Esiste una patologia oculistica che colpisce il bambino dalle caratteristiche davvero molto particolari. Il paziente presenta delle piccole oscillazioni agli occhi, non controllabili, che rendono impossibile il tenere fisso lo sguardo su un oggetto.
"Maggiore è l’intensità con la quale il paziente si concentra per guardare più il disturbo si accentua" ci spiega il
Dott. Ugo Cimberle - Responsabile dell'Oculistica di
Maria Cecilia Hospital e
San Pier Damiano Hospital ed operante anche presso
Ravenna Medical Center.
"Le
cause per le quali questa patologia fa la sua comparsa sono molteplici" continua Cimberle "spesso è dovuto all’appartato vestibolatore, responsabile dell’equilibrio, spesso al sistema oculare ed al sistema nervoso centrale".
Il nistagmo lo possiamo
classificare in patologico e fisiologico. Il
patologico si suddivide a sua volta in
congenito ed
acquisito, il primo è presente dalla nascita del paziente e si manifesta nei primi mesi di vita mentre, l’acquisito tende a svilupparsi nel corso della vita, spesso conseguenza di altre patologie.
Il
nistagmo fisiologico è una forma di movimento oculare involontario evocata in un soggetto sano come parte del riflesso vestibolo-oculare, che stabilizza le immagini sulla retina durante un rapido movimento della testa. Questo può essere ulteriormente suddiviso in
nistagmo optocinetico (dipende dall'occhio),
vestibolare (relativo all'orecchio interno, che gestisce l'equilibrio) e
dissociato (movimenti concomitanti dei due occhi, ma con ampiezze differenti). Il
nistagmo optocinetico è evidente, ad esempio, quando si osserva un oggetto attraverso il finestrino di una macchina o di un treno.
"Spesso questa patologia si associa all’
albinismo - congenita ed ereditaria consistente nella depigmentazione parziale o totale della pelle – che può associarsi ad un’ulteriore sindrome, lo spasmus nutas, che comporta oscillazioni del capo che cercano di compensare l’oscillazione degli occhi" afferma Cimberle "Per ridurre l’oscillazione si ha un discreto miglioramento con l’aiuto delle lenti a contatto o con la chirurgia refrattiva, soltanto però in età adulta, con risultati molto migliori rispetto agli occhiali".
"La
chirurgia può aiutare ma non esistono ad oggi trattamenti risolutivi o che portano ad
importanti miglioramenti" conclude Cimberle "E’ possibile la valutazione di un intervento chirurgico sui muscoli oculari, depotenziando questi mostrando un miglioramento spesso non obiettivo nella visione".
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