San Pier Damiano Hospital / 18 giugno 2018

Calcoli alla cistifellea: quando è necessario operare?

Calcoli alla cistifellea: quando è necessario operare?

L’ostruzione da calcoli alla cistifellea rappresenta la più comune fra le patologie addominali. Si  può presentare con le coliche addominali, dolori improvvisi e acuti nei quadranti addominali superiori che si irradiano nella zona destra e nella schiena. Spesso accompagnate da nausea, vomito e febbre. Può avere durata variabile, solitamente compare nelle 3-4 ore a seguito dei pasti e nelle ore notturne.

Le cause
Sono molteplici i motivi conosciuti per cui questa patologie prende piede. Spesso la bile del soggetto contiene troppo colesterolo, espulso in eccesso dal fegato, che porta alla formazione di cristalli e infine veri e propri sassi.
Seconda causa può essere l’eccesso di bilirubina, sostanza chimica che si produce quando il corpo distrugge i globuli rossi. Questa contribuisce alla formazione di calcoli biliari, in particolare in presenza di altre patologie come cirrosi epatica, infezioni delle vie biliari e alcune malattie del sangue. 
E’ possibile inoltre che la cistifellea non si vuoti in modo corretto e provochi un addensamento della bile, che concentrandosi in quel tratto, contribuisce alla formazione di calcoli biliari (fango biliare).
Ultima causa, meno frequente, è l’infezione delle vie biliari.

La diagnosi
La diagnostica di primo livello prevede, per quanto riguarda gli esami di laboratorio, il monitoraggio della bilirubina e solitamente si consiglia di visionare la funzionalità epatica. Per la parte di diagnostica strumentale invece viene prescritta un’ecografia addominale, esame in grado di fornire una fotografia sullo stato di salute del fegato sulla presenza o meno di eventuali ostruzioni dentro o fuori da esso, la calcolosi della colecisti e o una fuoriuscita di calcoli nel coledoco.

La terapia farmacologica e l’intervento chirurgico
Il curante può iniziare con una terapia orale, per pazienti non in fase acuta e che presentino caratteristiche precise. Di norma si rivelano efficaci nel dissolvere i calcoli di piccole dimensioni (meno di 1,5 centimetri di diametro). Durante la cura è utile il monitoraggio a 3-6 mesi per valutare se proseguire o sospenderne l’assunzione.

Il trattamento chirurgico risolutivo per i calcoli alla cistifellea si rende necessario in presenza di sintomi cronici, quindi ripetute coliche, fatica nella digestione e dolore costante al fianco. Spesso la sintomatologia costante segnala probabili complicazioni del soggetto e urgenza del porvi rimedio.
Vi possono essere pazienti asintomatici che necessitano di essere monitorati nel tempo ed assieme al curante, per evitare la comparsa di complicanze, decideranno come procedere.

L’intervento chirurgico, che prende il nome di colecistectomia, è una semplice operazione, ormai una delle più comuni, che consiste nella rimozione della cistifellea. Il paziente passato l’intervento, svolto in laparoscopia con una sola notte di degenza e di veloce convalescenza, può riprendere una vita normale e gradualmente potrà vedere reintegrati nella sua dieta tutti i cibi, compresi quelli che prima faticava a digerire.

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