Un esame specialistico che, grazie all’evoluzione della tecnologia, non richiede ricovero ospedaliero e si può eseguire a domicilio.
Fino ad alcuni anni fa lo studio dei disturbi respiratori nel sonno poteva essere indagato solo con la polisonnografia, esame complesso che richiedeva il ricovero ospedaliero.
Vista l’incidenza di tale patologia e la necessità di effettuare un numero maggiore di diagnosi sono stati sviluppati sofisticati strumenti portatili e, grazie all’evoluzione della tecnologia, lo stesso risultato si può oggi ottenere con il monitoraggio notturno cardiorespiratorio (MCR), esame non invasivo ed eseguibile al domicilio del paziente.
Ne abbiamo parlato con il dott. Cesare Arezzo, pneumologo presso Villa Lucia Hospital a Conversano, Bari.
Polisonnografia: cos’è e come si esegue
Si tratta di uno studio che, oltre a consentire una diagnosi dei disturbi del sonno, permette di pianificare il percorso terapeutico delle diverse patologie rilevate.
Lo strumento viene indossato dal paziente nel tardo pomeriggio o in serata; si procede con l’applicazione di alcuni sensori, che permettono di monitorare diversi parametri durante il sonno (saturazione arteriosa, flusso oro-nasale, frequenza cardiaca, posizione corporea, movimenti di torace e addome, movimenti delle gambe).
Il macchinario si attiva e si disattiva all’orario programmato. La mattina successiva lo strumento viene smontato e i dati, registrati su di una memory card, riversati in un computer dedicato, analizzati in dettaglio e refertati.
Il paziente viene convocato dallo specialista per individuare e condividere la diagnosi e l’iter terapeutico.
Le patologie diagnosticate
La polisonnografia consente la diagnosi della roncopatia semplice (russamento), della più grave Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne (OSAS o sleep apnea), dell’insufficienza respiratoria, dell’Overlap syndrome (associazione tra Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne e un’altra qualsiasi patologia dell’apparato respiratorio), della Sindrome delle gambe senza riposo.
Si consiglia di ricercare la presenza di sintomi e/o segni suggestivi di sleep apnea e successivo approfondimento diagnostico nei pazienti russatori con:
• patologia coronarica;
• fibrillazione atriale (specie se recidivante);
• scompenso cardiaco;
• ipertensione arteriosa resistente alla comune terapia medica;
• BMI (Indice di Massa Corporea) superiore a 35;
• ipertensione arteriosa senza riduzione dei valori pressori durante il sonno;
• storia di patologie cerebrovascolari;
• eccessiva sonnolenza diurna;
• nicturia (frequenti risvegli notturni per urinare);
• evidente ostruzione dell’istmo delle fauci per ipertrofia tonsillare-linguale e/o prolasso del velo del palato.