La
chirurgia plastica post-bariatrica utilizza le stesse tecniche di chirurgia estetica. Lo scopo degli interventi è quello di rimodellare la forma del corpo di pazienti ex obesi, dove si è verificato un importante
svuotamento e allentamento dei tessuti come conseguenza della chirurgia bariatrica.
Al recupero estetico si accompagna sempre il ripristino delle funzionalità dei muscoli, della pelle e degli altri tessuti coinvolti. Si tratta di
operazioni chirurgiche che hanno un importante risvolto sulla salute generale del paziente, anche sul piano psicologico, relazionale ed emotivo.
Il
dott. Roberto Scalco, chirurgo plastico di
Tiberia Hospital a Roma, spiega le tecniche e gli interventi più utilizzati.
Quali sono gli interventi più frequenti di chirurgia plastica post-bariatrica?
Gli interventi più frequenti sono:
- addominoplastica; .
- dermolipectomia (aspirazione di grasso e cute) e lifting degli arti superiori ed inferiori;
- chirurgia del seno riduttiva e mastopessi, o lifting del seno;
- liposuzione, liposcultura e mega-lipoaspirazioni.
L’addominoplastica post-bariatrica è generalmente un’addominoplastica completa, finalizzata a rimuovere i tessuti penduli e svuotati che possono arrivare a limitare il movimento del tronco del paziente.
Consiste nella
rimozione della cute e del grasso in eccesso ed è anche possibile riposizionare i muscoli, qualora abbiano perso la loro sede fisiologica. L’intervento si esegue in
anestesia generale e lascia una cicatrice sovra-pubica, che di norma può essere facilmente nascosta dagli slip. Solo in pochi casi rari, in cui c’è un eccesso di cute particolarmente importante, si può ricorrere a un taglio chirurgico longitudinale.
La
chirurgia e il lifting degli arti in genere sono richiesti dai pazienti che avevano un indice di massa corporea molto elevato, nei quali lo svuotamento dei tessuti ha lasciato esiti visibili anche su braccia e gambe.
Consiste nella rimozione del grasso e della cute in eccesso, con successivo rimodellamento tramite procedura di lifting.
Per quanto concerne
la chirurgia del seno, nei pazienti ex obesi si ricorre alla mastoplastica riduttiva, che consiste nell’asportazione di tessuto adiposo e ghiandolare in eccesso, oppure alla mastopessi: un intervento di lifting per sollevare il seno cadente dopo il dimagrimento. Nelle donne, la mastopessi può essere associata all’inserimento di una protesi mammaria per rimodellare il décolleté.
Infine,
la liposuzione, la liposcultura e la megalipoaspirazione sono procedure che prevedono l’aspirazione con una cannula apposita del tessuto adiposo dalle sedi in cui ve ne è in eccesso. Spesso si tratta di addome, cosce, glutei, fianchi, avambracci.
Nel caso della liposcultura, il grasso aspirato viene reimmesso in altre sedi, per modellare il corpo in maniera armonica.
Questi interventi sono adatti a tutti i pazienti ex obesi?
Gli
interventi di chirurgia plastica sono spesso interventi che interessano grandi regioni del corpo come nel caso dell’addominoplastica. Occorre quindi che
il paziente sia in buona salute per poter essere candidato all’intervento. Tuttavia nei pazienti ex obesi potrebbero permanere delle problematiche di salute importanti a livello cardiocircolatorio, respiratorio o metabolico. Anche la componente di salute psicologica e di motivazione ad adottare uno stile di vita e
uno stile alimentare sano è importante.
Di conseguenza,
la valutazione pre-chirurgica nella plastica post-bariatrica deve essere molto scrupolosa. Prima di accettare un paziente per un intervento, bisogna accertare che il suo fisico possa sostenerlo.
Le nuove tecniche chirurgiche alleggeriscono l’impatto dell’operazione sul paziente?
Oggi si preferiscono
tecniche sempre meno invasive e impattanti, attraverso tecnologie innovative.
Ad esempio, per ridurre le perdite ematiche normalmente associate alle dermolipectomie, utilizziamo
tecnologie a infrasuoni che “rompono” il tessuto adiposo, facilitando l’aspirazione e preservando i tessuti adiacenti.
Non solo: le nuove tecniche permettono di saldare i vasi a mano a mano che si incidono i tessuti: anche questo consente di
ridurre il sanguinamento e le problematiche successive come edemi e raccolte ematiche.
In questo modo, si usano drenaggi di piccolo calibro che vengono rimossi precocemente. Le dimissioni ed anche il ritorno alle attività quotidiane avvengono in tempi più brevi.
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