G.B. Mangioni Hospital / 21 ottobre 2021

Protesi al ginocchio: il recupero dopo l'intervento è sempre più rapido

Protesi al ginocchio: il recupero dopo l'intervento è sempre più rapido

Il dolore al ginocchio può limintare molto le attività quotidiane come camminare, salire le scale, guidare l’auto o semplicemente vestirsi. All’origine del dolore al ginocchio possono esserci lesioni meniscali, lesioni capsulo-legamentose oppure l’artrosi, cioè quella patologia che intaccando la cartilagine articolare determina l’usura dell’articolazione compromettendone la mobilità. 

Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, le articolazioni, soprattutto quelle degli arti inferiori, si usurano. Può diventare necessario intervenire con operazioni chirurgiche che oggi sono diventate sempre più di routine e per le quali i tempi di recupero sono sempre più rapidi.

Il dott. Leonardo Valsecchi dell'Ortopedia e Traumatologia di G.B. Mangioni Hospital di Lecco approfondisce cos’è la metodica del recupero rapido e cosa è cambiato per il paziente che si sottopone a un intervento di protesizzazione del ginocchio.

Artrosi del ginocchio: come incide sulla qualità della vita? 

L’artrosi è un’usura patologia e progressiva delle cartilagini delle articolazioni, in questo caso del ginocchio, fino al punto di provocare dolore e limitare i movimenti. Tra le cause può esserci un processo degenerativo fisiologico legato all’età, e quindi si parla di artrosi primaria o idiopatica; oppure a scatenarla, anche in pazienti giovani, possono essere traumi importanti, pregressi interventi chirurgici a legamenti e tendini o altre patologie (ad esempio l’artrite reumatoide), e quindi parliamo di artrosi secondaria

Nel ginocchio l’usura della cartilagine può essere talmente invalidante da peggiorare la qualità della vita e così, per poter ridare piena funzionalità all’articolazione, bisogna intervenire con un intervento di protesizzazione. La tipologia di intervento varia in base al grado di compromissione delle strutture anatomiche del ginocchio.

Come si interviene, secondo la severità della patologia?

Per il ginocchio artrosico in cui l’usura ha coinvolto l’intera articolazione, e in base al grado di lesione  dei legamenti crociati, impiantiamo protesi totali, cementate o non cementate, a risparmio di entrambi i crociati o solo quello posteriore.
Se si associa una grave usura della superficie articolare rotulea, procediamo anche alla protesizzazione della rotula. 
In caso, invece, di coinvolgimento di solo uno o due dei tre compartimenti che compongono il ginocchio, impiantiamo protesi monocompartimentali o bicompartimentali, le quali, sono molto meno invasive e permettono di conservare i legamenti crociati grazie ad un intervento fatto “su misura” del paziente, consentendo quindi un recupero funzionale più rapido. 
Inoltre il ridotto impatto meccanico dell’impianto monocompartimentale non modifica la biomeccanica naturale articolare del ginocchio e favorisce l’adattamento dell’organismo alla protesi, con un riscontro di maggiore soddisfazione da parte del paziente. In pazienti allergici agli ioni metallo-Nichel, impiantiamo protesi “anallergiche” rivestite in Nitruro di Titanio e Niobio che garantiscono alte performances articolari e non permettono il rilascio di ioni metallo.

In che cosa consiste la metodica di recupero rapido? 

La metodica del recupero rapido (o Fast Recovery) è un percorso che coinvolge diverse figure professionali e consiste nell’ottimizzazione del ricovero per i pazienti operati. Gli obiettivi sono:

  • mediare la risposta allo stress chirurgico;
  • ridurre i tempi di convalescenza attraverso l’adozione di tecniche chirurgiche meno invasive;
  • migliorare l’esito post-operatorio, attraverso il controllo del dolore, l’assistenza dedicata e la riabilitazione precoce. 

Come si riduce lo stress operatorio per il paziente?

La riduzione dello stress si articola in due tempi. Il primo riguarda l’ansia del paziente nei confronti dell’intervento che lo attende. Quest’ansia è collegata alla conoscenza parziale di ciò che accadrà durante il ricovero e l’intervento. Per ridurre questa tipologia di stress, in Struttura vengono illustrati al paziente tutti i passaggi del ricovero da parte delle varie figure professionali coinvolte. 
Al paziente vengono spiegate le modalità di accesso, le modalità di ingresso in reparto e come sarà assistito prima e dopo l'operazione, le modalità dell’anestesia e come verrà controllato il dolore dopo l’intervento ed infine le tappe del recupero funzionale. 
Una conoscenza diretta del percorso che il paziente incontrerà durante il ricovero si è dimostrata di estrema utilità per ridurre l’ansia. 
Il secondo pilastro per la riduzione dello stress operatorio consiste nell’adozione di protocolli farmacologici specifici nella fase perioperatoria

Come viene gestito il dolore post operatorio?

Il controllo del dolore è migliorato grazie anche alla sempre più stretta collaborazione con gli Anestesisti. Con le tecniche di analgesia multimediali che sfruttano l’utilizzo di più farmaci con meccanismi di azione differenti che si potenziano a vicenda, si possono utilizzare quantità inferiori di farmaci con meno effetti collaterali. 
Per i pazienti che vengono operati di protesi di ginocchio, al termine dell’intervento si praticano infiltrazioni con anestetici locali a lunga durata che garantiscono la completa eliminazione del dolore post operatorio per le prime 10-12 ore. Nella nostra casistica abbiamo osservato, nei pazienti operati con tecnica mini-invasiva e inseriti in un protocollo di recupero rapido, tassi di soddisfazione riguardo la gestione del loro dolore maggiori che in precedenza, pur con l’utilizzo di una minor quantità di farmaci. Il recupero rapido permette la dimissione in autonomia del paziente, a domicilio o, in alcuni casi particolari, in centri riabilitativi entro 5-7 giorni dall’intervento.

Un decorso post operatorio e un recupero ragionevolmente veloce possono essere perseguiti grazie ad un approccio multidisciplinare, con le tecniche chirurgiche ed anestesiologiche oggi in uso e con un programma riabilitativo integrato e dedicato. Dal punto di vista chirurgico, è preferibile utilizzare differenti accessi chirurgici con incisioni e “percorsi anatomici” ripetibili adattati alle caratteristiche del paziente. Noi applichiamo accessi mini-invasivi grazie ad uno strumentario chirurgico dedicato ma soprattutto  grazie alla nostra esperienza pluriennale composta da un volume adeguato di attività specifica, cioè da un numero significativo di interventi eseguiti in un certo lasso di tempo. La nostra expertise specifica è stata forgiata da una grande dedizione e passione per la professione, condita da una sana e costruttiva autocritica che ci consente costantemente di migliorarci, rendendoci sempre meno invasivi chirurgicamente e sempre più rispettosi dei tessuti. 

Per informazioni scrivi alla pagina -> Contatti di G.B. Mangioni Hospital

Revisione medica a cura di: Dott. Leonardo Oreste Valsecchi

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