Il calcolo accurato delle settimane di gravidanza è importante per verificare lo stato di sviluppo del feto.
Bisogna tenere conto dell’ultima mestruazione, come data certa, e valutare con esattezza l’età gestazionale.
In base a questo calcolo, sarà poi possibile procedere a tutte le valutazioni sullo stato di salute del feto. Per dirimere i dubbi, il dottor
Alfonso Rossetti, chirurgo ginecologico del
Villa Tiberia Hospital di Roma, ha chiarito alcuni punti-chiave.
Come distinguere l’età gestazionale e l’età concezionale
Per distinguere l’età gestazionale e l’età concezionale, bisogna ricordare che
le settimane di gravidanza si calcolano a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione, per motivi pratici, essendo l’unica data certa (questa è l’età gestazionale). Il concepimento, invece, in genere avviene due settimane dopo, alla quindicesima giornata: è l’età concezionale.
Come calcolare la data del parto
Per calcolare la data del parto, bisogna considerare la durata della gravidanza che è di 280 giorni: non 9 mesi solari, quindi, ma 10 mesi lunari. Normalmente, allora, per individuare il momento del parto, si sommano 9 mesi solari + 7/12 giorni. Lo strumento che viene utilizzato per riportare l’epoca gestazionale - in mesi lunari - all’anno solare è il
regolo ostetrico, che quindi permette di calcolare il momento corrente della gravidanza.
Come valutare lo stato di sviluppo del feto
Il calcolo delle settimane gestazionali è indispensabile per studiare eventuali patologie e rapportare lo sviluppo del feto all’esatto momento della gravidanza. Nel caso di un iposviluppo fetale, infatti, è di fondamentale importanza conoscere a priori la reale epoca gestazionale della madre.
Per
datare una gravidanza mediante ecografia, questa va effettuata entro le 12 settimane: in quel periodo, infatti, l’embrione ha misure abbastanza standardizzate, per cui il margine di errore nel calcolo è di sette giorni. In base a questo, si potranno rapportare tutte le altre misurazioni, in cui interferirà anche una differenza legata alla costituzione del bambino, il cui peso al momento del parto potrebbe differire di molto rispetto a quello di un altro nascituro. Una differenza, questa, che non si rileva entro le prime dodici settimane.
Come conoscere il sesso del bambino
Calcolare le settimane di gravidanza, permette anche di sapere quando è possibile individuare il
sesso del nascituro.
In una gravidanza spontanea, in cui non vengano eseguiti particolari esami diagnostici, il sesso del bambino si può riconoscere
intorno alla 24° settimana. Alcuni esami diagnostici possono evidenziare sia il sesso del nascituro, sia eventuali patologie. Il meno invasivo è il test del DNA tramite l’esame del sangue periferico della madre. Altri metodi diagnostici che informano anche sul sesso del feto sono la villocentesi, che è molto più invasiva, eseguibile alla 12° settimana circa, e l’amniocentosi, eseguibile dalla 16° settimana in poi.
In una gravidanza ottenuta mediante
fecondazione in vitro, la diagnosi pre-impianto e, contemporaneamente, il riconoscimento del sesso si possono avere quando l’embrione raggiunge lo stato di blastocisti.