Un brusco cambiamento delle abitudini di vita, come quello che attualmente ci è stato richiesto,
può portare con sé anche dei cambiamenti a livello intestinale. In particolare, la mancanza di movimento, il consumo di un minor numero di alimenti ricchi di fibre e una insufficiente idratazione
possono diventare causa di stipsi o di episodi di irregolarità intestinale.
Ne abbiamo parlato con la
Dottoressa Benedetta Mattioli,chirurgo - proctologo presso
Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ra), che ha fornito delle utili indicazioni per ritrovare la propria regolarità.
I consigli per prevenire la stipsi in quarantena e non solo
L’attività fisica è molto importante per la
regolarità intestinale, perché
stimola le pareti dell’intestino a contrarsi e quindi a espellere le feci con più facilità. Per evitare in questo periodo episodi di stipsi è pertanto necessario rimanere attivi anche a casa.
Questo vale anche per le persone più anziane. Il consiglio è quello di riuscire ad allenarsi almeno 20 minuti al giorno tutti i giorni, inserendo nella propria routine anche degli
esercizi per la respirazione o delle semplici sequenze di yoga.
Pianificare l’evacuazione dopo i pasti, meglio se
durante la mattina, permette di sfruttare il fisiologico riflesso gastro-colico. Un ulteriore accorgimento è quello di assumere durante l’atto defecatorio la “
squatty potty position” o posizione accovacciata. In alcune persone anche massaggiare l’addome con movimenti circolari non troppo energici può favorire la peristalsi intestinale.
Per mantenere la regolarità intestinale e per prevenire la stitichezza è comunque
essenziale seguire una corretta alimentazione, assumendo una quantità sufficiente di fibre e limitando il consumo di alimenti ricchi di grassi, soprattutto saturi.
Tra gli alimenti ricchi di fibre che si dovrebbero consumare in questo periodo ci sono frutta, verdura, cereali integrali e legumi, mentre tra quelli ricchi di grassi che è bene evitare ci sono insaccati, fritti, formaggi, carni grasse e alimenti industriali come merendine e patatine.
Al mattino ad esempio è possibile fare colazione con un cucchiaio di crusca integrale unita a dello yogurt. Una colazione sicuramente meno gustosa ma più salutare rispetto alla classica brioche. Questo perché la crusca — in particolare quella di frumento — è molto ricca di fibre e una delle sue proprietà è proprio quella di favorire il transito intestinale. Chi è intollerante al glutine può sostituire la crusca di frumento con quella di riso o di mais.
Bisogna comunque ricordare che
gli alimenti ricchi di fibre diventano efficaci solo se assunti con una sufficiente quantità di liquidi, altrimenti il rischio è quello di ottenere l’effetto contrario. Le fibre infatti, se non adeguatamente idratate, tendono a fermarsi nell’intestino.
Secondo studi clinici un apporto quotidiano di 25 gr di fibre favorisce la motilità intestinale e questo effetto può essere significativamente migliorato
assumendo 1.5/2 litri di acqua al giorno.
Sconsigliato invece ricorrere all’uso di lassativi senza aver consultato prima il medico o lo specialista, perché non sempre sono la soluzione. Stessa cosa vale per supposte e clisteri, perché a lungo andare irritano le pareti intestinali.
Quando diventa opportuno rivolgersi al medico
Nel caso in cui anche seguendo un’alimentazione ricca di fibre e una vita meno sedentaria si dovessero ancora presentare o avvertire:
- episodi di stipsi ricorrente
- sanguinamento anale cronico
- sensazione di costipazione
- necessità di doversi sforzare per evacuare
- presenza di feci dure o caprine
- momenti di stipsi alternati a diarrea senza averne mai sofferto prima anche associati a dolori addominali e/o perdita di peso
è bene che rivolgersi al medico, che valutata la situazione e comprese le cause, saprà indicare la terapia più adatta da seguire per trattare il problema.
“
Un sintomo a cui raccomando di fare sempre attenzione è il sanguinamento anale, in tracce o gocce, che non si interrompe dopo la defecazione, spesso imputato dal paziente alla presenza di emorroidi infiammate o a ragade anale, inducendolo all’auto-diagnosi o al trattamento. In alcuni casi il sanguinamento merita di essere approfondito, perché potrebbe rappresentare il sintomo di altra patologia”, afferma la dottoressa Mattioli.
Per consulti urgenti è possibile rivolgersi al numero 0545217569 o al numero 0545 217111