Allergia al veleno di api e vespe: cosa fare in caso di puntura

Allergia al veleno di api e vespe: cosa fare in caso di puntura
Con la bella stagione, complice il maggior tempo passato all’aria aperta, diventa più facile imbattersi in api e vespe in giardino, campagna o spiaggia, e può capitare di essere punti: è importante capire cosa fare in questo caso, specialmente se si soffre di allergia al veleno di questi insetti pungitori noti anche come imenotteri.

Le reazioni allergiche alle punture di questo tipo di insetti riguardano 2 italiani su 100 e sono causate soprattutto da api (Apis mellifera), da vespe (ce ne sono di due tipi: Vespula e Polistes) e, qualche volta, dal calabrone (Vespa crabro). Ne abbiamo parlato con il prof. Luigi Macchia, allergologo e immunologo presso l’Ambulatorio di Medicina Generale dell’Ospedale Santa Maria, a Bari.

Come si presentano le reazioni allergiche al veleno di imenotteri?

È importante prestare attenzione alle punture degli imenotteri, in quanto il loro veleno contiene sostanze tossiche e irritanti, ma anche allergizzanti.

Nella maggior parte delle persone, la puntura provoca una zona di lesione dolorante, rigonfia, edematosa e arrossata, di 2-4 centimetri di diametro. Una manifestazione che si attutisce generalmente in poche ore, o in un giorno o due al massimo.

La reazione allergica vera e propria, causata cioè dagli anticorpi di tipo IgE, può essere locale estesa, con una zona di interesse di più di 10 centimetri di diametro e una durata di 24-48 ore, oppure generalizzata, con manifestazioni di diversa entità, classificate per gradi.
  • Grado I (lieve): orticaria, malessere generale, ansia;
  • Grado II (moderato): orticaria/angioedema generalizzati, sensazione di costrizione toracica, fischi respiratori, vertigini, dolore addominale, nausea, vomito;
  • Grado III (grave): dispnea, difficoltà a deglutire, voce rauca, stato confusionale, ansia;
  • Grado IV (shock): cianosi, calo pressorio, incontinenza sfinterica, perdita di conoscenza.

Come devono essere trattate le punture di api e di vespe

In soggetti non allergici è opportuno rimuovere il pungiglione della puntura (con un rapido raschiamento con l’unghia o con una lama, evitando di schiacciare con le dita) e disinfettare l’area. Per alleviare gonfiore e fastidio è possibile procedere con impacchi di ghiaccio e con l’applicazione di preparazioni contro le punture di insetto consigliate dal farmacista.

In caso di una reazione allergica a una puntura, è necessario rimuovere il pungiglione in tempi brevi e, se necessario, contattare il medico o recarsi al Pronto Soccorso. Tenendo conto della gravità della manifestazione, possono essere somministrati antistaminici e terapia antinfiammatoria a base di cortisonici. In presenza di reazione allergica generalizzata grave è essenziale, oltre che rimuovere il pungiglione, somministrare al più presto e in maniera corretta una dose di adrenalina per via intramuscolare, nella coscia.

Chi è interessato per la prima volta da una reazione locale estesa o da una reazione allergica generalizzata deve, dopo il primo soccorso, rivolgersi a uno specialista allergologo per una corretta diagnosi e per stabilire, una volta valutato il grado di rischio, una strategia di prevenzione e di terapia adeguata.

Come viene diagnosticata l’allergia al veleno di imenotteri?

Durante la visita specialistica è possibile arrivare alla diagnosi grazie a un’accurata raccolta della storia clinica del paziente, per cui è importante riferire il tipo di insetto che ha punto il soggetto, i sintomi e la loro durata, e grazie ai test allergologici cutanei e di laboratorio.

I risultati sono fondamentali sia per ottenere una diagnosi di precisione che per pianificare precauzioni, terapie e un’eventuale immunoterapia (vaccino).

Per chi è indicato il vaccino contro il veleno di imenotteri

Il vaccino, cioè l’immunoterapia desensibilizzante, è un trattamento che consente una protezione del 95-98%, eliminando le reazioni allergiche gravi.

È indicato per pazienti con:
  • reazioni allergiche generalizzate di III e IV grado;
  • reazioni allergiche generalizzate di I e II grado in soggetti ad alto rischio di esposizione.
Il vaccino costituisce l’unica terapia preventiva.

Quali sono le precauzioni che i soggetti allergici possono mettere in atto?

I soggetti allergici al veleno di imenottero devono conoscere le norme consigliate dallo specialista di fiducia per ridurre il rischio di puntura, essere sempre muniti di adrenalina per autosomministrazione in caso di emergenza, effettuare - se indicato - il vaccino.

Esistono, poi, accorgimenti e precauzioni che tutte le persone possono mettere in atto per evitare punture di api, vespe e calabroni.
  • Se si avvicinano insetti, evitare movimenti bruschi e grida e allontanarsi lentamente.
  • Verificare intorno alle abitazioni la presenza di nidi o alveari e affidare l’eventuale bonifica a personale specializzato.
  • Munire le finestre di casa di zanzariere e viaggiare in macchina con i finestrini chiusi.
  • In caso di gite o giardinaggio indossare maglie e pantaloni lunghi, non camminare scalzi, evitare l’uso di spray e cosmetici profumati e utilizzare prodotti repellenti per insetti.
  • Evitare di campeggiare in zone con acqua stagnante e, in caso di pic-nic, tenere i cibi più coperti possibile per evitare di attirare gli insetti.
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Revisione medica a cura di: Prof. Luigi Macchia

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