Dal 14° Congresso AIST le novità per trattare la tosse cronica

Dal 14° Congresso AIST le novità per trattare la tosse cronica
Lo scorso febbraio si è tenuto a Bologna il 14° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Studio Tosse (AIST). In questa intervista, abbiamo chiesto al Dott. Alessandro Zanasi - pneumologo responsabile del Centro per la Tosse del Primus Forlì Medical Center e Presidente dell’AIST - di illustrarci le tre principali novità emerse nel corso dell’edizione 2023 del Congresso.

Gefapixant: un farmaco specifico per trattare la sindrome da ipersensibilità dei recettori della tosse

Il principale elemento di novità riguarda la diagnosi e il trattamento della tosse cronica idiopatica. Questi stati tussivi, per i quali non è possibile riconoscere una causa evidente, sono attualmente in aumento e si stima che riguardino il 30% di tutti i casi di tosse cronica. Nei soggetti che ne soffrono la tosse persiste nonostante le terapie intraprese per tentare di sedarla.
 
Gli studi condotti negli ultimi anni hanno però permesso di identificare la causa di questo tipo di tosse in una ipersensibilità recettoriale che è connaturata negli individui geneticamente predisposti. Si parla in questi casi di Cough Hypersensitivity Syndrome o sindrome da ipersensibilità dei recettori della tosse.
Le persone con questa condizione spesso avvertono una sorta di solletico in gola, scatenato da stimoli aspecifici come parlare e ridere, oppure essere esposti a odori forti o sgradevoli, e a cambiamenti di temperatura: tutte situazioni che in genere non inducono la tosse, ma che in questi soggetti possono scatenare episodi tussigeni incontrollati e persistenti.
 
Fino ad oggi non esistevano farmaci specifici per questo tipo di tosse. Gli unici farmaci che in questi anni hanno contribuito a dare qualche risultato sono stati alcuni neuromodulatori (come amitriptilina e gabapentin) che, pur non essendo specifici per la tosse, contribuiscono a controllarla agendo a livello del sistema nervoso centrale.
 
Sul fronte del trattamento sono però in arrivo novità promettenti: nel corso del convegno AIST sono state presentate alcune nuove molecole, come il gefapixant, un antagonista specifico del recettore P2X3 che appartiene alla famiglia dei recettori purinergici ed è stato identificato come uno dei possibili responsabili della sindrome da ipersensibilità che porta a tosse cronica.

Il gefapixant, bloccando in modo specifico il recettore P2X3, inibisce il rilascio di citochine e di altri mediatori dell'infiammazione cronica che contribuisce a sostenere nel tempo la tosse.
Attualmente il farmaco è disponibile solo in Giappone e Svizzera e, per il prossimo anno, è attesa l’approvazione all’immissione in commercio anche sul mercato europeo.

Importanza di una gestione multidisciplinare del paziente con tosse cronica

Nel corso del convegno è stato discusso un secondo punto fondamentale che riguarda la gestione del paziente con tosse cronica, paziente che gira da uno specialista all’altro (pneumologo, otorino, gastroenterologo, infettivologo, ecc…) senza risolvere il proprio problema.
 
Durante i lavori congressuali è emerso come la tendenza di ogni specialista sia quella di gestire singolarmente la problematica; così facendo, l’iter a cui vanno incontro i pazienti il più delle volte risulta dispersivo e poco efficace dal punto di vista diagnostico e quindi terapeutico.
Una fattiva e stretta collaborazione tra diversi specialisti è invece fondamentale per una visione d’insieme del problema in quanto consente un inquadramento completo dei diversi fattori che possono causare la tosse e che spesso si sommano.
 
Questo tipo di approccio è quello utilizzato presso il Centro per la Tosse di Primus Forlì Medical Center, sotto la guida del Dott. Zanasi.

Il trattamento logopedico educazionale per gestire la tosse

Il terzo elemento di novità emerso dal Congresso AIST 2023 riguarda un intervento, fatto a chiusura dei lavori, sul trattamento non farmacologico della tosse.
 
Si tratta del trattamento logopedico educazionale, un approccio innovativo, sviluppato soprattutto dalla ricercatrice australiana Anne E. Vertigan, che punta a limitare l’abuso di farmaci. 
 
Oltre al supporto di un logopedista, che insegna a usare la voce e a respirare in modo corretto, ci sono attività igienico-comportamentali che i pazienti possono attuare in modo autonomo per tenere sotto controllo lo stimolo della tosse: ad esempio, mantenere una buona idratazione, non abusare della voce e non sforzarla, parlare lentamente senza aumentare il tono della voce. Inoltre, quando si ha la sensazione di un colpo di tosse in arrivo, invece di raschiare la gola (cosa che asseconda e favorisce la tosse), è consigliabile aumentare la salivazione e deglutire ripetutamente, in modo da umidificare le mucose della gola. Anche la respirazione attraverso il naso e la flessione della testa sul collo aiutano a ridurre la stimolazione dei recettori e sono validi consigli per evitare, almeno in alcune occasioni, il primo colpo di tosse che, molto spesso, è di per sé uno stimolo irritativo che prelude a una scarica di tosse incontrollata.
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Revisione medica a cura di: Dott. Alessandro Zanasi

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