Salus Hospital / 03 agosto 2015

Articolazioni: salvaguardarle si può. L'intervista al dott. Rocchi di Salus Hospital

Articolazioni: salvaguardarle si può. L'intervista al dott. Rocchi di Salus Hospital

Un’adeguata attività fisica e opportuni comportamenti da adottare nelle diverse fasi della vita possono metterci al riparo da molti problemi funzionali. E se dobbiamo intervenire su una lesione non trattabile biologicamente è possibile ricorrere a protesi di ultima generazione    

Avere una buona consapevolezza del proprio corpo, conoscere le nostre potenzialità, la nostra muscolatura, correggere le abitudini alimentari e di vita può metterci al riparo da molti problemi alle articolazioni. Ne abbiamo parlato con il dott. Rodolfo Rocchi, direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Salus Hospital di Reggio Emilia, ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research, e componente dello staff medico della Pallacanestro Reggiana.

A quali patologie possono andare incontro le strutture che determinano la mobilità fra due distinti segmenti ossei?
“Le problematiche articolari – spiega il dott. Rocchi - sono essenzialmente riconducibili a due tipologie: la prima è conseguente all’usura del tempo; la seconda è correlata alla minor capacità di sopportare movimenti bruschi o traumi con danni causati anche da banali cadute o distorsioni”.

Che ruolo giocano l’età anagrafica e la costituzione fisica?
“Con l’avanzare dell’età cambiano i comportamenti che dobbiamo adottare per mantenere in buona salute tutte le articolazioni, ad iniziare da quelle più importanti (anca, ginocchio, caviglia, gomito). Se pratichiamo sport, sia a livello agonistico che dilettantistico, è fondamentale osservare un programma di preparazione all’attività che rispetti la nostra corporatura, che si adatti alla nostra massa muscolare, che tenga conto di eventuali disallineamenti degli arti o disturbi alla colonna vertebrale: mai improvvisarsi atleti”.

Spesso e volentieri siamo vittime di traumi durante semplici passeggiate in riva al mare o lungo i sentieri di montagna…
“Passeggiare sul bagnasciuga d’estate può apparire la cosa più naturale del mondo, eppure le articolazioni sono sottoposte a carichi e sollecitazioni differenti in ragione della disomogeneità del terreno e quindi ai diversi gradi d’inclinazione. Bisogna prestare attenzione anche ad un’attività estiva molto frequente come le camminate in montagna: in questo caso è opportuno indossare calzature adatte per fornire un appoggio corretto all’intero organismo”.

Esiste una relazione tra articolazione ed idratazione?
L’idratazione rappresenta un fattore molto importante che in estate assume un ruolo di assoluta centralità. Una costante idratazione e una giusta salinità oltre ad essere utile a pelle, muscoli e cervello è indispensabile, ad esempio, al liquido sinoviale, liquido che contribuisce al buon funzionamento articolare.”.

Che fare in caso di lesione?
“Evitare assolutamente il fai da te. In prima istanza occorre rivolgersi al medico di base e poi allo specialista in Ortopedia. L’obiettivo è duplice: ottenere una diagnosi accurata e le migliori indicazioni terapeutiche. Il percorso diagnostico sarà deciso in base alle caratteristiche della lesione; l’indagine strumentale verrà modulata attraverso l’esame radiografico tradizionale, la Risonanza Magnetica o la Tac a seconda del trauma riscontrato”.

Quali sono le nuove tecniche oggi disponibili in ortopedia?
La ricerca scientifica ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni. L’innovazione tecnologica supporta l’impiego di metodiche che in determinate condizioni favoriscono il pieno recupero sulla base di processi riparativi naturali: mi riferisco all’utilizzo dei fattori di crescita piastrinici, sostanze estratte dalle piastrine del sangue, o alle cellule mesenchimali di cui tutti disponiamo. GVM Care & Research ha al suo interno professionalità e centri dedicati proprio a questo scopo. Quando il processo riparativo non è più ottenibile a livello biologico, cioè nel caso in cui la lesione sia irreversibile e non può essere trattata se non chirurgicamente, interveniamo innestando protesi di ultima generazione, specie nei soggetti in cui la funzionalità delle articolazioni di anca e ginocchio è ormai del tutto compromessa.

 

>> Per l'intervista completa guarda il video sul canale YouTube di QN: La salute delle articolazioni

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