Maria Cecilia Hospital / 30 ottobre 2018

La risonanza multiparametrica protagonista per diagnosi precoce di neoplasie alla prostata

La risonanza multiparametrica protagonista per diagnosi precoce di neoplasie alla prostata
A Maria Cecilia Hospital si esegue la Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata. Questa procedura diagnostica è determinante ed affidabile per identificare per tempo i carcinomi alla prostata.

Il Dott. Giuseppe SeveriniUrologo di Maria Cecilia Hospital, San Pier Damiano Hospital e Clinica Privata Villalba - ci racconta le caratteristiche di questo esame diagnostico.

Come viene eseguita la Risonanza Multiparametrica?
La procedura viene eseguita con tecnologie di ultima generazione, che ottengono il miglior dettaglio possibile richiesta ad un’immagine diagnostica. Si parla di esame multiparametrico in quanto, durante la sua esecuzione, si acquisiscono molteplici parametri: morfologia, perfusione ematica, densità cellulare e metabolismo. 
L’esecuzione non richiede l’utilizzo di di radiazioni ionizzanti ma si basa sul principio della radiofrequenza ed è pertanto da considerare una procedura non invasiva. L'acquisizione delle immagini si esegue mediante la combinazione di due antenne (bobine) e di una bobina endorettale, con posizionamento di una bobina di superficie ed endocavitaria rispettivamente sull’addome inferiore ed all’interno dell’ampolla rettale. 

Vi sono indicazioni da rispettare prima di eseguire l’esame?
Prima di sottoporsi alla risonanza, vengono in genere prescritte analisi di laboratorio relativi alla funzionalità renale (creatininemia, filtrato glomerulare) perché si tratta di un esame con mezzo di contrasto e il dosaggio di questo valore del sangue permette di verificare la buona funzionalità dei reni e quindi escludere possibili controindicazioni. Al paziente viene inoltre consigliata una dieta priva di scorie 2 giorni prima ed eseguito un clistere di pulizia, almeno 2 ore prima dell’esame, per garantire la pervietà dell’ampolla rettale in previsione del posizionamento di bobina endocavitaria. L'esame non ha controindicazioni particolari ma è sconsigliato in pazienti affetti da insufficienza renale severa e ai portatori di pace-maker e clip vascolari metalliche. 

Quando è indicato eseguire la risonanza?
La risonanza magnetica della prostata può essere oggi utilizzata per studiare i pazienti con PSA (enzima prodotto dalla prostata) alterato e per identificare i casi da sottoporre a biopsia, evitando procedure invasive non indicate. In caso di biopsie negative, l'esame di risonanza magnetica va a valutare l'estensione del tumore per determinare la migliore tipologia di trattamento e a individuare l'eventuale presenza di recidive in caso di rialzo del PSA dopo trattamento chirurgico, radioterapico o farmacologico.
E’ inoltre opportuno, per ulteriori approfondimenti diagnostici, soffermarsi sempre a San Pier Damiano Hospital per eseguire la Biopsia Fusion.

La biopsia per fusione è un metodo alternativo alla biopsia randomizzata della prostata, che ancora oggi, nella
maggior parte dei reparti di urologia, viene eseguita sulla sola guida ecografica e quasi mai mirata e rappresenta il gold standard per la diagnosi di carcinoma della prostata. 
La Biopsia Fusion permette di ridurre il numero di prelievi bioptici alle sole aree individuate dalla risonanza come dubbie o molto sospette.
La tecnica realizza una mappa tridimensionale permettendo al medico di effettuare un campionamento mirato ed evitando così più prelievi di tessuto. 
 
Per prenotare una consulenza è possibile chiamare 0545 217111 o scrivere al form
 

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