Maria Cecilia Hospital / 13 dicembre 2013

Maria Cecilia Hospital: Impiantato senza chirurgia primo Pacemaker Wireless in Italia

Maria Cecilia Hospital: Impiantato senza chirurgia primo Pacemaker Wireless in Italia

Il primo impianto di un pacemaker wireless in Italia è stata eseguito mercoledì 11 Dicembre dal professor Carlo Pappone e dal dottor Gabriele Vicedomini su una donna di 67 anni, affetta da un grave rallentamento del battito cardiaco e fibrillazione atriale, che le provocavano svenimenti e profondo senso di disorientamento.

Il pacemaker wireless è un innovativo stimolatore del battito cardiaco senza fili, che grazie alle sue dimensioni estremamente ridotte - è lungo 4 centimetri e pesa appena 2 grammi contri i 25 raggiunti dai dispositivi tradizionali (vedi foto) - può essere inserito attraverso puntura venosa, da dove, con l’ausilio di una minuscola sonda, raggiunge il cuore, per essere fissato direttamente nella cavità cardiaca.

Eseguito in anestesia locale, questo tipo di intervento non richiede l’apertura della cute e quindi evita i rischi della chirurgia tradizionale (nell’approccio convenzionale, invece, occorre un intervento invasivo per collegare il pacemaker esterno al cuore attraverso dei cateteri).

Svoltasi senza alcuna complicazione, la procedura si è conclusa in appena mezz’ora, circa la metà del tempo occorrente per il posizionamento di un normale pacemaker, inoltre la donna è stata dimessa all’indomani, ulteriore vantaggio se si considera che gli interventi tradizionali prevedono circa tre giorni di degenza.

«Sono davvero molteplici i vantaggi di questa nuova soluzione - spiega il professor Carlo Pappone, uno dei maggiori esperti mondiali nel campo dei disturbi del ritmo cardiaco – Innanzitutto la modalità non chirurgica riduce il rischio di infezioni; in secondo luogo l’assenza di componenti aggiuntive diminuisce la possibilità di malfunzionamenti legati al danneggiamento dei cavi; e non ultimo la durata della batteria è superiore ai dispositivi convenzionali e raggiunge in media i 5-6 anni».

In futuro questi dispositivi wireless rimpiazzeranno gradualmente gli impianti tradizionali anche per i casi più complessi, migliorando la vita di migliaia di persone: ogni anno soltanto in Italia circa 30mila persone vengono sottoposti ad un impianto di pacemaker.

Progettato ed avviato nel 2010 dallo stesso professor Pappone, il dipartimento di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital è considerato fra i primi tre più avanzati del mondo. Lo staff del professor Pappone, composto da una ventina di giovani medici, tratta ogni anno circa tremila pazienti, in un laboratorio all’avanguardia, che per tecnologie disponibili e metodiche effettuate contribuisce allo sviluppo di nuove terapie per la cura delle aritmie cardiache.

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