Salus Hospital / 04 aprile 2016

Microchirurgia dei vasi linfatici - Salus Hospital: l’unico Centro specializzato in Emilia Romagna

Microchirurgia dei vasi linfatici - Salus Hospital:  l’unico Centro specializzato in Emilia Romagna
In Italia i Centri dedicati alla microchirurgia linfatica si possono contare sulle dita di una mano. Una di queste eccellenze si trova a Salus Hospital che dal mese di gennaio è entrato a pieno titolo tra le strutture d’eccellenza riconosciute, grazie all’attività svolta dal Dottor Corrado Campisi.
 
Il Sistema Linfatico svolge un ruolo imprescindibile nel drenare i tessuti da liquidi e dalle sostanze in eccesso. È la parte super-specializzata dell’apparato circolatorio che al termine del suo percorso sfocia nel sangue venoso attraverso il dotto toracico. Al pari di altri sistemi dell’organismo, va incontro a malattie. La patologia linfatica si distingue in periferica (linfedemi degli arti superiori ed inferiori) e centrale (addome, torace o testa-collo). E’ indispensabile il corretto inquadramento clinico-diagnostico per offrire al paziente un altrettanto efficace percorso terapeutico, chirurgico o meno.

La microchirurgia dei vasi linfatici rappresenta la più avanzata ed innovativa forma di super-specializzazione interventistica indirizzata a persone affette da sindromi primarie (precoci o tardive) o secondarie (conseguenti a patologie tumorali), con gravi alterazioni dei normali processi fisiologici e ripercussioni molto spesso invalidanti sullo stato di salute e sulla qualità di vita.
 
“Nel trattamento integrato del linfedema – spiega il Dottor Campisi - parliamo di vasi linfatici il cui calibro è di appena 0,3 millimetri – l’indicazione chirurgica si basa, oltre che sull’anamnesi e sull’esame obiettivo (prima visita), anche sull’esito di un esame specifico, la linfoscintigrafia degli arti superiori/inferiori, in grado di definire un’insufficienza linfatica latente, iniziale o avanzata.
 
Il microchirurgo come interviene? “Va a derivare il circolo linfatico all’interno del circolo venoso. Tramite tecniche di imaging avanzato delle strutture linfatico-linfonodali, vengono preparate le microstrutture linfatiche candidate all’anastomosi e individuata la vena più idonea per localizzazione, calibro, configurazione anatomo-morfo-funzionale e buona funzionalità dell’apparato valvolare, il quale deve essere ben integro, poiché va prevenuto il reflusso ematico all’interno dell’anastomosi onde evitare possibili trombosi della stessa”.
 
La degenza ospedaliera è compresa entro i 3 giorni per l’arto superiore ed entro i 4 per l’arto inferiore. “In generale non ci sono controindicazioni - aggiunge Campisi – se non si hanno gravi patologie concomitanti ed età molto avanzata, quando cioè il rischio è soprattutto di carattere anestesiologico”.
 
I vantaggi della metodica si riassumono nel ripristino immediato del circolo linfatico nell’arto trattato, nella cura del linfedema negli stadi precoci e nella destadiazione della malattia nei gradi più avanzati. Il pericolo di recidiva della patologia, considerata l’attenta programmazione pre-operatoria e la meticolosa ricostruzione microchirurgica, risulta ridotto al minimo (1%) ed è correlato alla gravità del linfedema.
 
 “La fase pre-operatoria – ha concluso Campisi - è altresì contraddistinta da un fondamentale programma personalizzato di terapia fisica decongestionante (C.Ly.F.T. - Complete Lymphedema Functional Therapy) con linfodrenaggio meccanico e manuale in aggiunta a bendaggi funzionali multistrato, tali da permettere la sensibile riduzione dell’edema in previsione dell’atto chirurgico-microchirurgico”. 

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