Il servizio di
Diagnostica per immagini di Città di Lecce Hospital si è dotato di una
apparecchiatura TAC di ultimissima generazione
a 256 strati che consente di eseguire la
colonscopia virtuale, ossia l’indagine del colon e di tutti gli organi addominali mediante tomografia assiale computerizzata e non tramite la tradizionale endoscopia rettale.
La colonscopia virtuale è particolarmente indicata per i
pazienti fobici che mal sopportano la introduzione dell’endoscopio e per i
pazienti post chirurgici che presentano un tratto di colon dal calibro ridotto a causa di interventi chirurgici precedenti che rendono difficile il passaggio dell’endoscopio.
L’esame è inoltre consigliato a pazienti che si sono sottoposti a
colonscopia tradizionale risultata incompleta per cause
anatomiche ( dolicocolon, malrotazioni, spasmi);
patologiche (masse stenosanti, malattia diverticolare),
iatrogene (aderenze post-chirurgiche e post-attiniche) e correlate al paziente (età e scarsa tollerabilità).
Non vi si possono sottoporre invece pazienti con patologie infiammatorie attive, come colite cronica, morbo di Chron o diverticolite.
Questo studio è attualmente considerato a livello scientifico
l’indagine di primo livello per la diagnosi precoce delle patologie del colon retto e in particolare del carcinoma del colon. L’alta definizione delle immagini, la precisione estrema dei dettagli e la acquisizione veloce dei dati permettono di identificare polipi e
neoformazioni potenzialmente pericolose anche di entità millimetrica (6mm) e di valutare il grado di interessamento della parete intestinale, dei tessuti e degli organi addominali adiacenti.
“Grazie a questa TAC siamo in grado di riscostruire interamente il colon e di fare una vera e propria navigazione virtuale dentro il viscere –
spiega il dottor Mario Murrone, Responsabile del servizio di Diagnostica per immagini di Città di Lecce Hospital – con il doppio vantaggio di avere anche una panoramica di tutti gli organi addominali e andare a rintracciare un gran numero di patologie”.
La colonscopia virtuale prevede una
corretta pulizia intestinale che comincia tre giorni prima dell’esame e prosegue il giorno stesso della TAC con la somministrazione al paziente di un
mezzo di contrasto per bocca che permette di verificare o escludere la presenza di residui fecali all’interno del colon.
Successivamente si procede alla
insufflazione dell’intestino tramite un sondino molto sottile introdotto nel retto che non provoca dolori né fastidi. L’esame dura pochi minuti. Dopo l’insufflazione del colon si esegue la scansione, prima con paziente supino e poi prono, in modo tale da individuare e rintracciare anche le formazioni più nascoste e meno visibili.
“Le informazioni catturate dalla macchina in pochi secondi vengono mandate ad una consolle – aggiunge il dottor Murrone – che con un semplice comando indica già la zona sospetta del colon per la presenza di una formazione neoplastica e il nostro compito è fondamentale per valutare se l’indicazione è corretta o meno. La TAC costituisce una guida affidabile e precisa che ci permette di fare diagnosi molto accurate”.