cura che devono essere definiti secondo criteri finora non considerati quali differenti aspetti clinici e sintomatologici E’ pertanto importante– conclude la Prof.ssa Moretti - mettere in agenda il criterio “genere” inserendo in tutti i percorsi e programmi la valutazione delle differenze tra uomini e donne”.
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