Le patologie proctologiche sono spesso fonte di disagio per i pazienti, che sono restii a sottoporsi a controlli di prevenzione o visite di approfondimento. È invece essenziale superare le proprie paure ed essere consapevoli che, se non esaminate e curate, alcune problematiche possono cronicizzare, provocando a volte conseguenze più serie. Non fanno eccezione i
condilomi anali acuminati, a volte definiti verruche veneree o creste di gallo,
escrescenze di forma irregolare che interessano la zona intorno all’ano e sono classificate fra le MST (Malattie Sessualmente Trasmesse).
Le cause dei condilomi anali: il Papilloma Virus
I condilomi anali trovano la propria origine in alcuni ceppi di
HPV (Human Papilloma Virus). Questo tipo di virus è molto più diffuso di quanto si pensi. Si trasmette soltanto
per via sessuale anche attraverso un rapporto non completo, quindi con un contatto fra cute e cute o fra mucosa e mucosa. Nella maggior parte dei casi, causa infezioni non gravi che possono scomparire in autonomia,
ma può anche provocare lo sviluppo di lesioni delle mucose che, se non trattate, possono degenerare in
neoplasie maligne. Dal momento che non si può eliminare totalmente il virus con una terapia farmacologica, la prevenzione è assolutamente fondamentale. Per quanto riguarda in modo specifico le donne, che vengono a contatto con esso almeno una volta durante la propria vita, le linee guida europee raccomandano l’esecuzione di regolari controlli tramite visita ginecologica e Pap test.
In quali casi si presentano
I condilomi anali si sviluppano spesso nelle umide e calde aree ano-genitali, in genere a una distanza di circa 2-3 mesi dal rapporto sessuale con la persona affetta da HPV. Possono comparire con maggiore probabilità nei soggetti che:
- sono sessualmente attivi in modo precoce e con diversi partner, poiché la via di trasmissione principale è proprio quella sessuale
- soffrono di una condizione cronica di stress fisico o psicologico
- sono immunodepressi, come ad esempio pazienti diabetici o sieropositivi e donne in gravidanza
Nonostante il rapporto sessuale completo sia la modalità di trasmissione più immediata, questa può verificarsi anche con un contatto meno prolungato, tramite un semplice
sfregamento della cute.
Come si manifestano
Le loro
dimensioni, colore e forma sono variabili: possono presentarsi come masserelle rosee sparse e singole oppure come masse più o meno grandi rosa-biancastre, anche a seconda del tipo di epidermide del soggetto. In alcuni casi, il loro aspetto può essere fungiforme o a forma di cavolfiore. La zona interessata può essere quella perianale oppure l’estensione dei condilomi può spingersi fino all’interno del canale anale raggiungendo la mucosa rettale. In certi casi, possono manifestarsi anche nella zona dei genitali e perfino all’interno della bocca. Molto spesso i condilomi anali non provocano sintomi particolari e il soggetto può anche non rendersi conto della loro presenza per lungo tempo. Ma in seguito è possibile avvertire
prurito, bruciore anale o perianale e la presenza di una massa perianale.
Diagnosi e possibili conseguenze
In genere è sufficiente sottoporsi a una
visita proctologica, durante la quale lo specialista può porre il sospetto diagnostico. Del resto, nel corso del tempo la dimensione dei condilomi tende ad aumentare, soprattutto in presenza di una gravidanza in atto. Con l’anoscopia è inoltre possibile accertarsi della presenza o meno di lesioni anche all’interno del canale anale. Identificare i condilomi anali in modo tempestivo è molto importante: se non trattati per lungo tempo, possono infatti trasformarsi in tumori maligni del canale anale. Secondo alcuni studi, chi soffre di condilomatosi rischia maggiormente di esporsi a infezioni da HIV.
Trattamento dei condilomi anali
I condilomi anali possono essere affrontati con diversi livelli di trattamento, dopo un’attenta analisi del numero, della localizzazione e delle dimensioni. Se le lesioni sono dubbie, è bene procedere ad
EUA (Evaluation Under Anesthesia), rimozione ed esame istologico.
Le terapie a disposizione sono:
terapia medica con l’applicazione di creme a base di podofillotossina oppure immunomodulatori in casi ben selezionati
crioterapia
asportazione chirurgica, che nella maggior parte dei casi è l’obiettivo principale: i condilomi anali tendono infatti ad aumentare di numero in assenza di un trattamento
Naturalmente, con queste metodiche si ottiene il “controllo” della malattia , mentre l’infezione da HPV va affrontata con strategie specifiche, in particolare la prevenzione.
È possibile fare prevenzione?
Essendo questa patologia connessa al Papilloma Virus, il
Pap test e l’HPV Test sono tuttora i migliori strumenti, così come il vaccino a disposizione. Ecco perché è molto utile fare prevenzione rivolgendosi sempre a strutture specializzate basate su un approccio multidisciplinare e su misura per il paziente, in cui si possa contare sulla presenza di esperti altamente qualificati e di tecnologie all’avanguardia.