L’equipe di Ginecologia di Ospedale Santa Maria – sotto la guida del
dottor Bruno Martulli - esegue il
96 % degli interventi chirurgici per curare le patologie ginecologiche comprese quelle oncologiche, con tecnica mininvasiva, ossia utilizzando la
procedura laparoscopica. Ospedale Santa Maria – al contrario di quanto accade nel resto degli ospedali d’Italia – rappresenta un esempio virtuoso. Come da casistica recentemente redatta negli ultimi 10 anni l’equipe barese - e in particolare il chirurgo Martulli - ha eseguito 3202 interventi in laparoscopia (96%), di cui solo 173 interventi in laparotomia (5,2%).
A livello nazionale invece soltanto il 38,5% degli interventi ginecologici vengono eseguiti con laparoscopia. Come stabilito dal rapporto integrale Pari Sanità del Ministero della Salute pubblicato quest’anno, la percentuale media di interventi laparoscopici effettuati in Italia è ancora piuttosto bassa.
“Eseguiamo la laparoscopia dal 1994 – spiega il dottor Martulli - possiamo dire che siamo stati gli antesignani di questa tecnica chirurgica diffondendola poi a livello territoriale e regionale. Abbiamo anche formato – attraverso corsi specifici - diversi giovani medici che oggi sono in grado di operare con questa tecnica”.
La chirurgia laparoscopica eseguita dall’equipe di Ospedale riguarda sia interventi cosiddetti di primo livello, cioè semplici e routinari, sia
interventi più complessi per trattare
patologie ovariche, tumori, miomi, fibromi uterini, endometriosi e di recente anche
correzioni di prolasso.
“La chirurgia laparoscopica ha
dei vantaggi per la paziente in quanto è meno traumatica - spiega il dottor Martulli - si esegue inserendo attraverso l’ombelico un’ottica e si praticano tre incisioni di 3 – 5 millimetri al basso ventre attraverso cui si inseriscono alcuni strumenti per eseguire a pieno l’intervento”.
Grazie alla tecnica laparoscopica, il
decorso post operatorio per la paziente è senza dolore tanto che il giorno dopo è in condizione di andare a casa. I tempi di degenza sono notevolmente ridotti: è in media di 1 o 2 giorni e quindi il ritorno alle attività quotidiane è più veloce. L’evoluzione ha consentito di fare un passo in avanti rispetto al passato, in cui gli stessi interventi erano eseguiti in laparotomia, ossia con apertura completa dell’addome, e quindi con un recupero post operatorio molto più lento, e con una percentuali di rischi intra e post operatori più elevati.
Tra le patologie che più di frequente vengono trattate presso Ospedale Santa Maria con tecnica laparoscopica, c’è l
’endometriosi, riconosciuta come malattia sociale dal ministero della Sanità. L’endometriosi – causata da un reflusso del sangue mestruale in addome - attiva un processo infiammatorio che ha ripercussioni sulla fertilità e sulla qualità di vita delle donne. Il sintomo è il dolore e insorge a partite dai 15 ai 16 anni in poi. La patologia è appannaggio delle donne in fascia adolescenziale e di media età. Ad oggi lo strumento che meglio di ogni altro permette di riscontrare l’endometriosi e di curarla è proprio la laparoscopia.