ambulatorio

La Risonanza Magnetica è un esame diagnostico non invasivo che permette, tramite l’impiego di campi elettromagnetici, di indagare in modo accurato ed estremamente analitico vari distretti del corpo come encefalo, cuore, torace, organi addominali, articolazioni e colonna vertebrale potendo così evidenziare la presenza di eventuali processi patologici.

Inoltre la Risonanza Magnetica consente di ottenere esami dinamici dopo la somministrazione di mezzo di contrasto per endovena e valutazioni cinetiche a livello del cuore.
Occorre sottolineare come il mancato impiego di radiazioni ionizzanti (Raggi X) permetta di ripetere tali esami diagnostici più volte nel tempo con il conseguente monitoraggio di eventuali patologie post traumatiche, oncologiche e l’effetto di possibili terapie mediche senza eventuali rischi radio-indotti.

Come funziona

La Risonanza Magnetica 1.5 T installata presso l’Ospedale San Carlo di Nancy di Roma è costituita da un cilindro aperto frontalmente e sul retro, che ospita il paziente su di un confortevole lettino in un ampio spazio interno di circa 70 cm (gantry), che rispetto ad altre Risonanze Magnetiche disponibili altrove, è dotato di un tunnel di esame ultra corto riducendo in modo significativo l’effetto claustrofobico, che spesso impedisce ad alcuni pazienti di sottoporsi all’esame.

Proprio in relazione a tali caratteristiche tecnico-strutturali, la strumentazione è in grado di fornire al paziente il comfort necessario per affrontare l’esame in tutta tranquillità. Inoltre, l’alto livello tecnologico del macchinario consente di ridurre notevolmente la durata dell’esame e, quindi, il tempo che il paziente trascorre immobile.

Preparazione all’esame

La preparazione all’esame dipende dal tipo di distretto che si intende indagare. In linea generale, non è necessario un percorso propedeutico particolare se l’esame viene eseguito senza Mezzo di Contrasto. Nel caso di eventuale somministrazione di mezzo di contrasto, al paziente verrà richiesto di osservare un digiuno di almeno 4 ore antecedenti e di portare in visione l’esame ematochimico della creatininemia e il filtrato glomerulare (GFR).

Accorgimenti e controindicazioni

Questo tipo di esame è generalmente controindicato per i pazienti portatori di dispositivi metallici ed elettromedicali come protesi ortopediche e impianti dentali. Un’attenzione particolare viene rivolta ai portatori di pacemaker e defibrillatori che possono sottoporsi alla Risonanza Magnetica solo nel caso di apparecchi RM conditional e solo rispettando alcune accortezza e un reciso protocollo di sicurezza.

È importante, però, ricordare che ogni caso viene valutato nella sua interezza, analizzando quindi la protesi o il dispositivo in questione e procedendo con il protocollo più idoneo, sempre con l’obiettivo di preservare la sicurezza e il benessere del paziente.


 
Campi di applicazione
La Risonanza Magnetica 1.5 T presenta presso l’Unità Operativa di Radiologia dell’Ospedale San Carlo di
Nancy permette di eseguire numerosi protocolli diagnostici tra i più noti. 

È possibile eseguire acquisizioni cinetiche in movimento del muscolo cardiaco permettendo di ottenere immagini ad alta definizione anche in quei pazienti ove non è stato possibile eseguire un valido ecocardiogramma. Inoltre è possibile evidenziare le cicatrici di un infarto miocardico pregresso e  contestualmente quantificare gli indici funzionali della pompa cardiaca in modo preciso ed esaustivo. Sempre nella stessa seduta sarà possibile valutare le valvole cardiache e l’intera aorta toracica ed addominale escludendo la presenza di eventuali dilatazioni aneurismatiche della stessa.

A livello cerebrale con sequenze della durata di 20 secondi si potrà escludere la presenza di possibili ICTUS cerebri in corso o di recente insorgenza e discriminare eventuali cicatrici in pazienti affetti da una significativa aterosclerosi carotidea. Inoltre potranno essere eseguiti valutazioni angio RM delle arterie cerebrali e dei principali seni venosi senza la somministrazione di mezzo di contrasto per endovena.
A tali protocolli diagnostici si aggiungo le valutazioni delle demenze cerebrali (es. Alzheimer), della patologia degenerativa della sostanza bianca (sclerosi multipla) e lo studio del micro e macroadenoma ipofisario.

Sicuramente le applicazioni ortopediche sono le più diffuse e conosciute basti pensare che tale apparecchiatura permette di studiare l’intera patologia traumatica sportiva e non in un lasso di tempo inferiore ai 20 minuti consentendo una idonea valutazione dei legamenti crociati e dei menischi nel trauma del ginocchio ovvero eventuali lesioni dei tendini dei muscoli della spalla nelle condizioni degenerative senili. Inoltre si potranno discriminare le varie patologia dell’anca sia su base traumatica che degenerativa- infiammatoria.

La valutazione di patologia disco-artrosica (protrusioni - ernie discali). La datazione di eventuali crolli vertebrali per programmare possibili trattamenti in caso di crolli vertebrali recenti soprattutto nelle donne affette da grave osteoporosi o di natura post traumatica.

Lo studio delle vie biliari in modo non invasivo con protocolli di colangio Risonanza Magnetica: consentono di escludere la presenza di calcoli in corrispondenza della colecisti e la possibile presenza di eventuali calcoli, che si potrebbero incuneare a livello della via biliare principale e del coledoco. Sempre a livello dell’addome superiore potranno essere valutate e differenziate le molteplici formazioni benigne ovvero maligne a livello epatico, che accidentalmente vengono riscontrate durante un esame ecografico.

Grazie ai progressi nell'imaging della prostata e in particolare all’impiego della Risonanza Magnetica (RM) Multiparametrica è possibile - senza l'impiego di radiazioni - ottenere immagini ancora più dettagliate sulla morfologia, la perfusione ematica, la densità cellulare e il metabolismo della ghiandola.

Questi parametri risultano fondamentali nella pianificazione del percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti che:
  • presentano un sospetto di tumore alla prostata. Per esempio un livello di PSA elevato ma un esito negativo della biopsia della prostata
  • devono essere trattati chirurgicamente ed è quindi necessario localizzare con certezza dove si trova il tumore e come intervenire chirurgicamente nel modo più conservativo possibile soprattutto per non intaccare i nervi.
L'RM Multiparametrica è inoltre un esame a supporto della biopsia fusion: un esame di particolare precisione che confronta l’immagine ecografica effettuata in tempo reale con il precedente risultato della RM Multiparametrica al fine di evidenziare le zone sospette come veri e propri bersagli da cui estrarre il materiale per l’analisi ed il prelievo di tessuto ecoguidato (biopsia-analisi istologica).  

L’Ospedale San Carlo di Nancy nell'ambito della patologia prostatica ha realizzato il “percorso prostata” che prevede la presa in carico multidisciplinare del paziente dalle prime fasi di prevenzione, passando per l’eventuale diagnosi e trattamento e concludendo con il follow-up.

Per maggiori informazioni visita la specialità di Urologia. 

In campo ginecologico la RM consente una idonea stima e valutazione di eventuali localizzazioni endometriosiche; valutazioni oncologiche dell’tumore dell’endometrio, della cervice e lo studio di fibromi uterini ovvero masse ovariche di natura oncologica e malformativa.

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