Città di Lecce Hospital / 05 aprile 2017

Tumori cutanei: diagnosi non invasiva con il microscopio laser di ultima generazione

Tumori cutanei: diagnosi non invasiva con il microscopio laser di ultima generazione

Città di Lecce Hospital - sulla base di un progetto di collaborazione con l’Università di Modena e in particolare con la Clinica di Dermatologia diretta dal Prof. Giovanni Pellacani – è diventato un centro di riferimento per la diagnostica avanzata e non invasiva dei tumori cutanei, grazie all’impiego del microscopio laser confocale.
 
Si tratta di uno strumento innovativo per diagnosi precoce di tumori della pelle, evitandone la biopsia. E’ l’indagine attualmente più efficace per diagnosticare o escludere il melanoma, neoplasia cutanea maligna molto aggressiva, tuttavia viene impiegato anche per individuare altre forme di lesioni meno pericolose come basalioma o il carcinoma squamo cellulare.
 
L’esame con il microscopio è un’indagine di completamento e di supporto alla videodermatoscopia classica. La sua funzione infatti non è quella di controllare tutti i nevi ma di analizzare solo quelle lesioni indicate già da un dermatologo o da un medico di base come sospette. La differenza importante rispetto alla videodermatoscopia classica è che con il microscopio si fa una sorta di biopsia virtuale che assicura una accuratezza diagnostica estremamente precisa al termine della quale si può già stabilire se procedere alla asportazione del nevo oppure no.
 
A spiegare nel dettaglio le caratteristiche e il funzionamento del nuovo strumento, la dermatologa Francesca Farnetani, ricercatrice presso l’Università di Modena, nonché esperta di diagnostica non invasiva delle lesioni cutanee.
 
“Il microscopio ha una luce laser che riesce a visualizzare fino al derma superficiale la lesione che decidiamo di analizzare e arriva a 200 micron  di profondità nella pelle – spiega la dottoressa Farnetani – la visualizzazione è in piani orizzontali e in tre strati all’interno dei quali si possono riscontrare cellule atipiche che indirizzano verso l’asportazione del melanoma”.
 
Tale indagine strumentale è da considerarsi di secondo livello nella diagnosi dei tumori cutanei e non si sostituisce all’esame istologico ma ha un alto potere risolutivo comparabile a quello della biopsia ed è quindi in grado di diagnosticare  tumori che con le metodiche classiche potrebbero sfuggire, o al contrario accertarne  e quindi escluderne l’asportazione. Tuttavia il microscopio deve essere usato solo da uno specialista competente in quanto ha un sistema di visualizzazione particolare che va interpretato.
L’esame dura 20 minuti, l’apparecchio è fermo sulla pelle del paziente e collegato ad una macchina grazie alla quale avviene la visualizzazione. L’indagine è sicura, anche per donne in gravidanza.
 
“Il melanoma – conclude l’esperta – essendo visualizzabile sulla superficie cutanea , con strumenti come la microscopia laser confocale diventa “ facilmente “diagnosticabile  Esistono diverse forme di melanoma più o meno aggressive e l’esposizione solare è il fattore di rischio solo di alcuni sottotipi di melanoma. Bisogna conoscere la patologia e fare prevenzione: dopo i 16-17 anni è consigliabile un controllo dei nevi annuale  a tutta la popolazione.”



 

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