Colonscopia

La colonscopia è un esame che permette di osservare la parte interna del colon e del retto e di esplorare le pareti dell’intestino crasso.

L’esame viene svolto con una procedura ambulatoriale che non richiede ricovero e prevede una durata che va da mezz’ora ad un’ora (si devono però considerare anche i tempi di attesa, preparazione e recupero).
In genere, l’esame di colonscopia viene eseguito sotto sedazione al fine di agevolare il rilassamento del paziente e ridurre sensibilmente la percezione del fastidio data dall’inserimento nel canale anale del colonscopio (una lunga sonda flessibile ed illuminata, all’interno del quale possono essere introdotti eventuali strumenti per l’asportazione di parti di tessuto che necessitano approfondimenti istologici.

A cosa serve la colonscopia?

Data le possibilità di avere una visione completa delle pareti intestinali, è possibile procedere a valutazioni e diagnosi su eventuali disturbi presenti, come stitichezza o diarrea ricorrenti o perdite di sangue.

Più in generale, la sua utilità diagnostica è fondamentale per rilevare diverse problematiche:
  • uno stato infiammatorio dei tessuti
  • lesioni
  • diverticoli
  • polipi (piccole protuberanze in rilievo nella superficie del colon)
  • occlusioni
  • malattie infiammatorie intestinali
  • eventuali neoplasie maligne o benigne.

Durante la colonscopia tradizionale, è possibile anche prelevare tessuti sospetti da sottoporre a biopsia o asportare eventuali polipi.

Chi deve sottoporsi alla colonscopia?

La colonscopia è considerata un’esame di screening diagnostico. É consigliabile effettuare un controllo dopo i 50 anni di età da ripetersi poi a scadenza secondo valutazione del medico specialista.

In caso fossero presenti fattori di rischio come familiarità con tumori all’intestino o presenza pregressa di lesioni o infiammazioni intestinali, è preferibile eseguire la colonscopia anche prima dei 50 anni.

Preparazione alla colonscopia

Al paziente viene solitamente consegnato un modulo con le istruzioni da seguire dedicate alla preparazione per la colonscopia (è solitamente lo stesso medico di riferimento a fornirlo al paziente oppure, alcune strutture GVM lo rendono disponibile direttamente nella loro sezione documentazione).

Per una buona riuscita dell’esame è importante seguire per i tre giorni che precedono l’esame una vera e propria dieta chiamata “preparazione intestinale”.

Per una corretta esplorazione, il colon deve risultare completamente pulito e sgombro da residui così da non impedire una visione completa delle mucose che rivestono colon e retto. E’ dunque necessario seguire con attenzione le indicazioni ricevute.

Nei 3 giorni che precedono l’esame, si devono evitare tutti gli alimenti ricchi di fibre che lasciano nell’intestino elevate dosi di scorie e quindi:

  • frutta, anche secca
  • legumi
  • cereali
  • alimenti integrali (pane, pasta, dolci)
  • verdura
  • avena e crusca

ma anche dolci con cioccolato, yogurt con pezzi di frutta, condimenti grassi, frullati, spremute, tisane e bevande di colore rosso o viola.
 

La dieta per la coloscopia: cosa mangiare nei tre giorni prima?

  • Uova
  • carne magra (non rossa)
  • pesce
  • formaggi, latticini.
La dieta liquida è a base di:
  • brodo
  • acqua
  • camomilla

Vanno invece evitati caffè, cappuccino, latte intero e bevande alcoliche
 

Cosa fare il giorno prima

La preparazione per colonscopia prevede anche:

  • il giorno precedente l’esame (mattina o pomeriggio a seconda dell’orario previsto), l’utilizzo di particolari lassativi da sciogliere in acqua per una pulizia completa dell’intestino, necessaria a garantire l’esecuzione dell’esame.
  • Alla sera è permesso solo bere liquidi e il giorno dell’esame bisogna restare a digiuno.

 

Cosa fare se si assumono farmaci

In caso si seguano terapie particolari che prevedono l’assunzione regolare di farmaci (insulina, anticoagulanti o altro) è bene avvisare per tempo (una settimana prima dell’esame) la struttura dove viene eseguita la colonscopia.

La procedura

ll paziente steso sul lettino viene fatto accomodare sul lato sinistro e, in caso di colonscopia con sedazione (sedazione cosciente, sedazione profonda o anestesia) si somministra il farmaco necessario a rendere l’esame meno fastidioso.

Poi si inserisce nell’ano il colonscopio che viene introdotto lentamente lungo l’intestino e gonfiato con anidride carbonica per facilitare la visualizzazione delle pareti intestinali. Il colonscopio-sonda trasmette tramite una piccola telecamera la visione interna che viene esaminata dal medico. Anche se di diametro contenuto (circa un dito), è possibile introdurre, qualora se ne verificasse il bisogno, gli attrezzi chirurgici necessari ad eseguire un’eventuale biopsia ed asportare il tessuto che necessita di un controllo più approfondito o un polipo.

Essendo un esame invasivo, potrebbe risultare fastidioso. Per questo motivo si può valutare se effettuare la colonscopia in sedazione oppure no. Vediamo le diverse modalità:

  • in sedazione cosciente: viene somministrato un leggero sedativo che permette di restare vigili, ma rilassati durante la durata dell’esame
  • in sedazione profonda: il sedativo viene assunto in dosi maggiori e la persona non risponde agli stimoli e non è conscia di quanto sta accadendo
  • con anestesia totale: prevede di addormentare completamente il paziente, evitando così ogni disagio
  • la colonscopia senza sedazione: alcune persone si orientano verso questa scelta, ma è da considerare che l’esplorazione, soprattutto dell’ultimo tratto di intestino, può causare qualche fastidio. Inoltre, se nel corso della colonscopia si verifica la necessità di procedere a biopsia o all’asportazione di un polipo, è sempre meglio, per evitare ulteriori fastidi, che il paziente abbia ricevuto la somministrazione di sedativi e di antidolorifici.
I farmaci per la sedazione in genere vengono somministrati per via endovenosa. In caso di sedazione profonda o di anestesia generale è richiesta la presenza di un anestesista.
 

La colonscopia virtuale

In alternativa alla colonscopia tradizionale, è possibile orientarsi verso la colonscopia virtuale. Ma come funziona? Lo vediamo nel dettaglio:

  • Preparazioneè la stessa della colonscopia tradizionale.
  • Sedazionenon necessita di alcun tipo di sedazione.
  • Procedura: si utilizza un’apparecchiatura radiologica non invasiva TC multistrato e un software per immagini dedicato. Si introduce dell’aria, tramite l’inserimento di una piccola sonda nel retto, per distendere le pareti del colon e permettere la visualizzazione e lo studio successivo delle immagini acquisite.
  • Duratadieci, venti minuti.

In caso venisse rilevata la presenza di polipi, è necessario comunque effettuare in un secondo momento la colonscopia tradizionale per rimuoverli.

La colonscopia è dolorosa? Molte persone la immaginano dolorosa, ma nonostante sia effettuato sotto sedazione, è un esame che non procura sofferenza.

La scelta della sedazione permette di evitare fastidi ed essere già pronti qualora si renda necessaria una biopsia. È sempre importante affidarsi ad un medico specialista esperto nell’eseguire la colonscopia per evitare qualsiasi problema.

Senza l’utilizzo di farmaci atti a rilassare il paziente, la sensazione di pressione a livello anale potrebbe ostacolare la corretta esecuzione dell’esame, per via del gonfiore e dei crampi causati dall’introduzione dell’aria insufflata per favorire la distensione dei tessuti e in particolare quando la sonda viene introdotta nel colon ascendente per esplorare l’ultima area dell’intestino.

In caso il paziente presenti aderenze causate da interventi precedenti, il dolore potrebbe essere in generale leggermente più intenso
 

Dolori post colonscopia

Possono verificarsi, eventualmente, solo leggeri dolori dopo l'esame che passano in poche ore come:
  • piccoli crampi
  • gonfiore addominale.
In caso di sedazione profonda o anestesia, il paziente può avere la necessità di fermarsi in ospedale fino allo smaltimento del farmaco assunto o avere bisogno di un accompagnatore per andare a casa. È consigliato, infatti, di non mettersi subito alla guida e restare a riposo per qualche ora.

In caso nel corso dell’esame venga segnalata la presenza di polipi o il medico rilevi un’area che necessita di ulteriori approfondimenti, vengono effettuate colonscopia e biopsia insieme. La biopsia colonscopica, permette al medico di intervenire in un'unica seduta e di verificare il tessuto sospetto al microscopio e individuare l’eventuale presenza di una malattia.
 

Cosa sono i polipi

I polipi sono protuberanze presenti sulla superficie del colon, nella mucosa intestinale.

Con dimensioni che possono variare dai pochi millimetri a qualche centimetro, in genere sono formazioni di natura benigna, ma vengono considerate lesioni precancerose.

Se trascurati e lasciati in sede, alcuni tipi di polipi (adenomi) possono trasformarsi nel corso del tempo in tumori maligni o provocare complicazioni come un’occlusione intestinale. La colonscopia è l’esame di prevenzione da effettuare per segnalare la presenza di eventuali polipi, che sono molto diffusi nelle persone oltre i 60 anni di età e la biopsia colonscopica è l’unico modo per poter accertare la loro presenza, ed eventualmente rimuoverli e analizzarli poiché la sola osservazione del loro aspetto esterno non permette una valutazione sicura.
 

La polipectomia

La procedura che prevede l’asportazione dei polipi avviene per via endoscopica nel corso dell’esame. Al paziente, infatti, prima di procedere alla colonscopia viene chiesta l’autorizzazione per asportare polipi o tessuti rilevati durante l’esame.

Se durante lo svolgimento dell’esame si segnala presenza di uno o più polipi, viene inserito nel colonscopio un apposito elettrobisturi che permette di tagliare e coagulare al tempo stesso. Il polipo viene quindi estratto e sottoposto a valutazione istologica. In caso di polipi di dimensioni troppo grandi per venire rimossi con questa procedura, viene successivamente valutata una diversa modalità di intervento.
 

La biopsia

In caso si noti la presenza di tessuti anomali durante l’esame, viene effettuata una biopsia che consiste nel prelevare un campione dei tessuti identificati. I campioni vengono poi sottoposti ad un ulteriore esame che permette di osservarli nel dettaglio per verificare che non presentino segni patologici.

In genere, l’alimentazione può riprendere regolarmente dopo poche ore dall’esame. Si consigliano almeno un paio d’ore prima di riprendere ad alimentarsi, in modo da permettere all’intestino di ripristinare le sue funzioni regolari.

Si consideri infatti che l’intestino è completamente svuotato e per evitare sintomi intestinali come stipsi e diarrea, la dieta deve eliminare cibi grassi per le successive 24 ore privilegiando frutta, verdura e fibre solubili che regolarizzano l’attività intestinale. È buona norma riprendere gradualmente l’alimentazione abituale introducendo i cibi che consumano abitualmente in maniera ordinata.
 

Quindi, cosa mangiare dopo?

Le semplici regole da seguire per alimentarsi in maniera corretta ed aiutare l’intestino a recuperare le sue attività fisiologiche sono:
  • non assumere alcolici, caffè, integratori
  • eliminare cibi grassi, speziati, salumi, intingoli, fritti
  • privilegiare alimenti liquidi (passato di verdura), frutta, verdura, legumi sbucciati
  • bere molta acqua per ripristinare l’idratazione
  • consumare yogurt per favorire la formazione della flora batterica intestinale.
Dopo l’esame è molto importante bere molta acqua per riequilibrare la propria idratazione.

Raramente si verifica la possibilità di avvertire dolori dopo l’esame, se non leggeri dolori addominali, come il gonfiore dovuto all’aria insufflata, che si risolvono in poche ore.

E perdita di sangue dopo? alle prime evacuazioni, può presentarsi solo in seguito a biopsia o all’asportazione di polipi. Altri sintomi come diarrea o stitichezza dopo colonscopia , febbre e mal di pancia sono molto rari. In caso di sedazione cosciente, profonda o con anestesia, è necessario aspettare qualche ora per dare modo all’organismo di smaltire i farmaci assunti, evitando di mettersi alla guida di automobili o altri mezzi di trasporto (motorino, bicicletta) o di trovarsi in situazioni lavorative che richiedono un’assoluta lucidità.
 

Effetti collaterali più diffusi

In genere, gli effetti possibili sono di entità leggera e tendono a passare naturalmente in un breve arco di tempo. Tra i più comuni ci possono essere:
  • leggero mal di pancia causato gonfiore addominale
  • lieve intorpidimento sensoriale dovuto alla somministrazione del sedativo
  • meteorismo dovuto alla necessità di emettere l’aria insufflata nel corso dell’esame.
 

Consegna del referto

In genere il referto della colonscopia viene consegnato al termine dell’esame.

L’esito diagnostico, in caso di assenza di tessuti da asportare o di polipi, può quindi venir comunicato dal medico specialista al paziente subito. In caso di eventuali prelievi di tessuti o di asportazione di polipi, bisognerà attendere le modalità di consegna del referto dopo il relativo test istologico.

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